Suso Salvini duello a base di post fra il giocatore del Milan ed il leader della Lega
Suso Salvini duello a base di post fra il giocatore del Milan ed il leader della Lega Un post del Milan per augurare un «felice compleanno» al trequartista spagnolo del Milan, Suso, ovvero Jesús Joaquín Fernández Sáenz de la Torresi, si trasforma in un botta e risposta mica male. A dare il via alle danze su Instagram è il leader leghista che entra a gamba tesa nei commenti per il compleanno al giocatore, da ieri 26enne: «Auguri! Nella speranza che Babbo Natale ti porti un po’ di velocità, di grinta e di voglia di giocare».
E poi l’emoji di un occhiolino. Insomma, tutto meno che un augurio. E così lo spagnolo, molto reattivo ed evidentemente molto attento alla vita politica della nazione che lo ospita, replica al leader della Lega: «Grazie. Nella speranza che Babbo Natale ti porti un po’ di velocità, di grinta e di voglia di amministrare meglio, molto meglio, un paese che amo».
Il botta e risposta con Suso sullo scarso impegno del giocatore, sui social, è solo l’ultima di una lunga serie di interventi di Matteo Salvini sul Milan, squadra di cui è tifoso e che negli ultimi tempi gli sta dando diverse delusioni. Poco più di un mese fa l’ex vice premier, dopo una sconfitta in campionato contro la Fiorentina, attaccò la squadra affermando. «È chiaro che alcuni giocatori non sono da Milan. Faccio qualche nome: Calhanoglu, Suso, Kessié, Rodriguez, Biglia. È già metà squadra. Gente che nel Milan con la M maiuscola non avrebbe toccato palla nemmeno in amichevole ad agosto. Quali sono i campioni? Sono impresentabili. Abbiamo un centrocampo imbarazzante».
La scorsa estate incontrando a Milano Marittima, l’ex tecnico rossonero Arrigo Sacchi si era divertito a elencare la formazione del Milan che vinse la Coppa dei Campioni nel 1989 proprio con Sacchi in panchina rivolgendo una stoccata agli attuali giocatori rossoneri: «Ora dobbiamo sperare in Leao, Duarte e Bennacer…».
Nello scorso campionato diversi gli scontri con Rino Gattuso, allora allenatore del Milan. Dopo un pareggio in trasferta contro la Lazio Salvini tuonò contro la gestione del finale di gara da parte del tecnico rossonero: «Cosa aspettava a cambiare? I supplementari? Ne avevamo almeno tre sulle gambe causa pioggia e campo pesante. Negli ultimi dieci minuti doveva mandare in campo giocatori che correvano, non serviva un allenatore esperto, ci sarei arrivato anche io senza patentino e anche chi era a casa e non stava preparando la pasta al sugo. Io quando ho visto quella difesa a tre stasera mi sono fatto il segno della croce». (
Gattuso è sbottato in conferenza: «Non parlo di politica perché non ci capisco nulla, ma a Salvini dico di pensare alla politica perché abbiamo grandi problemi in Italia. Con tutti i problemi che ha l’Italia Salvini parla di Milan, una cosa che mi fa impazzire. È già da tempo che dice queste cose, prima con Higuain oggi con i cambi. Io da italiano potrei dire tante cose a Salvini. Volevo mettere Laxalt ma poi ho visto che la Lazio non ci creava problemi nel finale, volevo cambiare il meno possibile».
Qualche tempo dopo in seguito a una sconfitta con il Torino il segretario della Lega deluso scrisse su Twitter: «Ahimè, il nostro Milan non c’è più. Cuore, idee, entusiasmo e passione sono rimasti solo agli splendidi tifosi rossoneri. Di tutti gli altri (società, dirigenti, allenatori e giocatorì) non si hanno notizie positive da tempo. Vergogna. Fate giocare i ragazzi della Primavera. Sempre e comunque forza Milan».
«Ha ragione, la vergogna è mia, a lui auguro un buon lavoro che ne abbiamo tanto bisogno», ringhiò Gattuso a denti stretti.