Addio a Dorotea Liguori, l’italo-giapponese imprenditrice del lusso amante di Capri

10 dicembre 2019 | 10:46
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Addio a Dorotea Liguori, l’italo-giapponese imprenditrice del lusso amante di Capri

E’ rimbalzata immediatamente a Capri, dove era molto conosciuta e amata, la notizia della morte di Dorotea Liguori, l’impenditrice del lusso. Se n’è andata a 93 anni la “giapponese”, così era chiamata da tutti per le sue origini e i suoi lineamenti tipicamente orientali. Di padre italiano e madre nipponica, si trasferì a Torre del Greco a soli 20 anni lasciando la sua Kobe distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Piglio forte, carattere per molti aspetti difficile ma anche di grande umanità con un cuore sempre aperto alla solidarietà (aveva creato anche una fondazione), Dorotea Liguori lavorava nel settore dei gioielli, dei coralli e delle pietre preziose gestendo l’azienda di famiglia. Aveva “creato” dal nulla l’hotel Sakura a Torre del Greco, l’albergo a cinque stelle che poi aveva ceduto alla Deiulemar.

Capri è stata una parentesi importante nella sua lunga vita, con una boutique di preziosi in via Vittorio Emanuele e la grande mondanità che aveva il clou in piena estate quando organizzava annualmente, insieme al figlio Amerigo, un party esclusivo a villa Bismarck a Palazzo a Mare. Con l’avanzare dell’età la regina del lusso aveva lasciato Capri sotto l’aspetto imprenditoriale ma aveva mantenuto legami affettivi molto solidi con l’isola.

La sua vita l’ha voluta raccontare in un libro, Yaeko, uscito nel 1990. «Forse avere tanti soldi – scriveva la Liguori – cancella la cattiva coscienza. Nel senso che la gente ricca spesso specula sui mali dell’umanità, perché di solito è su quelli che costruisce la propria fortuna».

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