GATTUSO MANCA EQUILIBRIO E IL RENDIMENTO DEI CALCIATORI DOVRA’ AVERE PIU’ COSTANZA
ANALISI DELLA PARTITA
NAPOLI – PARMA
RIFLESSIONI POST SCONFITTA DI GATTUSO
“Vero, ma per noi era importante vincere. In questi giorni abbiamo lavorato sul 4-3-3, poi abbiamo provato a giocare 4-4-2, 4-2-4 per ribaltarla. Non credo sia giusto parlare di fortuna, credo che lo specchio del momento siano i primi 10 minuti. È una squadra che sta soffrendo sul piano mentale, è una squadra che non è abituata a non vincere per così tanto tempo. Questi calciatori sono abituati a vivere campionati di alto livello e questo lo stanno pagando. La testa va pari passo della condizione fisica”.
Cosa manca al Napoli ?
La squadra ha bisogno di trovare equilibrio. Da parte mia c’è la consapevolezza di avere a disposizione grandissimi giocatori, ma devo decidere, fare delle scelte, se farli giocare tutti insieme o avere maggiore equilibrio e rischiare meno possibile”.
Gli equilibri dipendono anche dalla condizione?
“A me non piace che i terzini danno entrambi ampiezza, se uno spinge un altro deve restare. Abbiamo dato campo aperto agli avversari. Bisogna avere sempre 3 dietro, giocare bene a livello preventivo, poi ci sta che uno veda il calcio diversamente, ma il calcio è questa roba qui”.
La squadra non fa risultati e non risponde a stimoli e alle richieste del pubblico…
“Questa squadra non sta facendo risultato, ci stanno i fischi, ma non bisogna prendersela con i singoli. Il responsabile sono io, ma qualche fischio ci sta per i risultati. Dobbiamoi portarli noi dalla nostra parte con i risultati”.
Le scelte degli interpreti a centrocampo… ?
“Allan s’è allenato poco dopo l’infortunio, gioca con gli anti-infiammatori, ma ha dato disponibilità. Il giochino non è solo questo, ma dobbiamo giocare a 3 e serve gente che sta bene, giochi con continuità. A tratti abbiamo fatto fatica a tenere il campo, a recuperare quando ci allungavamo, è questo che mi preoccupa. Poi per il resto ne ho 4 per 3 posti, anzi 5 ma Gaetano ha sempre fatto un altro ruolo in carriera. Non voglio sentire la parola sfiga o sfortuna, nel calcio non c’è, serve malizia in più e pensare a quello che devi fare”.
Quale approccio iniziale con gli avversari e poi con il pressing ?
“Bisogna lavorare molto su tanti aspetti, bisognava costruire meglio da dietro, ma poi ti viene il braccino e ti viene peggio in partita, ma dobbiamo lavorare sulla testa, la convinzione. La squadra deve liberarsi e giocare il calcio che ha fatto per tanto tempo”.