Investite e uccise a 16 anni, il papà di Gaia disperato: «Mi dava la voglia di vivere, come farò senza di lei…»

25 dicembre 2019 | 10:48
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Investite e uccise a 16 anni, il papà di Gaia disperato: «Mi dava la voglia di vivere, come farò senza di lei…»

Sua figlia Gaia, 16 anni, ha trovato la morte su corso Francia insieme all’amica Camilla Romagnoli, entrambe investite dall’appena ventenne Pietro Genovese. Ora Edward von Freymann, papà della ragazza tragicamente scomparsa a Roma qualche giorno fa, non sa come andare avanti: «Era Gaia a darmi la voglia di vivere, ora non so più come fare».

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Gaia era la sua luce, la figlia che lo sosteneva dopo quel tragico incidente che lo aveva costretto su una carrozzina: a rovinargli la vita, uno schianto in moto. Ma c’era Gaia ad aiutarlo, a farlo sentire meglio: «Mi dava coraggio in ogni momento, grazie a lei stavo uscendo dal mio dramma. Come faccio senza di lei…», le sue parole, scrive il Corriere della Sera.

“STO TORNANDO”, POI IL DRAMMA Edward, 56 anni, assicuratore, racconta come il giorno prima della tragedia «eravamo in macchina e Gaia parlava con la sua amica, organizzavano la prima serata di vacanza»: poco prima che le due sedicenni fossero investite, padre e figlia avevano parlato al telefono, e lei gli aveva detto che stava per tornare a casa. Ma la conferma, anche dalla mamma (i genitori sono divorziati) non arrivava, perciò alle 4 del mattino preoccupatissimo è uscito per cercarla.

«I minuti passavano e mia figlia non rispondeva, sono partito subito», il suo racconto: poco dopo i lampeggianti, le ambulanze, e il 56enne che si fa strada e si ritrova sua figlia morta davanti agli occhi. «Ho visto il mio angelo sull’asfalto», ricorda disperato. Intanto la posizione di Genovese, indagato per omicidio stradale plurimo, si aggrava: un tasso alcolico tre volte superiore al consentito e anche tracce di sostanze stupefacenti nel sangue, lo mettono in una posizione a dir poco scomoda. Ora il giovane, stando anche a quanto è previsto dalle norme, rischia di essere raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare.

L’AUTOPSIA SULLE DUE RAGAZZE Nel pomeriggio di ieri, intanto, è stata effettuata l’autopsia sul corpo delle due 16enni che quella sera erano andate a cena fuori nella zona dei locali per festeggiare il primo giorno di vacanze scolastiche per il Natale. L’esame autoptico ha confermato che Gaia e Camilla sono morte per lo sfondamento della scatola cranica causato dall’impatto con l’auto guidata da Genovese. Sul corpo sono state trovate altre fratture ma non segni di trascinamento il che farebbe supporre che le due ragazze, che sono morte sul colpo, non sarebbero state colpite da altre auto, come invece avevano riferito ieri alcuni presunti testimoni dell’investimento. Domani i legali chiederanno al pm il nulla osta alla restituzione delle salme per potere far celebrare i funerali.

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