LA TOSCA TRIONFA ALLA PRIMA DELLA SCALA
Foto Scala di Milano
Pubblicato il: 07/12/2019
Con 16 minuti di applausi finali la Tosca ha conquistato il secondo posto assoluto nella storia dell’applausometro scaligero. Il record imbattuto spetta a ‘Armide’ di Christoph Willibald Gluck, diretta da Riccardo Muti con la regia Pier Luigi Pizzi, messa in scena alla Scala il 7 dicembre 1996. La rappresentazione dell’opera del compositore settecentesco tedesco conquistò 20 minuti di applausi, che così detiene ancora il primo posto nell’applausometro.
“16 minuti di applausi? A me hanno detto 18”. Lo ha detto il regista di ‘Tosca’, Davide Livermore, al termine della Prima alla Scala. “Sono stati 18 minuti in cui l’Italia ha celebrato le maestranze, i musicisti, la bellezza che siamo riusciti a produrre, nonostante il 33 per cento dei tagli che è stato fatto 25 anni fa e non è mai stato ripristinato. Lo dico sperando che qualcuno mi possa ascoltare. Questo è il petrolio italiano, la nostra cultura è il nostro tesoro“.
Il baritono Salsi: “I tanti applausi? La cosa più bella”
Il tenore Meli: “Questa serata resterà nei nostri cuori”
Il maestro Chailly: “Abbiamo tenuto alti i valori del teatro”
Il regista Livermore: “Politici hanno paura di entrare a teatro”
La soprano Netrebko: “Orgogliosa di questa prima, mi sento amata dall’Italia”
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L’OVAZIONE PER MATTARELLA – Quattro minuti di applausi per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al suo ingresso nel palco reale del Teatro alla Scala, prima dell’inizio della prima di ‘Tosca’ di Giacomo Puccini. Tutto il pubblico si è alzato in piedi e si è voltato in direzione del palco reale per rendere omaggio al capo dello Stato. Per Mattarella una vera e propria ovazione con un lungo applauso: si sono sentiti anche dei “bravo” e “viva il presidente”. Mattarella, con accanto la figlia Laura, ha sorriso e più volte ha fatto un cenno con la mano indicando l’orchestra quasi a voler far cessare l’applauso. In prima fila con il presidente della Repubblica, nel palco reale la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il sindaco Beppe Sala con la compagna Chiara Bazoli.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto il maestro Riccardo Chailly, “è stato molto affettuoso, molto simpatico ed entusiasta dello spettacolo e della qualità dell’esecuzione musicale”. “E’ stata una grande emozione, come lo è sempre il 7 dicembre. Diventa un momento di partecipazione collettiva quando si sente così forte da parte del pubblico – ha aggiunto Chailly – è molto bello poter dare lo spazio alla reazione emozionale, che è l’applauso in questo caso“. Oggi “siamo riusciti a tenere i valori alti del percorso che abbiamo creato“.
IL PARTERRE – Nutrito il parterre di ospiti. Il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola con la moglie Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino e consigliera Uefa, la cantante Patti Smith con la figlia, il rettore della Bocconi Gianmario Verona, il giornalista Bruno Vespa e l’attrice Vittoria Puccini che indossava un abito di velluto di seta blu a vestaglia. “Tosca è una donna straordinaria, tutta cuore, il suo personaggio mi affascina molto” ha sottolineato Patti Smith. “Sono molto emozionata”, ha aggiunto la poetessa del rock.
Presente anche Diana Bracco, presidente dell’omonimo gruppo farmaceutico, Lella Curiel con la figlia, il manager Arturo Artom e la moglie, con un abito verde di Lella Curiel, che richiama i colori della natura. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, la vicepresidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, Domenico Dolce e Stefano Gabbana e la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi in un abito doppiopetto di velluto nero e capelli raccolti. Tra le mise dominano il nero, pellicce, piume, fiori e paillettes. Stile, eleganza, sobrietà e qualche pennellata di colore prevalgono tra gli ospiti della prima alla Scala.
“Assistere alla Tosca, che rappresenta un affresco” della vita reale, con “temi come l’emarginazione, la violenza sulle donne, le diseguaglianze sociali che sono temi tornati di attualità è un privilegio”. E’ quanto ha detto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Per la seconda carica dello Stato, “l’opera assolve alla sua funzione primaria divulgativa e poi educativa. Poi c’è lo straordinario personaggio della figura eroica di Tosca che sacrifica sé stessa per i suoi ideali”. Il presidente del Senato inoltre, ha osservato come il maestro Riccardo Chailly abbia “proposto la versione originale” con un “cast eccezionale”.
“Tosca è meravigliosa” ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Gli interpreti straordinari e le scene fantastiche, io sono contento perché è contento il presidente Mattarella, che è entusiasta soprattutto del Te deum e quindi è una felicità immensa”. “Il presidente Mattarella ha espresso una felicità immensa – ha aggiunto Sala – siamo stati a salutare il maestro Riccardo Chailly e i cantanti. Manca ancora l’ultimo atto ma mi pare tutto meraviglioso. E una grande gioia”.
“Una serata di orgoglio per tutta la Rai“. E’ quanto ha detto il presidente della Rai Marcello Foa. “Siamo in diretta in 7 Paesi europei e domani ci vedranno anche in Giappone, Corea del Sud e Russia, e poi in numerosi cinema in tutto il mondo, addirittura in Australia e nuova Zelanda. È un bellissimo momento per la Rai, per la Scala e per il nostro Paese”. “Noi abbiamo un ruolo nel mondo che spesso sottovalutiamo e di cui non siamo consapevoli: la nostra cultura è apprezzata ovunque, diffonderla è motivo di vanto e orgoglio per tutti noi – ha aggiunto Foa- e questo è un impegno costante che la Rai continua a portare avanti con tanta passione”.
Tra le presenze istituzionali anche la senatrice a vita e habitué della Scala, Liliana Segre, che al suo arrivo a teatro è stata accolta da un lungo applauso. “Il presidente Mattarella mi ha detto che ci vedremo molto presto” ha detto Segre dopo aver incontrato il capo dello Stato durante il primo intervallo. “La Tosca non mi delude mai – ha aggiunto – la Scala non mi delude mai”.
Ricco il parterre degli invitati al Piermarini, tra big della finanza, ministri e vip. A rappresentare l’esecutivo la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, accompagnato dalla moglie Michela Di Biase, in abito nero lungo con bustier e il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani. “Ogni anno il 7 dicembre gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulla Scala, su Milano. Il mondo è pieno di milioni di persone che vogliono vestire italiano, che vogliono mangiare italiano, che vogliono vedere il cinema italiano, vogliono ascoltare musica italiana. E dovremmo essere un po’ più orgogliosi di noi stessi, della nostra cultura, della nostra bellezza che sono invidiate nel mondo” ha detto Franceschini.
A occupare la platea anche il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, l’ex presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, Carlo Sangalli, la presidente dell’Eni, Emma Marcegaglia, in abito nero e tulipani rossi con pochette Bottega Veneta, l’ex ministro Angelino Alfano e il presidente dell’Abi Antonio Patuelli. Poca la mondanità presente, oltre all’attrice Vittoria Puccini, Claudio Santamaria e sua moglie Francesca Barra.
PROTESTE – Proteste pacifiche davanti al teatro. Poche decine di persone in un presidio organizzato dalla Confederazione Unitaria di Base – Cub, in segno di protesta contro la kermesse, presenti in presidio anche i lavoratori della società Auchan, a sostegno della vertenza occupazionale in atto.
Le transenne erano state posizionate ad alcuni metri dall’ingresso del teatro, a ridosso di Palazzo Marino. Le realtà antagoniste, invece, (poche decine) si sono avvicinate nel pomeriggio di sabato alla piazza per richiamare l’attenzione sulla vicenda siriana. La protesta del centro sociale il Cantiere per riportare l’attenzione sulla guerra in Siria si è svolta senza problemi. Una decina di ragazzi ha inscenato un flash mob: hanno ricreato un bombardamento con tanto di effetti sonori e vernice rossa a simulare il sangue delle vittime. Alcuni hanno urlato frasi contro Erdogan. Uno solo lo striscione, molto sotto tono le voci della protesta.