Maiori, frana Capo d’Orso: “In 4 mesi cosa è stato fatto?”. Il post di Primavera Maiorese
Circa 80 metri cubi di roccia, hanno sepolto ieri pomeriggio la Statale Amalfitana a Capo d’Orso, nel territorio comunale di Maiori. Si complica la situazione in Costiera, per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, con ingenti danni al territorio, ma soprattutto con pesanti soprattutto sul fronte viabilità, con il Valico di Chiunzi e il percorso per Agerola, che risultano le ancore di salvezza per automobilisti e pendolari.
Conseguenze pesanti, di una calda estate d’incendi che hanno colpito proprio Capo d’Orso, con una situazione che si è protratta poi troppo a lungo, dove le piogge incessanti, hanno prodotto questo disastro in cui la buona sorte ha scongiurato la presenza di vittime. Tutti in questi momenti parlano di prevenzione, ma come sono andate le cose? Quali sono le misure adottate in questi mesi? L’associazione Primavera Maiorese si pone tali domande con post sulla propria pagina Facebook:
“Ordinanza Anas prevedeva la fine della bonifica e riapertura della strada entro il 30 agosto.
Noi semplici cittadini abbiamo chiesto il ripristino entro il termine previsto onde evitare nuove chiusure per frana od allerta meteo.
Oggi ci chiediamo: In 4 mesi cosa è stato fatto? È stato verificato il rischio e pulito il costone? Perché la strada non è stata riaperta nel termine previsto? I lavori ed i semafori impiantati vengono pagati a cottimo od a tempo? Sono state previste penali per il ritardo? Perché in Costiera non riusciamo a sostituire la logica dell’emergenza con quella della prevenzione e della soluzione dei problemi???”
Una situazione veramente difficile, con la grana scaricata sull’Anas, che tra l’altro nel mese scorso ha diramato un bando per gli interventi di stabilizzazione dei costoni rocciosi tra Maiori e Positano, un’operazione da 5 milioni e 600 mila euro con previsione di consegnare i lavori da realizzarsi nell’arco di circa un anno e due mesi. Intanto i tempi si allungano, i costi per la collettività pure, ma il mantra è sempre lo stesso: cosa è stato fatto in tutto questo tempo?