Salernitana, che incubo! Granata presi a pallonate dal Cittadella, la reazione arriva tardi: Ventura traballa
TABELLINO CITTADELLA-SALERNITANA 4-3
CITTADELLA (4-3-1-2): Paleari; Ghiringhelli (27’ st Mora), Perticone, Adorni, Benedetti; Vita, Iori, Branca; D’Urso (37’ st Proia); Diaw, Rosafio (22’ st Panico). A disposizione: Maniero, Camigliano, Bussaglia, Rizzo, Luppi, Frare, Gargiulo, Pavan, Celar. All. Venturato.
SALERNITANA (3-5-2): Micai; Karo, Billong, Pinto (17’ st Cicerelli); Lombardi, Akpa Akpro (1’ st Maistro), Di Tacchio (7’ st Dziczek), Kiyine, Jaroszynski; Giannetti, Djuric. A disp: Vannucchi, Lopez, Migliorini, Firenze, Jallow, Gondo, Cicerelli, Kalombo. All. Ventura.
Arbitro: Antonio Rapuano di Rimini (Soricaro/Ruggieri). IV uomo: Tremolada
NOTE. Marcatori: 21’ pt Djuric (S), 29’ pt e 42’ pt Diaw (C), 31’ pt Benedetti (C), 25’ st D’Urso (C), 33’ st Giannetti (S), 36’ st Kiyine su rig (S); Ammoniti: Benedetti, Vita (C), Lombardi, Kiyine, Maistro, Jaroszynski (S); Angoli: 7-4; Recupero: 1’ pt – 5′ st; Spettatori: 4038 di cui 267 da Salerno.
Impotente, inerme, incapace di fare partita alla pari contro il Cittadella che sembra il Barcellona. La Salernitana e Gian Piero Ventura toccano il punto più basso della stagione, i granata prendono quattro schiaffoni in faccia dalla banda di Venturato e restano al tappeto. La partita del panico e della paura, quella che comincia a riaffacciarsi nelle menti dei tifosi vedendo la classifica: con questo ko, l’ennesimo, il quinto consecutivo in trasferta, la Salernitana è a due punti dai playout. E pensare che i granata erano anche passati in vantaggio (immeritatamente) con Djuric, ma il Cittadella ha fatto quello che ha voluto segnando 4 gol e mandando nello sconforto totale Gian Piero Ventura. Il tecnico granata urla per tutto il primo tempo, alza la voce negli spogliatoi con la squadra già sotto 3-1 e poi rientra in campo cinque minuti prima dell’inizio del secondo tempo. Si siede in panchina e non si alzerà più, lasciando la gestione della gara a De Patre. Ventura addirittura lascerà il campo al 92′, due minuti prima della fine della partita: non vedrà l’orrore di Giannetti a un secondo dalla fine che poteva valere il pareggio. Chiaro messaggio lanciato a tutto l’ambiente, anche Ventura non ha più idee.
Nel finale di partita c’è la reazione dei granata, trascinata da Lombardi e dalla distrazione di un Cittadella che pensava di averla già vinta. Finisce 4-3, alla fine la vince davvero la squadra di Venturato mentre i granata sono sempre più giù. Nel morale e in classifica. Cinque ko nelle ultime cinque trasferte, un punto nelle ultime tre partite e una sola vittoria in nove gare. Questa Salernitana è allo sbando e le colpe non sono sempre degli arbitri.
LA CRONACA. La partita della disperazione di Ventura inizia con tante sorprese di formazione. L’esperimento Cicerelli-Lombardi sulle due fasce viene rimandata al secondo tempo perché largo a sinistra gioca Jaroszynski per la prima volta sulla linea dei centrocampisti. A proteggergli le spalle c’è Pinto, con Billong confermato al centro della difesa nonostante il rientro di Migliorini. Tanti cambi, ma resta tutto uguale. La Salernitana è spenta, con poche idee, impaurita con la palla tra i piedi e incapace di reagire alle folate di un Cittadella che gioca bene e si diverte. La squadra di Venturato si piazza in campo con un 4-3-1-2 molto dinamico perché Rosafio fa tutto fuorché la seconda punta. Non ci sono punti di riferimento, Diaw si muove e permette ai centrocampisti di entrare in area mentre Iori fa la solita regia pulita e d’esperienza. Nel primo tempo è show del Cittadella che tira in porta 11 volte, segna tre gol, chiude la partita e manda già al 45’ nello sconforto Ventura e tutta la Salernitana.
Paradossalmente i granata erano addirittura riusciti a passare in vantaggio, ma per puro caso. Al 21’ Lombardi crossa bene con il destro e Djuric è bravissimo a superare Paleari di testa, illudendo i 300 tifosi del settore ospiti. Un piccolo lampo nel pomeriggio buio del cavalluccio. Il Cittadella praticamente incassa gol alla prima distrazione e quando la Salernitana supera il centrocampo per la seconda volta. Nei primi 20 minuti, così come nei successivi 69, è solo Cittadella che prima del gol di Djuric tira in porta sei volte. Micai deve parare su Iori e Branca, poi controlla su Rosafio e Diaw. La squadra di Venturato arriva da tutte le parti e non si scoraggia dopo il gol dello svantaggio. Anzi, Diaw tira altre due volte tra il 23’ e il 25’, poi in altri due minuti il Cittadella passa in vantaggio. Al 29’ sempre Diaw pareggia sfondando la porta dall’altezza del dischetto dopo che Rosafio ha fatto venire l’emicrania ad Akpa sulla sinistra, al 31’ Benedetti dal limite su sviluppo di corner fa partire la festa. Prima dell’intervallo la doppietta di Diaw che ringrazia Karo per il regalo di Natale anticipato e di testa fa 3-1 mandando ko la Salernitana.Ventura accusa il colpo e si deprime in panchina. A poco servono gli ingressi di Maistro, Dziczek (finalmente all’esordio, dai falli di Di Tacchio si sono viste molte più verticalizzazioni veloci e intelligenti) e Cicerelli. È ancora assolo Cittadella che continua a divertirsi e a far girare la testa a una Salernitana sempre più in confusione. Il poker lo cala D’Urso a metà ripresa mentre si alzavano sempre più forti i cori dal settore ospiti contro Fabiani e Lotito. Ma all’improvviso, l’imprevedibile. Dopo il 4-1 il Cittadella abbassa la guardia e Lombardi diventa protagonista. Nel giro di due minuti l’ex Benevento pennella per Giannetti il secondo assist di giornata (finalmente si sblocca la punta granata che non segnava dalla prima giornata) e poi si guadagna il rigore che Kiyine trasforma, mandando la Salernitana sul 4-3 a dieci minuti dalla fine. Ancora Lombardi riesce a calciare in porta al 40’, ma Paleari para in presa bassa. A un secondo dalla fine Giannetti ha la palla del pareggio, ma incredibilmente non trova l’impatto con il pallone. Errore da terza categoria, l’ultimo spunto di una partita giocata malissimo dalla squadra di Ventura: il pareggio sarebbe stato davvero troppo. Il cavalluccio non esce dalla crisi, ora la panchina dell’ex cittì traballa. Come ogni anno, si accendono le luci d’artista e si spengono quelle della Salernitana. È sempre la stessa storia.