Sassuolo -Napoli – Gattuso stiamo allenandoci bene.Io ci credo

20 dicembre 2019 | 07:21
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Sassuolo -Napoli  – Gattuso stiamo allenandoci bene.Io ci credo
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Sassuolo -Napoli  – Gattuso stiamo allenandoci bene.Io ci credo
Sassuolo -Napoli  – Gattuso stiamo allenandoci bene.Io ci credo
Sassuolo -Napoli  – Gattuso stiamo allenandoci bene.Io ci credo

Sarà il confronto numero 13 tra Sassuolo e Napoli in Serie A. E’ la settima sfida in casa emiliana.

Questo il bilancio delle precedenti 6 gare: un successo Sassuolo, 3 pareggi e 2 vittorie Napoli.

L’ltima vittoria del Napoli in trasferta contro il Sassuolo in Serie A:

28 settembre 2014 – Sassuolo v Napoli 0-1

Ultimo pareggio del Napoli in trasferta contro il Sassuolo in Serie A:

10 marzo 2019 – Sassuolo v Napoli 1-1

Ultima sconfitta del Napoli in trasferta contro il Sassuolo in Serie A:

23 agosto 2015 – Sassuolo v Napoli 2-1

Probabili formazioni
SASSUOLO (4-2-3-1): Pegolo; Toljan, Ferrari, Marlon, Kyriakopoulos; Magnanelli, Locatelli; Berardi, Djuricic, Boga; Caputo. All. De Zerbi

Indisponibili: Chiriches, Consigli, Defrel

Squalificati –

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Luperto, Manolas, Mario Rui; Ruiz, Allan, Zielinski; Insigne, Lozano, Milik. All. Gattuso

Indisponibili: Koulibaly, Malcuit, Ghoulam

Squalificati: Maksimovic

Sarà l’arbitro Chiffi di Padova a dirigere Sassuolo-Napoli.

Assistenti: Liberti-Bresmes. IV Uomo: Dionisi. VAR: Valeri-Vivenzi.

Chiffi ha quattro precedenti con gli azzurri in Serie A:

Sampdoria-Napoli 2-5 del 11 maggio 2014

Napoli-Chievo 0-0 del 25 novembre 2018

Parma-Napoli 0-4 del 24 febbraio 2019

Napoli-Cagliari 2-1 del 5 maggio 2019

Allenamento dopo allenamento, il nuovo tecnico sta plasmando gli azzurri

è anche una corsa contro il tempo, però cento minuti al giorno possono bastare per guardarsi dentro, per leggere se stesso, per scoprire le proprie carenze, i limiti che esistono e quelle fragilità che sono esplose fragorosamente: in un’ora e quaranta minuti, la razione ormai quotidiana di allenamento, Rino Gattuso ci ha infilato tutto, i propri codici, il calcio che sogna, una ricca dose di buon senso e anche la faccia tosta, quella mostrata al tavolo, martedì sera, e sfruttata per dimostrare cosa quali pensieri lo attraversino. «Io credo in voi perché voi siete una grande squadra e qui c’è gente che negli ultimi anni ha fatto la storia di questa società». Tutte le cose che il Napoli deve sapere, sono state sussurrate in questa settimana ch’è scivolata via rapidamente, anche rumorosamente e persino «dolorosamente» (con la sconfitta con il Parma): «Ma ora è arrivato il momento di pensare ad altro». Niente pugno duro, che senso avrebbe?, ma un dialogo continuo, ritmato, per ridisegnare la propria linea difensiva, per decodificare le due fasi e affrontarle con l’autorevolezza che è andata via via spegnendosi e poi un messaggio chiaro: «Non guardiamo la classifica». Che sta lì ed è anche impietosa, potrebbe turbare e anche sottrarre quella fiducia che invece Gattuso non ha mai barattato: «Io non sono qua per i soldi ma perché sono convinto si possa fare bene in un club che ha dimostrato di essere forte». Il quarto posto è un’isola che si perde in lontananza, conviene evitare di allungare lo sguardo, però è anche una tentazione che non può essere accantonata, non prima di aver ridato serenità a quel Napoli che si è perso, dal 5 novembre scorso, e che non vince ormai dal 19 ottobre scorso: due mesi sono un’eternità.

SENZA CALCOLI. E allora, non è soltanto questione di uomini o di linea, ma di approccio alla partita; e poi è capacità di palleggiare, sempre e comunque, anche rischiando, sin dalle retrovie. E’ un calcio che non dovrà rifugiarsi nei calcoli, non se ne possono fare, ma che non dovrà smarrire un equilibrio da riconquistare e che è stato subito invocato, sabato sera, da Gattuso: «Dobbiamo cominciare a stare dentro gli schemi, rispettando le distanze».

A REGGIO EMILIA. Però adesso serve anche altro, un’identità ma anche un carattere, una elasticità ma pure la personalità: sarà necessario un calcio che rientri nella testa di una squadra che in passato si è espressa ad alti livelli e che ora, pur nelle difficoltà palpabili per l’assenza di un regista classico, ritrovi alcuni meccanismi e la sua esuberanza tecnica. Il tridente fa da volano ma Gattuso lo sta cercando: Milik è il centravanti inattaccabile, la sicurezza, mentre altrove, sulle corsie, ci sono risposte che serviranno immediatamente, sin da Reggio Emilia, con il Sassuolo, e che dovranno fornirle Insigne (o Mertens) e Lozano (o Callejon). I dubbi sono questi, per il momento, e resteranno lì, a Castel Volturno almeno sino a domani pomeriggio, dopo la rifinitura, quella nella quale lo scugnizzo di Frattamaggiore si presenta in vantaggio sul suo omologo belga e il messicano sembra favorito sullo spagnolo.

OSARE. Il resto è annunciato da gerarchie cristallizzate: Meret tra i pali e davanti Di Lorenzo da una parte e Mario Rui dall’altra, con l’emergenza che poi spedirà Luperto al fianco di Manolas. E in mezzo al campo, Fabian in regia e Allan e Zielinski ai fianchi: per poi arrivare lassù, da quei tre dai quali si ricomincerà ad osare. Ringhiando: «Perché io ci credo».

fonte:corrieredellosport