Sorrento: furgone con un messaggio inquietante “Mr 5000”. Scannapieco “E’ un funzionario comunale”
Sorrento – é da giorni che sui social “Michelangelo Scannapieco” pubblica dei post contro “Mr 5000”. Questo é il soprannome con cui é stato battezzato un impiegato che secondo voci, per le proprie mansioni, si prenda questa famosa quota di 5000 euro. Dopo i vani avvertimenti sui social, ieri per i luoghi sorrentini é comparso lo stesso messaggio su un furgone di pubblicità come ha ripreso anche Positanonews insieme ad altri media e a facebook. Dario Sautto su Il Mattino di Napoli, principale quotidiano della Campania, ne parla oggi sentendo l’autore del messaggio .
«Sono io l’autore del manifesto: protesto finché non verranno presi provvedimenti contro quel dipendente comunale». Michelangelo Scannapieco è un imprenditore stabiese da tempo residente a Sorrento, negli anni scorsi a capo dei comitati contro gli abbattimenti degli «abusi di necessità». La sua insolita protesta stavolta è indirizzata a un dipendente del Comune di Sorrento che, a suo dire, «ha messo in ginocchio decine di cittadini sorrentini con le sue richieste estorsive». Per questo motivo, ieri mattina ha installato un manifesto nero con scritta bianca su di un camioncino pubblicitario, che poi ha percorso le strade della Penisola Sorrentina, sostando a lungo sotto gli uffici comunali di Sorrento. «Attenti a Mr. 5000» era l’insolita scritta che campeggiava sul manifesto. Tra lo stupore (di pochi) e l’imbarazzo, le foto hanno fatto il giro della Penisola. «Non è una pubblicità, ma un messaggio ben preciso spiega Scannapieco indirizzato a quel dipendente comunale, ma anche all’amministrazione e al sindaco Giuseppe Cuomo che non hanno preso i dovuti provvedimenti per bloccarlo».
IL SOPRANNOME
Tutto sarebbe legato a vicende edilizie, permessi e controlli mirati, con presunte irregolarità denunciate da alcuni cittadini, tra cui Scannapieco. «Io ci metto la faccia e il nome attacca anche per chi ha paura a farsi avanti in pubblico ancora oggi, nonostante siano trascorsi anni dalle richieste. Negli ultimi mesi ho intrapreso una battaglia personale contro quel dirigente comunale, che ha compiuto estorsioni continue nei miei confronti e di tante altre persone residenti a Sorrento. Nel silenzio generale». «Mister 5mila» sarebbe, dunque, un dipendente del Comune: «A Sorrento tutti sanno di chi è e di cosa parlo» assicura Michelangelo Scannapieco. Perché quella scritta? «Quello risponde l’imprenditore è il soprannome che gli è stato affibbiato dai suoi stessi colleghi d’ufficio: 5mila euro è la cifra base dell’estorsione che impone a tutte le sue vittime, quasi tutte hanno deciso di non denunciare per paura. In molti, però, hanno saputo della mia battaglia personale e si sono lamentati e confidati con me. Mi hanno raccontato le loro storie, fatte di ricatti e continue richieste di denaro».
La protesta di Scannapieco ha destato l’attenzione in tutta la Penisola Sorrentina, ma non solo. I vertici regionali e nazionali di Forza Italia stanno studiando una interrogazione parlamentare sul caso, già arrivato all’attenzione di alcuni deputati nei mesi scorsi. In silenzio invece gli amministratori comunali, sindaco Giuseppe Cuomo in testa, di fresco passaggio alla Lega: la consegna è il no comment. L’ideatore dell’insolito manifesto di protesta, però, promette che quella di ieri mattina è solo una «prima puntata». «Sto organizzando un gazebo in piazza con interpreti per i tanti turisti stranieri che vengono in vacanza a Sorrento per spiegare a tutti questa vicenda assurda che colpisce decine di residenti della città. Attraverso i social aggiunge sto raccontando le storie delle tante persone diventate vittime di quel dipendente comunale, che continuerò a raccogliere finché non avremo giustizia. Ho già in programma altri manifesti pubblicitari da far girare per le strade e sono pronto, quando saranno concluse le indagini della Procura di Torre Annunziata, anche a mettere il volto e il nome dell’uomo che ho più volte denunciato. Dopo anni di soprusi conclude Michelangelo Scannapieco siamo stanchi di subire la sua prepotenza».
Il Natale di denunce incrociate si presenta molto caldo in Penisola Sorrentina. Infatti, una prima denuncia sporta da un ristoratore contro lo stesso dipendente comunale è stata archiviata dalla Procura di Torre Annunziata per mancanza di prove. Nel registro degli indagati era finito anche il nome di un professionista, che a sua volta ha querelato per calunnia chi lo aveva indicato come «tramite» per la presunta richiesta di denaro.