Sorrento Jazz, ospiti della serata del 12 dicembre tre grandi artisti: Rita Marcotulli, Ares Tavolazzi e Israel Varela
“Io cerco di suonare la pura essenza, lasciando che tutto sia giusto come dovrebbe essere”, a dirlo è Dizzy Gillespie, a margine di una delle sue ultime apparizioni a Bassano del Grappa dove gli venne conferita la cittadinanza onoraria ed è questa essenza che si diffonde in tutto il teatro quando sul palco del “Tasso” di Sorrento cominciano a suonare Rita Marcotulli (piano) Ares Tavolazzi (basso) e Israel Varela (batteria). Chi ama il jazz non può che lasciarsi rapire dalle loro melodie. La musica è in testa , direbbe Allevi, non ti fa semplicemente e solo sognare ma vibrare, “stormo bianco di versi, azzurro incendio degli occhi, sei vivo”… le parole sono quelle di Anna Andreevna Achmatova. Il grande jazz è questo, lo sapevano bene Pat Metheny e Pino Daniele quando hanno scelto e voluto con loro Rita e Israel, così come Paolo Conte e Francesco Guccini che di Ares Tavolazzi non possono fare a meno. Il trio che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare ieri, 12 dicembre 2019, al Teatro Tasso ospite della XXesima edizione di Sorrento Jazz è di quelli che lasciano il segno. Quando abbandoni il teatro, infreddolito, inghiottito dai vicoli deserti di una Sorrento diaccia e inondata di pioggia, senza più turisti nonostante il luccichio degli addobbi natalizi, il cuore ancora palpita per quella pura essenza che sulla tastiera del suo piano ha suonato Rita Marcotulli, note musicali catturate dalle corde del basso di Tavolazzi, e poi sedotte dai ritmi rutilanti e incandescenti del messicano Israel Varela. “Talvolta, è a sipario abbassato//che si snoda// con inauditi attori e luminarie // – la meraviglia”, ancora versi, quelli di Maria Luisa Spaziani, io solo con la poesia riesco a rendere omaggio ai grandi jazzisti.
Luigi De Rosa