Sorrento, undici domande ad un Convegno sul Vallone dei Mulini.
Senz’altro interessante si preannuncia essere l’evento patrocinato dal Comune di Sorrento e dalla Fondazione Sorrento sul Vallone dei Mulini che si terrà domani pomeriggio. Da quanto indicato dalla locandina l’argomento dell’incontro non sarà imperniato, come facilmente si poteva pensare, sui lavori di ristrutturazione del vecchio Mulino, ma bensì sulla storia e la rappresentazione nel tempo di tale suggestivo luogo. Ciò nonostante non si può ignorare quanto si stia verificando all’interno di uno dei Valloni più famosi al mondo. Raccogliendo anche in tale occasione i malumori e le proteste della cittadinanza più sensibile alle ricchezze paesaggistiche del nostro territorio, senza dimenticare i recenti interventi dell’ambientalismo locale, le interrogazioni parlamentari, i procedimenti penali in corso che hanno contribuito ad alimentare una visibilità mediatica non indifferente a livello nazionale ed oltre, approfittiamo dell’occasione per rimarcare ancora una volta con una serie di quesiti circa le varie anomalie verificatosi nel corso degli ultimi mesi nella speranza di avere finalmente delle risposte che indichino che norme e regolamenti siano stati rispettati.
Sorrento – Si terrà, domani venerdì 13 dicembre alle 15.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento il convegno, Patrimonio culturale e memoria, turismo e territorio: Il Vallone dei Mulini di Sorrento.Un evento promosso dal Comitato di Napoli dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano. Con il contributo della Regione Campania – Turismo e Beni Culturali, il Patrocinio del Comune di Sorrento e della Fondazione Sorrento ed i collaborazione: con il Centro interdipartimentale di ricerca sull’iconografia della città europea dell’università degli Studi di Napoli Federico II; il Maccheronificio Srl (attuale proprietaria della struttura del vecchio mulino all’interno del Vallone n.d.r.); www.adriano alfano.com.- Interverranno: il Sindaco di Sorrento, Avv. Giuseppe Cuomo; l’A.D. Fondazione Sorrento, Avv. Gaetano Milano; Annunziata Berrino, Presidente del Comitato di Napoli-Istituto per la Storia ed il Risorgimento italiano; Alfredo Buccaro, Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’iconografia della Città Europea – Università degli Studi di Napoli FedericoII- Identità Urbana e Immagine Storica di Sorrento; Silvio De Majo, Università degli Studi di Napoli Federico II – Mulini e pastifici in Provincia di Napoli al tempo di Enrico Falcon; Rosaria Crescienzo, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, “Il Vallone dei Mulini tra tutela e restauro”; Alessandra Veropalumbo, Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Citta Europea, Università degli Studi di Napoli Federico II “L’iconografia storica del Vallone di Sorrento”; Adriano Alfaro, “Una mostra virtuale e la comunicazione digitale del patrimonio culturale”.
Sebbene poco pubblicizzato l’evento di domani sarà ancora una volta l’occasione per parlare, quasi fosse ormai un appuntamento costante ed indispensabile, del Vallone dei Mulini. Uno dei luoghi più suggestivi dell’intero territorio sorrentino, che per la sua storia rappresenta senz’altro uno dei simboli della nostra Città, ma allo stesso tempo l’emblema di una intrigata quanto controversa vicenda, che come è noto vede coinvolti :una Proprietà privata, il Demanio Idrico, l’Amministrazione comunale, Enti istituzionali ed Autorità preposte nonché la Procura della Repubblica e una gran parte parte della cittadinanza sorrentina ed associazioni ambientaliste che da anni ormai si oppongono affinché lo storico sito non sia modificato. Tuttavia sebbene contrari la speranza è sempre rimasta che l’intero progetto sia quanto meno realizzato nel rispetto di norme e regolamenti.
Secondo le intenzioni della Società proprietaria del vecchio Mulino:Una volta messo in sicurezza il costone, si sarebbe passati al restauro e consolidamento degli edifici che si trovano alla base del canyon…con l’ obiettivo di riattivare la macina ad acqua e rendere il mulino nuovamente operativo… Nel frattempo, poiché l’area in parte è di proprietà del Comune, l’Amministrazione si è già attivata per realizzare il nuovo varco di accesso lungo via Fuorimura ed il percorso pedonale che consente di raggiungere la base del costone. Sentiero che si intende aprire ai turisti, mentre l’insediamento di proprietà dei privati potrebbe essere visitato solo in determinati giorni”. ed inoltre “È urgente intervenire soprattutto nell’ala ovest, quella sotto il parco Ibsen, che al momento è ad elevato rischio crollo. Ma l’intera area è zona rossa e per questo vogliamo eseguire i lavori di consolidamento il prima possibile […] Il nostro obiettivo è di riattivare la macina ad acqua e rendere il mulino nuovamente operativo, magari realizzando impasti e tipi di pane particolari”(fonte Architettura ecosostenibile). Una esposizione che suscitò una serie di polemiche visto soprattutto l’audacia del progetto e le parti coinvolte. Una della quali in modo alquanto anomalo è rappresentata dalla stessa Amministrazione comunale che ora si prestava finanche a realizzare un percorso pubblico per accedere esclusivamente ad una proprietà privata. La stessa Amministrazione comunale che come è noto nel lontano 2012 rinunciò ad acquisire a patrimonio comunale per la irrisoria cifra di trecentomila euro la parte del Vallone in cui insiste la struttura del vecchio mulino che in modo ritenuto alquanto discutibile, fu acquistata da una cordata di imprenditori facente capo ad un assessore ,pochi giorni prima dimessosi, per poi continuare tuttavia a coprire fino ad oggi quella di consigliere comunale. Una vicenda che all’epoca fece scalpore, finanche con una interrogazione parlamentare di Italia dei Valori grazie al costante impegno in tal senso del compianto esponente dipietrista Avv. Giovanni Antonetti.
Dopo anni di polemiche stavolta però la proprietà (Il Maccheronificio Srl) dopo il rilascio dell’Autorizzazione da parte della Soprintendenza di Napoli e della Commissione Paesaggistica Comunale, nonostante le varie proteste delle Associazioni ambientaliste, denunce varie con successivo interessamento della Procura della Repubblica (ma non delle Autorita locali e degli Uffici comunali preposti), ulteriori Interrogazioni Parlamentari (LeU –M5S) ed interventi del Genio Civile in merito al Parere Idraulico, senza porre attenzione ai vari vincoli sull’intera area per altro classificata P3-R4 “Zona Rossa” con rischio idrogeologico ed alluvione molto elevato, ha iniziato i lavori di recupero del vecchio mulino e “disinteressandosi” di tale impressionante attenzione, sembra decisa a completarli.Ora al di là della discussione, sulla quale verrà imperniato il convegno di domani e dopo aver raccolto le ennesime critiche, da parte di associazioni e cittadini, anche in merito ad una tale evento , ci è sembrato doveroso che alcuni componenti di un tale interessantissimo tavolo rispondessero anche ad ulteriori e fondamentali quesiti circa una ormai scabrosa situazione che al di la dell’aspetto storico culturale e di una immagine che probabilmente rimarrà tale soltanto nelle raffigurazioni oggetto forse del convegno ,rappresenta un esempio del come un territorio morfologicamente fragile, come quello sorrentino non può fare a meno del rispetto di quelle regole che da sempre tutelano dal punto di vista ambientale e del dissesto idrogeologico luoghi che tra l’altro rappresentano la storia e pertanto delle vere icone, del nostro paesaggio. Norme e regolamenti che anche in una tale occasione dovrebbe risultare quasi impossibile ignorare.
Pertanto abbiamo deciso di rivolgere ad alcuni componenti che interverranno a tale interessante evento, alcune domande circa la situazione che si è venuta a creare all’interno del Vallone dei Mulini, dopo il rilascio dell’Autorizzazione Paesaggistica da parte del Comune. Ovvero: al Sindaco Avv. Giuseppe Cuomo , all’Arch.dott.ssa Rosaria Crescienzo, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, nonché alla proprietà individuata nella società “Il Maccheronficio Srl”.
1) Prima di iniziare i lavori di ristruttrazione del vecchio Mulino , la società proprietaria “Il Maccheronificio Srl” ha rispettato tutte le raccomandazioni imposte dalla Soprindentenza nel provvedimento autorizzativo del 22/06/2018 ed il successivo parere favorevole da parte della Commissione locale per il Paesaggio tramite i quali è stata rilasciata dal Comune di Sorrento in data 04/06/2019 l’autorizzazione paesaggistica approvata dalla Commissione locale per il Paesaggio. Ovvero: che nella fase concreta di realizzazione dell’intervento le pareti del vallone devono risultare in sicurezza tramite opportune opere di consolidamento? Precisando altresì: che le opere non risultano assentibili se relative ed incidenti su aree, manufatti o parti di essi abusivamente modificati, realizzati e non sanati. Che l’autorizzazione viene tuttavia concessa all’esclusivo fine della tutela paesistica ed ambientale e resta quindi fermo l’obbligo dell’osservanza di tutte le norme di Legge e regolamenti, piani statali, regionali e comunali in tema di urbanistica vigenti all’atto dell’eventuale rilascio del titolo abilitativo con espresso riferimento al D.P.R. 380/01 ed al vigente PUC.
2)– Si è a conoscenza che l’intero sito del Vallone dei Mulini è classificato dal Piano di Stralcio dell’Autorità di Bacino, ex Campania Centrale, P3-R4, Zona Rossa? Ovvero a Rischio Idraulico molto elevato e Rischio Frana molto elevato, e necessita del Parere dell’Autorità di Bacino circa la futura destinazione d’uso della struttura?
3)– Si è a conoscenza che l’area in questione risulta essere attraversata da due importanti corsi d’acqua e pertanto è appartenente al Demanio Idrico, la cui amministrazione spetta al Genio Civile Dipartimento Napoli e Provincia?
4)– Se il Sindaco (e gli Uffici comunali preposti) e la Società proprietaria sono a conoscenza che il Genio Civile è l’Ente preposto, per quanto riguarda la rete idrografica della Regione Campania, a rilasciare il necessario Parere Idraulico e constatare se eventuali costruzioni rispettino la distanza dall’alveo ai sensi del Regio Decreto n. 523/1904 – Testo unico sulle opere idrauliche? Il quale all’art. 1 recita: “Al Governo è affidata la suprema tutela sulle acque pubbliche e la ispezione sui relativi lavori.” Mentre gli art. 93 e 96 lett. f) prevedono che “Sono vietate, entro la fascia di 10 mt dal piede degli argini e loro accessori o, in mancanza di argini artificiali, dal ciglio delle sponde, le seguenti attività: la realizzazione di fabbricati, anche se totalmente interrati, ivi comprese le recinzioni con murature che si elevino oltre la quota del piano campagna; gli scavi; entro la fascia di 4 m dai limiti come sopra definiti: le piantagioni; lo smovimento del terreno…” .-
5)– Si è a conoscenza che tale Parere Idraulico, da quanto risulta dalla richiesta della Consigliera Regionale Maria Muscarà (M5S) e successiva risposta del Dirigente del Genio Civile di Napoli e Provincia, Dott. Italo Giulivonon risulta essere rilasciato dall’Ente regionale ne tanto meno essere stato richiesto? Ovvero il Dirigente attesta la mancanza del Parere Idraulico rilasciato dall’Ente Regionale e richiesto dagli artt. 1 e 96 del Regio Decreto n°523/1904 -Testo Unico sulle Opere Idrauliche.
6)- Che a tale riguardo sia il sindaco che gli Uffici comunali preposti nonchè al Soprintendenza sono a conoscenza che nell’area dei lavori sia stato montato un ponteggio per l’attraversamento del rivo, con tubolari allocati proprio a ridosso e nello stesso alveo, per il quale è necessaria la concessione demaniale e la redazione di un piano di emergenza predisposto per la gestione del rischio specifico trattandosi di area classificata R4, ovvero a massimo rischio idrogeologico? Nonchè una strada sterrata tracciata per l’accesso al cantiere dal Parco Ibsen per il trasporto di attrezzature e materiale edile, una baracca di cantiere realizzata su suolo demaniale, un deposito di materiale edile e attrezzature varie sempre su suolo demaniale?
7)- Se il Sindaco, gli Uffici comunali preposti, la Soprintendenza e la Società proprietaria sono a conoscenza che la Sentenza n. 36502 del 03/11/2006 della Corte di Cassazione in relazione al Regio Decreto n. 523/1904 recita che: Ha natura di reato di pericolo, il reato di cui all’art. 96 lett. f) del R.D. 25 luglio 1904 n. 523 che vieta “le piantagioni di alberi e siepi, le fabbriche, gli scavi e lo smovimento del terreno a distanza dal piede degli argini e loro accessori minore di quella stabilita dalle discipline vigenti nelle diverse località, ed in mancanza di tali discipline, a distanza minore di metri quattro per le piantagioni e smovimento del terreno e di metri dieci per le fabbriche e per gli scavi”. Sicché, per la sussistenza della fattispecie contravvenzionale, essendo puniti comportamenti ritenuti dal legislatore potenzialmente lesivi dell’assetto idrogeologico del territorio e, quindi, del corrispondente interesse pubblico, non occorre l’ulteriore verifica che l’azione illecita abbia recato nocumento all’alveo del corso d’acqua o alle sue sponde. Mentre, configura un’ipotesi di reato di danno, ai sensi del R.D. 25 luglio 1904, n. 523, art. 96, comma 1, lett. g), del cui disposto è sanzionata l’esecuzione di “qualunque opera o fatto che possa alterare lo stato la forma, le dimensioni, la resistenza e la convenienza all’uso, a cui sono destinati gli argini e loro accessori, e manufatti attinenti”?
8)- Inoltre se si è a conoscenza che sempre la Corte di Cassazione nella recente Sentenza n. 31022/2019 dello scorso 27 novembre afferma che: la violazione della distanza minima dal corso d’acqua anche solo dello scavo iniziale determina un vincolo assoluto di inedificabilità. Ovvero:Uno scavo sull’argine del fiume a una distanza inferiore del limite dei 10 metri previsto dall’Art. 96 del Regio Decreto 523/1904 non è consentito in quanto c’è un vincolo di inedificabilità assoluta proveniente dalla Legislazione Statale che “comanda” su tutto il resto.?
9)- Perchè sia dal Sindaco, dalla Soprintendeza di Napoli e Provincia, nonchè dalla Commissione Locale per il Paesaggio non è stata presa in considerazione la relazione istruttoria di conformità urbanistica ed edilizia (pratica 122/18p) prot. n. 36116 del 10 ott. 2018 a firma dell’arch. Daniele De Stefano in cui si legge nella valutazione dell’ammissibilità dell’intervento: “Stante le problematiche di altissima pericolosità del sito Zona R4 Rischio Frana Elevato, Zona P4 Pericolosità da Frana elevato, Zona P3 Rischio Idraulico elevato con notevole trasporto solido allo stato urbanisticamente gli interventi NON SONO ESEGUIBILI se non a valle della rimozione del vincolo e della redazione della nuova cartografia del PSAI” pertanto si ribadisce, nelle prescrizioni, come “ai sensi delle norme di attuazione del PSAI la fattibilità urbanistica è subordinata al superamento di declassificazione delle zone di pericolosità da parte dell’Ente preposto al Vincolo”?
10)- Se si è a conoscenza che tali evidenti anomalie non sono state segnalate dall’ufficio Tecnico sia in data 19/06/2019 quando con prot. 24769 il Responsabile del procedimento, con una nota indirizzata, tra gli altri, al legale responsabile della società “Il Maccheronificio Srl”, e al Comando di Polizia Municipale, avente ad oggetto: “Sospensione procedimento di formazione titolo silente conseguente alla SCIA Prot. 20475 del 20/05/2019; intimidazione alla sospensione dell’attività, pratica edilizia n. 301/19”, disponeva la sospensione del procedimento in oggetto in quanto carente del titolo di proprietà e del DURC dell’impresa esecutrice in corso di validità, che successivamente in data 30/07/2019 dagli Istruttori Tecnici Direttivi del Comune di Sorrento – Settore antiabusivismo, unitamente al Personale della Polizia Municipale, eseguivano un sopralluogo all’interno del Vallone a cui seguiva una sospensione dei lavori? Ovvero: Perchè in entrambe le occasioni i Tecnici comunali ed in particolare il Responsabile del procedimento, non hanno verificato tutti gli altri adempimenti di legge, ovvero non hanno preso in considerazione il rispetto delle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza e contenute nella relazione istruttoria del 10 ottobre 2018 a firma dell’Arch. Daniele De Stefano nonchè, di fronte ad una Zona Rossa, non hanno preso in considerazione quanto prescritto dall’Autorità di Bacino e dal Genio Civile in merito al Rischio Idrogeologico ed alla mitigazione del rischio Idraulico?
11)- Al Sindaco Cuomo se conferma che l’intervento di risanamento dell’intero costone nel Vallone dei Mulini è stato inserito nelle cinque proposte progettuali che il Comune di Sorrento di recente ha presentato per l’inserimento in I.Ter Campania. La piattaforma realizzata dalla Regione Campania per la mappatura ed il monitoraggio del fabbisogno progettuale campano, relativo alla realizzazione di opere infrastrutturali. Un intervento che oltre alla messa in sicurezza del costone prevede anche il ripristino del percorso pedonale di accesso al Vallone dei Mulini ed a quanto ammonterebbe tale finanziamento?
Una serie di quesiti circa i quali cittadini ed associazioni meriterebbero delle risposte concrete ed appropriate in modo tale da spazzare qualsiasi dubbio circa la legittimità dei lavori, sebbene il ricordo del Vallone dei Mulini, così come lo si è potuto ammirare sinora, potrebbe diventare soltanto una indimenticabile icona. – 12 dicembre 2019 salvatorecaccaviello