Abbattimenti alberi a Meta di Sorrento, il Wwf incontra il Sindaco Tito.
Un incontro ,voluto dal presidente Claudio d’Esposito e durato ben tre ore, tra i rappresentanti del WWF Terre del Tirreno e il Sindaco Giuseppe Tito, il Responsabile dell’UTC , la progettista dei lavori. Oltre ai chiarimenti circa gli attuali abbattimenti si è registrata la volontà da parte del Primo Cittadino di ascoltare, come già fatto in altri comuni, i suggerimenti degli ambientalisti. In discussione le perizie dell’agronomo incaricato.
Meta di Sorrento – Quello degli abbattimenti di alberi lungo le strade e le piazze, da parte delle amministrazioni comunali in penisola sorrentina, sta diventando sempre più argomento di discussione nonché di forte preoccupazione per l’intera comunità sorrentina. In un contesto dove anche l’inquinamento atmosferico non è più considerato uno sconosciuto, inizia a serpeggiare un senso di ribellione a tale modo inusuale di gestire il verde pubblico, che appunto dovrebbe appartenere alla comunità. Come al solito a farsi portavoce di tali malumori ancora una volta il Wwf Terre del Tirreno, che nel caso specifico dei recenti abbattimenti lungo le strade di Meta ha chiesto chiarimenti al il Sindaco Tito. Si è svolto infatti ieri pomeriggio il confronto, durato quasi tre ore, tra gli esponenti dell’Associazione ambientalista ed il Sindaco , il Responsabile dell’UTC e la progettista dei lavori. “Abbiamo parlato a lungo” – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – ” c’è stato un confronto serrato, alla fine del quale il Sindaco ha dimostrato tutta la sua volontà ad ascoltare i suggerimenti della nostra associazione lanciando un appello al WWF a divenire protagonista dando un aiuto concreto sul da farsi per il futuro. Si è palesata la possibilità di un protocollo/convenzione d’intesa per consentire al WWF una sorta di direzione scientifica del verde pubblico comunale e l’affidamento diretto di alcune aree. Inoltre si lavorerà per la redazione di un regolamento comunale che disciplini la materia. E’ chiaro che è una richiesta distensiva che dimostra tutta la volontà del primo cittadino ad evitare futuri errori. Ma ci sono troppe cose che francamente ancora non quadrano nel progetto visionato!”
Come è ormai noto L’Amministrazione di Meta (come tante altre amministrazioni peninsulari e non solo!) ha ricevuto un finanziamento dalla Città Metropolitana, per un progetto che prevede la sostituzione e l’implementazione del patrimonio arboreo. OBC Ossigeno Bene Comune è una delibera della Città Metropolitana che eroga soldi ai comuni che ne fanno richiesta per piantare nuovi alberi allo scopo di contrastare i cambiamenti climatici, costruire benessere, migliorare la qualità dell’aria e della vita. Nel progetto di Meta, tra gli interventi da fare, si prevede la sostituzione di 14 alberi previo abbattimento di quelli preesistenti. Per tali sostituzioni ci si è affidati all’Agronomo Tullio Esposito che avrebbe “sentenziato” quali alberi lasciar vivere e quali invece eliminare. La ditta che opera con affidamento diretto è ALTOFUSTO s.a.s., il progetto è dell’Arch. Marianna Romano. Tra gli esemplari da abbattere figurano anche sei stupendi ippocastani vegetanti da quaranta anni in via Mariano Ruggiero. Intervento scongiurato proprio dal Presidente d’Esposito che è riuscito telefonicamente a mettersi in contatto con il sindaco Tito che dava poi l’ordine di sospendere i lavori. Un ‘azione che ha permesso di salvare quattro dei sei ippocastani e scongiurare quello che a tutti gli effetti si apprestava ad essere l’ennesimo scempio al verde pubblico metese. In effetti da quanto rilevato dal Wwf si riscontrano una serie di anomalie tra gli interventi che si intendono effettuare e quanto previsto dal finanziamento erogato. In effetti parte del finanziamento ottenuto verrà di fatto utilizzato per eliminare alberi e taluni senza un reale motivo e per motivi palesemente contraddittori. Operazioni dettate direttamente dall’agronomo incaricato. Anche se come constatato si stanno abbattendo alberi anche in buono stato come appunto gli ippocastani di via Ruggiero. In merito a tale operazione è stato risposto che costituiscono intralcio per i pedoni sul marciapiede. A tale proposito viene fatto rilevare, in controsenso assoluto, che si prevedono poi nuove alberature nelle stesse aiuole. Mentre il Wwf ha evidenziato che c’è tutto lo spazio per prevedere un eventuale attraversamento pedonale all’esterno del marciapiede allocando paletti e dipingendo strisce bianche sull’asfalto. Nulla da fare invece per l’enorme Albero Dei Rosari di via del Lauro. Nella scheda tecnica il dott. Esposito lo descrive “sofferente” e parla di una vistosa necrosi alla parte basale. Diagnosi poi smentita dal Wwf in quanto si è accertato che nessuna necrosi era presente alla parte basale, e che la pianta aveva 93 anni di vita. Un vero patriarca, lo descrive il Wwf ,da tutelare con amore ed orgoglio, fatto invece a pezzi senza diritto di replica perché un tecnico agronomo lo ha definito “sofferente”.
Altra incongruenza i carrubi di via Flavio Gioia messi dall’agronomo in classe A (alberi sani) ma poi ritenuti “in scadente stato vegetativo” con il risultato che ora non ci sono più. Altra situazione fatta rilevare il modo eccessivo con il quale le potature del verde pubblico vengono effettuate causando l’ inevitabile scadente stato vegetativo mentre le fallanze riscontrate sono dovute ai crolli causati dal forte vento del 12 novembre scorso. – Per il Wwf resta infine da chiedersi perché l’agronomo abbia periziato solo 14 alberi nell’intero territorio comunale e chi e perché abbia commissionato la perizia solo a quei 14 alberi. – Leggendo le schede prodotte dall’Agr. Tullio Esposito, secondo il wwf, un unico esemplare appare inserito in categoria D ovvero da abbattere. Altri due alberi sono in categoria C/D, categoria in base alla quale il tecnico dovrebbe suggerire cosa fare entro 6 mesi, per poi valutare. Le restanti alberature NON risultano assolutamente da abbattere, secondo il tecnico. E’ pur vero, tuttavia, che lo stesso tecnico che nella scheda sostiene che nove alberi non sono da abbattere, poi nelle conclusioni dice che sono tutti da sostituire!!!
Nel complesso il progetto prevede di abbattere quattordici alberi nel comune di Meta per poi ripiantarne venti. Risultato? Sei alberi in più!
Si tratterà di piccoli alberelli, dichiara Claudio d’Esposito, che nulla hanno a che fare con quelli eliminati e si dovrà aspettare decenni per iniziare a godere delle funzioni dei loro predecessori. Sulla scelta da farsi se sostituire o conservare le alberature, la scienza non ha dubbi: i preziosi servizi ecosistemici forniti dagli alberi in città aumentano man mano che gli alberi crescono. Un albero grande, grazie al maggior volume della chioma, rimuove gli inquinanti 70 volte in più rispetto ad uno piccolo. Il tutto ci costerà 60.000 euro. Assurdo!!! – 30 gennaio 2020