Aspettando Luì e Sofì, fenomenologia di un successo meritato
Sono convinto che per Luigi Calagna e Sofia Scalia, in arte “Louis e Sofì”, si possa parafrasare una celebre frase di Umberto Eco tratta dal saggio “Fenomenologia di Mike Bongiorno” del 1961 (Diario Minimo), e scrivere di loro che “non provocano complessi di inferiorità pur offrendosi come idoli, e il pubblico li ripaga, grato, amandoli”. Nel loro caso, al contrario dell’indimenticabile Mike Bongiorno, il pubblico è quello dei bambini che su molte cose sono più esigenti degli adulti. Difficile sintetizzare in poche parole le ragioni di questo successo che pure meritatamente questa coppia di ragazzi siciliani registra da cinque anni ma credo che una spiegazione soddisfacente si possa trovare nella loro spontaneità, nel loro non essere costruiti a tavolino, nel presentarsi sullo schermo per quello che sono nella realtà di tutti i giorni. Luigi e Sofia sono partiti da un paesino, Partinico, trentunomila abitanti, alle porte di Palermo, e ce l’hanno fatta. Cinque anni fa il loro primo video caricato su You Tube, come raccontano a Laura Carchidi su “Il Quotidiano del Sud” (14 01 2020) non ebbe visualizzazioni; i ragazzi però non mollarono, tirarono dritti: la strada per il successo è sempre stata percorsa da gente cocciuta e folle anzi foolish ma con la valigia piena di talento senza il quale si finisce in un vicolo cieco. Mezza italia, quella dei giovanissimi, attende con ansia di poter vedere il loro primo film dal titolo “La vendetta del Signor S“, prodotto dalla Warner Bros, l’uscita ufficiale è prevista a Roma il 17 gennaio, ed è sold out. Luì e Sofì intanto hanno incassato il premio conferito loro dal Movimento Italiano dei Genitori per la genuinità del loro canale che “Stimola la fantasia e la creatività dei più piccoli“. I due siciliani hanno lasciato Partinico per Milano dove ora lavorano, e continuano a caricare alacremente i loro video senza più aspettare ore e ore come succedeva in Sicilia, ahinoi, è mortificante sottolineare come ancora oggi che siamo nel 2020, a noi meridionali, per fare il salto di qualità, tocchi emigrare sempre e comunque al Nord, chissà se un giorno potremo rimanere a casa nostra a lavorare, usufruendo di strutture e servizi adeguati, ma lasciamo perdere. Quello che conta è che Luigi Calagna e Sofia Scalia continuino a lavorare sodo per fare di “Me contro Te” un fenomeno che duri nel tempo e siano sempre di stimolo alla fantasia e alla creatività dei nostri figli perché questo Paese ha bisogno di giovani di talento. Sì, credo che Umberto Eco li avrebbe apprezzati questi ragazzi venuti da Partinico, era un intellettuale profondamente innamorato della creatività e dell’intelligenza, sia di quella artistico letteraria dei grandi romanzieri, sia di quella solo apparentemente leggera del “bravo presentatore”.
di Luigi De Rosa
(le foto sono tratte dal web)