Castellammare di Stabia. Pronto soccorso in tilt a causa della carenza di medici

10 gennaio 2020 | 19:52
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Castellammare di Stabia. Pronto soccorso in tilt a causa della carenza di medici

Difficile la situazione all’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove a gestire il reparto di primo soccorso sono presenti solamente pochissimi medici ed infermieri. Il problema si è palesato soprattutto nella giornata di ieri, quando un unico medico ha dovuto fronteggiare da solo le emergenze che arrivavano, cosa che, di fatto, ha rallentato anche il lavoro del 118. I pazienti hanno dovuto attendere per lungo tempo prima di poter essere visitati, motivo per il quale sono venute meno le ambulanze e si è dovuto fare affidamento su quelle di altri presidi ospedalieri, quali quelli di Sorrento e Vico Equense.

Si è parlato anche di questo in mattinata in Regione Campania, con l’interrogazione presentata dal consigliere Alfonso Longobardi: «Al pronto soccorso di Castellammare di Stabia il personale è in sotto organico. Parliamo dell’unico pronto soccorso attivo in un comprensorio che conta oltre 250mila persone. A causa di una cattiva disorganizzazione interna e per il blocco delle assunzioni, i disagi sono enormi. Nonostante ciò i medici e gli infermieri svolgono un lavoro enorme e vanno ringraziati. Ma c’è ancora molto da fare come per esempio completare i lavori del reparto e sbloccare l’acquisto di nuovi macchinari»

Tempestiva è arrivata una risposta da parte dell’assessore Antonio Marchiello, in veste del Presidente De Luca: «Per quanto riguarda i medici, l’Asl ha già provato ad avviare dei bandi per assumerne altri 7. Conosciamo le difficoltà del San Leonardo: è un ospedale che ha accolto dal 1 gennaio 2019 al 30 novembre 2019 oltre 55mila persone. L’obiettivo è quello di incrementare il numero del personale. Ma abbiamo una buona notizia per quanto riguarda i macchinari: è stata attivata una seconda TAC che potrà accelerare le operazioni di soccorso. È un passo sicuramente importante che permetterà la riduzione dei tempi di attesa».