Costiera Amalfitana. Linea Verde, che bello oggi il servizio da Positano ad Amalfi, tutti i particolari
Costiera Amalfitana. Linea Verde, che bello oggi il servizio da Positano ad Amalfi, tutti i particolari. Il primo viaggio di Linea Verde del 2020, che è andato in onda oggi 5 gennaio, alla Vigilia della Befana si è svolto in una delle zone turisticamente più rinomate d’Italia: la cosiddetta Costiera Amalfitana che da Positano a Cetara, nella cornice dei Monti Lattari, passando per Amalfi e Minori, presenta una sequenza di borghi marinari e specchi di mare unici al mondo. Senza dimenticare un entroterra sempre sorprendente, dove l’opera infaticabile dell’uomo ha strappato pendii e terreni da coltivare alle impervie montagne.
Con Ingrid Muccitelli, Beppe Convertini e Peppone, abbiamo fatto un viaggio indimenticabile in uno dei luoghi più belli della Campania, fra la provincia di Salerno e Napoli, e d’ Italia, fra i più famosi al mondo.
La Costa d’Amalfi è, per l’occasione, più che mai la DIVINA COSTIERA: divina, perché presenta panorami unici: mare, fiordi, scogliere, insenature, borghi arroccati; divina, perché i prodotti che questa terra produce sono unici al mondo (pensiamo alla colatura di alici di Cetara o al limone sfusato d’Amalfi); divina, perché fin dai tempi più antichi è stata teatro di gesta eroiche ed eventi immortali; divina, perché è stata la culla di grandi personaggi dello spettacolo che hanno eletto la Costiera come luogo di svago e vacanze.
La prima domenica del 2020 inizia con Tramonti e la sua pizza protagonisti di «Linea Verde», il programma in onda alle 12,20 su Raiuno, e condotto da Beppe Convertini ed Ingrid Muccitelli con Peppone Calabrese che da quasi 40 anni racconta le nostre eccellenze enogastronomiche. Una prestigiosa vetrina per far conoscere sempre meglio la storia del fascinoso paese sospeso tra la montagna ed il mare e patria non soltanto del cibo italiano più conosciuto al mondo – sapiente impasto fatto d’acqua, farina integrale, lievito naturale, con l’aggiunta di finocchietto selvatico, farcito e cotto nel forno a legna a 350 gradi – ma anche di un altro prodotto cult ovvero il Concerto, l’antico liquore inventato dalle esperte monache del Conservatorio dei Santi Giuseppe e Teresa fondato nel 1662 nella frazione di Pucara, brave nel mescolare armonicamente erbe e spezie aromatiche a cui aggiunsero orzo e caffè. Fatto conoscere – forse – grazie al primo nucleo di giovani tramontani costretti, durante gli anni seguenti il secondo conflitto mondiale, a lasciare il paese natio ed inventarsi una nuova vita. Ci riuscirono riproponendo in improvvisati, modesti locali la casalinga pizza quella che si preparava quando si faceva la rituale cotta di pane – condita con i pomodori Re Fiascone, olio extravergine d’oliva, aglio, origano, sugna e qualche cubetto di lardo; anni dopo uno di questi coraggiosi giovani, Luigi Gigino Giordano trasferitosi a Novara affiancò al caseificio che aveva messo su una pizzeria dove utilizzare il fior di latte avanzato. Una idea semplice e geniale che entusiasmò i buongustai: ampliò ben presto la rete delle sue pizzerie chiamando a lavorare presso di sé i compaesani. Oggi alcune migliaia di tramontani sparpagliati per tutto il mondo – solo in Italia sono circa 2000 le pizzerie da loro gestite – continuano a sfornare secondo tradizione, sorretti ed incoraggiati dai componenti dell’Apt, l’associazione Pizza Tramonti presieduta da Enzo Savino. «Siamo l’unico Comune – dichiara- ad aver ottenuto nel 2010 la De.Co il marchio comunale per la nostra pizza, questo vuol dire offrire un certificato di garanzia contro le imitazioni che ne danneggiano l’immagine e l’economia, tutelare il diritto dei consumatori ad un prodotto di qualità e l’identità del nostro paese. Patria non soltanto della pizza ma anche del fior di latte».
Un viaggio meraviglioso, che ha riempito gli occhi ed il cuore.