Fondazione Ravello. Il Comune ha nominto Paolo Imperato, Michelangiolo Mansi e Salvatore Di Martino. Il Comunicato
Fondazione Ravello. Il Comune ha nominato Paolo Imperato, Michelangiolo Mansi e Salvatore Di Martino come rappresentanti nel Consiglio Generale d’Indirizzo della Fondazione Ravello.
A far parte del Consiglio il sindaco Salvatore Di Martino, con l’ex sindaco Paolo Imperato e l’ex ragioniere capo del Comune Mansi, che erano già consiglieri d’Amministrazione. Ora manca la Provincia di Salerno e la Regione Campania, poi si farà battaglia sul nuovo statuto redatto dal Commissario Mauro Felicori che è stato già contestato dal Comune. Il percorso deve essere “condiviso e partecipato”, non di “prevaricazione” l’ente non può essere “fagocitato” e questo dovrebbe essere nell’interesse di tutti i Ravellesi. Ecco le parole dell’amministrazione Ravellese provenienti da Palazzo Tolla.
NOTA DEL COMUNE DI RAVELLO
Vogliamo sintetizzare un processo che ha visto l’Amministrazione Comunale di Ravello protesa unicamente ad assicurareuna ripartenza della Fondazione Ravello che dal 2016 ha segnato un declino costante e continuo, culminato nell’ultimo sciagurato anno di gestione Commissariale.
Nel novembre 2018 il Sindaco di Ravello, dopo essersi sacrificato inutilmente per dare una svolta a Organi da altri voluti, designati e presidiati, chiedeva a viva voce il Commissariamento della Fondazione ai sensi dell’art. 25 del Codice Civile, affinché un Commissario in pochissimi mesi realizzasse il raccordo fra i 5 Soci della Fondazione per definire un nuovo Statuto condiviso e far ripartire la Fondazione ponendo al centro della Nuova Fondazione la gestione unitaria dei 3 beni culturali (Villa Rufolo, Villa Episcopio, Auditorium Niemeyer.
Nel corso della presentazione agli Operatori di Ravello del neonominato Commissario Felicori (febbraio 2019), il Sindaco Di Martino fu finanche duro e aspro nel sottolineare i concetti sopra esposti in termini temporali e di sostanza sul ruolo e durata del Commissario, come la legge detta.
Sei mesi di vuoto totale sull’unico fronte che per legge doveva vedere impegnato il Commissario; un festival e una serie di scelte che azzeravano i 15 anni della Fondazione Ravello e i 67 anni del glorioso Festival di Ravello, inducevano la Regione Campania, si badi bene, quale Ente Controllante sulla Fondazione e non quale Socio della Fondazione, ad elargire ulteriori 6 mesi di incarico e stipendio al Commissario.
Dopo ulteriori sei mesi e 100.000 euro spesi, le rovine crescevano e partiva una pericolosissima deriva che non residuava all’Amministrazione Comunale alcuna alternativa: spazzare via un anno di Commissariamento e ripartire dai resti del dicembre 2018; sicuramente con il rammarico di aver perso un anno, ma altrettanto sicuramente, con la coscienza pulita di aver sempre e solo perseguito l’interesse pubblico, nonostante in questo anno l’Amministrazione Comunale Rinascita Ravellese sia stato bersaglio privilegiato di una certa stampa arcinota, e addirittura dai protagonisti dello sfacelo, che per gli ultimi cinque anni avevano presidiato tutti gli Organi della Fondazione, preoccupandosi di portare a casa solo biglietti omaggio e piccole vendette personali, tutto a danno della nostra collettività.
Dopo l’Assemblea pubblica di novembre scorso, l’Amministrazione Comunale ha avviato un percorso di confronto e di aperture accettando anche di coinvolgere le Opposizioni, dando loro voce e possibilità di indicazioni, per la prima volta da diciassette anni; ma a quanto pare tutto questo è servito solo a far rivoltare la frittata ai soliti urlatori e leoni da tastiera, che non hanno portato alcun contributo né di idee né di nomi.
Abbiamo chiuso il cerchio con una scelta ponderata e ferma. Abbiamo ritenuto che la drammaticità della situazione determinatasi, richiedesse non voli pindarici e nomi altisonanti, ma personalità ben ferme e determinate che potessero coniugare anche una intima conoscenza della Fondazione, portata a fase terminale da persone assenti sul territorio, prive di idee, onerose, e animate da propositi e obiettivi che ci sfuggono se, per correttezza istituzionale e civica, dobbiamo evitare retropensieri e/o cattivi pensieri.
Alla fermezza e determinazione dimostrata con la loro vita pubblica e privata, l’Avvocato Paolo Imperato e il Ragioniere Michelangiolo Mansi, sommano un’intima conoscenza della Fondazione per aver occupato per anni scranni importanti nei suoi Organi; a loro due si è inteso dare il massimo supporto e sostegno per tutto quanto andranno ad operare ed affermare, affiancando loro il legale rappresentante del Comune di Ravello, il Sindaco avv. Salvatore Di Martino, anche lui storico componente del CdI.
I nomi e l’assetto finale sono stati proposti unicamente dai Consiglieri di Maggioranza come da regolamento comunale; nessuna indicazione ci è venuta da altri.
“Vorrei che fosse chiaro a tutti che la politica del ‘tanto peggio tanto meglio’, non ci è mai appartenuta” dichiara il Sindaco Di Martino che aggiunge: “ma vorrei fosse ancora più chiaro che stiamo parlando di Ravello, eccellenza mondiale fra le località turistica, e stiamo parlando di Fondazione Ravello, eccellenza mondiale fra le realtà culturali; l’impegno di tutti dovrebbe essere corale e unanime pur nel rispetto dei ruoli e delle competenze. La drammaticità del momento e gli attacchi aperti e/o celati che ci stanno pervenendo da personaggi inqualificabili, richiederebbero un atteggiamento di responsabilità da parte di tutti, in ogni caso di certo non la condivisione e collusione con i protagonisti dello sfacelo, da parte di chi si dichiara su altri tavoli “Per Ravello”. Noi rimaniamo aperti a collaborazioni e condivisioni, ufficiali, trasparenti e leali; mai come in questa circostanza lo abbiamo dimostrato. Chi vorrà continuare ad operare sul tavolo dei due forni, chi vorrà continuare ad adulare, difendere e corteggiare gli aggressori di Ravello, lo faccia pure; noi siamo impegnati in altra direzione e non ci faremo distrarre da costoro, ma i Ravellesi hanno buona memoria come hanno sempre dimostrato, essi sapranno ricompensare chi vive in una campagna elettorale continua fatta solo di spargimento di veleni e di campagne acquisti”.
Il Decreto è stato comunicato ai due Soci Fondatori Regione e Provincia ed ai due Soci ordinari MIBACT ed EPT anch’essi, a tutti gli effetti, Soci aventi diritto, nonostante il Commissario Felicori, e non solo, dimostri di ignorarlo.
Quelle che saranno le prossime azioni che i nominati e l’Amministrazione Comunale di Ravello metteranno in campo, dipenderà dai comportamenti degli altri Soci del sodalizio, a incominciare dalla Regione Campania che, dovrà dismettere i panni del Soggetto Controllante, per indossare quelli di Socio istituzionale della Fondazione Ravello, all’interno della quale, come avvenuto dalla sua costituzione, pretenderemo la pari dignità formale e sostanziale, rifiutando qualsiasi altro principio, in specie se di natura volgarmente e commercialmente economica, salvo a statuirlo, addivenendo ad una Fondazione di Partecipazione, attraverso un percorso democratico, condiviso e non certo di prevaricazione e/o fagocitato.
Il Gruppo di Rinascita Ravellese è compatto a sostegno di Ravello e di quanti si stanno sacrificando per sostenere una azione di “dignità collettiva”, di riconoscimento e riconoscenza a quanti hanno in passato costruito per Ravello, e di quanti vorranno affiancarsi su questo cammino.