L’INFINITO DI LEOPARDI ALL’UNITRE DI PIANO

22 gennaio 2020 | 09:18
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Su indicazione del ministero dei Beni Culturali, di celebrare in ogni forma e in ogni luogo , la poesia Infinito di Leopardi, l’UNITRE di Piano, coordinata da Lucio Esposito, dedica il pomeriggio di mercoledi 22 gennaio alla lettura e interpretazione con il prof Domenico Palumbo. Si partirà dalla presenza in Penisola Sorrentina del poeta , come ricorda la lapide presso quella che fu la Rosa Magra o presso Ferdinando Scarpati a Meta fino agli studi a lui dedicati dal Centro Capasso diretto da Antonino Fiorentino, quando ho avuto il piacere di baciare la mano della Contessa Anna pronipote del poeta.

Aldilà delle indicazioni del Ministero, il rapporto tra i sorrentini e Leopardi ,è sempre stato intenso e proficuo , sia con un certo parallelismo con il Tasso, e quindi immancabilmente ogni anno al convegno tassiano arrivano relazioni sul rapporto sia per passione diretta. Ricordiamo qui appresso, quando negli anni novanta, Antonino Fiorentino con il Centro Capasso, organizzò una serie di eventi.

26 luglio1987 Conferenza di Marcello Gigante su L’aurea antichità di Napoli e Leopardi. Presentazione di Arturo Fratta.

17 luglio.1988 Tavola rotonda su Leopardi, Infusino e Napoli. Interventi di A. Fratta , P. Giuntella, A . Paolella, E. Puglia. Sono presenti l a Contessa Anna Leopardi e Maurizio Caccialupi Bonocore (Ispettore del Ministero Beni Culturali).
* 20 luglio.1988 Conferenza di Mario Petrucciani su Leopardi, Pascoli e Calvino.

1 7 – 1 8 marzo 1989 . Convegno L’attualità del pensiero leopardiano.
1 8 marzo,1989 ore 9.30. Relazioni di M. Gigante, N . Mineo, A. Olclcon1. A seguire l’attore Danilo Esposito recita La ginestra di Leopardi.

* 28 ottobre.1989 Conferenza di Vittorio Russo su La tentazione della morte in Giacomo Leopardi. Introduzione di E. Puglia.
Al termine premiazione del Concorso Il paesaggio nella poetica leopardiana, riservato agli studenti degli istituti superiori dei Distretti Scolastici 38 e 39.

Amato da Monsignor Bonaventura Gargiulo e da Don Onorio Rocca, e oggetto di accostamento negli studi e nei paragoni letterari al Tasso, entrando costantemente nel convegno annuale dedicati al Tasso.

Venerdì 15 febbraio 1823 fui a visitare il sepolcro del Tasso e ci piansi. Questo è il primo e l’unico piacere che ho provato in Roma. La strada per andarvi è lunga, e non si va a quel luogo se non per vedere questo sepolcro; – ma non si potrebbe anche venire dall’America per gustare il piacere delle lagrime lo spazio di due minuti? E pur certissimo che le immense spese che qui vedo fare non per altro che per procurarsi uno o un altro piacere, sono tutte quante gettate all’aria, perché in luogo, del piacere non s’ottiene altro che noia. Molti provano un sentimento d’indignazione vedendo il cenere del Tasso, coperto e indicato non da altro che da una pietra larga e lunga · circa un palmo e mezzo, e posta in un cantoncino d’una chiesuccia. lo non vorrei in nessun modo trovar questo cenere sotto un mausoleo. Tu comprendi la gran fo]la di affetti che nasce dal considerare il contrasto fra la grandezza del Tasso e l’umiltà della

Ferdinando Scarpati. Fu Socio Corrispondente delle Accademie di Francia e di Inghilterra. Conobbe personaggi notevolissimi del tempo suo, e ricevette nell’umile casa di Meta, in riva al mare, veri luminari nelle lettere, nelle scienze e nelle arti, primi tra i quali: Giacomo Leopardi, l’immortale cantore di Silvia e della “Ginestra”, venuto verisimilmente a Meta l’estate del 1835; Carlo Troia, celebrato fondatore del neo-guelfismo e storico insigne; Pasquale Borrelli, Mario Pagano, Roberto Savarese.

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