Napoli – Le capuzzelle di Nicola Samorì
“Black Square” è la mostra dedicata alle opere di Nicola Samorì (Forlì 1977) presso la Chiesa di Santa Caterina a Formiello, chiesa monumentale di Napoli sita in piazza Enrico De Nicola, adiacente a porta Capuana, sede della Fondazione Made in Cloister che rimarrà visitabile fino al 30 aprile 2020. Un pavimento di pietre laviche nasconde 1240 capuzzelle in grès , materiale che si ottiene per mescolanze argillose naturali che producono ceramiche dette, appunto, greificate, nell’ex Chiostro della chiesa. Le piccole e numerosissime teste nere ricordano la tipica spiaggia sorrentina di origine vulcanica fatta di rena nera, che a sua volta rimanda la memoria dello spettatore al colore e alle rocce del cono del Vesuvio. Sulle capuzzelle si erge “Drummer” statua di cinque metri che richiama “Death as a drummer“, scultura in avorio del 1670 del tedesco Joachim Henne. L’opera di Samorì (Drummer), priva di testa, sovrasta le capuzzelle che riempiono la gabbia borbonica lignea al centro del chiostro. Tutt’intorno sono esposte altre teste (e altri corpi), c’è infatti la testa di San Gennaro (in onice traslucido) in ricordo dell’eruzione del 1631, quando leggenda narra che la lava terminasse la sua corsa proprio nei pressi di Porta Capuana dove stavano sopraggiungendo i fedeli in processione con la statua del Santo Patrono di Napoli al seguito. Dipinti su rame invece, si possono ammirare, sempre nel chiostro, un “San Paolo Eremita” ispirato a quello di Jesepe deRibera e un “San Bartolomeo Scorticato” che ricorda quello di Luca Giordano. Numerose altre opere e dipinti fanno parte del progetto, meritano attenzione a questo proposito i dipinti dedicati alle ferite sui corpi dei santi, come quella sul costato del Cristo e quelle che segnano il corpo di San Sebastiano.
a cura di Luigi De Rosa
(le foto sono tratte dal web)
info www.madeincloister.com