Pagani, blitz antidroga a ‘Casa Campitelli’: 13 arresti
Stamane, 20 gennaio 2020, il silenzio mattutino è stato interrotto dal suono delle sirene. I carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore hanno eseguito misure cautelari, emesse dal gip nocerino, nei confronti di 13 indagati per traffico di sostanze stupefacenti nel territorio di Pagani. In azione centinaia di carabinieri col supporto delle unità cinofile.
L’OPERAZIONE
L’operazione Bora è scaturita al termine di una inchiesta condotta dai carabinieri di Pagani, a partire da marzo 2019, su delega della Procura di Nocera Inferiore. L’attenzione della Procura è stata rivolta ad una piazza di spaccio di Casa Campitelli, area del centro storico di Pagani. Il lavoro era suddiviso in turni sia diurni che serali, quindi c’era la possibilità di trovare spacciatori h24 con accorgimenti che seguivano l’andamento del mercato: nelle ore serali e nei weekend, quando aumentava la domanda, al lavoro c’erano più persone.
IL SEQUESTRO –
I militari dell’Arma hanno posto sotto sequestro circa 1000 dosi di cocaina e crack, ma anche hashish e marijuana. All’interno dei depositi sono stati trovati due giubbotti antiproiettile, una pistola, delle tute e circa 10mila euro in contanti.
IL LANCIO DELL’ANSA
(ANSA) – NAPOLI, 20 GEN – Dieci persone sono state arrestate dai Carabinieri, che hanno smantellato una piazza di spaccio a Pagani (Salerno), nell’ agro nocerino-sarnese.
Nell’ inchiesta, coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore, gli indagati per traffico di droga sono al momento 13. Tre degli arrestati hanno ottenuto gli arresti domiciliari, per tre degli indagati è stato disposto il divieto di dimora ina provincia di Salerno. Le indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di Salerno e della Tenenza di Pagani sono partite nel marzo 2019. Lo smercio di droga avveniva nell’ area di “Casa Campitelli”, Con l’ aiuto di video, intercettazioni ambientali, pedinamenti e riscontri sul territorio, i militari sono riusciti a documentare l’esistenza di un gruppo di persone che ricoprivano i ruoli di rifornitore, pusher e vedetta. Il ruolo di fornitore era ricoperto da soggetti già denunciati dalle forze dell’ordine e da elementi del clan “Fezza-Petrosino D’Auria”.