Penisola sorrentina. Non c’è nessuna persona con il coronavirus. Psicosi in Campania, non allarmiamoci. Ecco che succede

26 gennaio 2020 | 19:32
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Penisola sorrentina. Non c’è nessuna persona con il coronavirus. Psicosi in Campania, non allarmiamoci. Ecco che succede

Sorrento. E’ legittimo il dubbio, ma in penisola sorrentina non c’è nessuna persona con il coronavirus. Il virus, stando alle notizie che giungono dalla Cina, sta assumendo proporzioni rilevanti, ma non vanno demonizzati i cinesi e i negozi, ovviamente, come abbiamo detto, è legittimo il dubbio e la domanda. Ebbene, dall’ASL NON VI E’ NESSUNA segnalazione in Penisola sorrentina, quindi stiamo tranquilli. 

L’allarme coronavirus è ormai scattato a Napoli ed in Campania , e ha dato già il via a una psicosi di massa. All’ospedale Cotugno sono state preparate le stanze ad alto isolamento tutti e tre i casi segnalati, fortunatamente si sono rivelati semplici casi di influenza. Tra picco influenzale e paura, il risultato è l’assalto ai pronto soccorso. Ma gli esperti invitano alla calma.

A Napoli si è trattato, dunque, di tre allarmi in una sola notte.Tutti ingiustificati perché nessuno rispondeva al criterio epidemiologico per l’inquadramento della grave patologia infettiva partita da Wuhan, in Cina.

Nei fatti la trasmissibilità del virus è più bassa di quella dell’influenza e del morbillo: ciò ci tranquillizza noi medici – spiega l’infettivologo Nicola Acone, già primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino-. Perciò invitiamo popolazione e colleghi a non allarmarsi al primo starnuto o colpo di tosse con rialzo febbrile».L’esperto mette in guardia da falsi allarmi e precisa: «Il sospetto di infezione da nCoV 2019 si deve porre quando ci sono i sintomi respiratori ed il criterio epidemiologico di viaggio nelle zone a rischio dove si è verificato la trasmissione interumana. Al momento sono le regioni del Hubei dove sta Wuhan ed il Guandong.

Calma, è l’appello. Prima di portare i dubbi in ospedale, chiamate medico di famiglia (o guardia medica). “Evitiamo attese inutili e lasciamo lavorare gli operatori sanitari dei reparti di emergenza, senza creare tensioni”, si raccomanda Acone. Il panico è del tutto ingiustificato, ma non bisogna abbandonarsi ad inutili fobie e terrorismo – spiega l’infettivologo- I I virus restano una minaccia per l’uomo, voglio ricordare che per l’influenza si muore, anche in modo significativo”. “E si muore di più. Se i dati che vengono diffusi alla Cina saranno confermati, si tratta di una diffusione allarmante. Ci sono in quarantena 50 milioni di persone. Le percentuali di mortalità sono basse. Se tutti i dati saranno confermati. Si diffonde meno rapidamente di un virus dell’influenza e con una virulenza molto più bassa. La sua pecularietà è quella che può sfociare in polmonite virale, che in compresenza di malattie di accompagnamento, può diventare mortale. Ma per ora non c’è nessun allarme. Che prima o poi dei casi arriveranno in Italia è certo. Ma il nostro sistema sanitario è solido. Faremo prevenzione”.

I sintomi? Sono quelli della tosse, dolore alla gola, dolori articolari e impegno polmonare. “Si tratta di una sintomatologia tipica dell’influenza, con un particolare impegno per le vie respitorie. Ma non bisogna allarmarsi inutilmente, il riferimento prioritario è il medico di base”.