Piano di Sorrento. L’intervento dello Scrittore Raffaele Lauro al cinquantenario del Salvemini

18 gennaio 2020 | 13:22
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Piano di Sorrento. L’intervento dello Scrittore Raffaele Lauro al cinquantenario del Salvemini

Nel corso della cerimonia celebrativa del 50° Anniversario del Liceo Scientifico Statale “Gaetano Salvemini” di Sorrento, tenuta al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento, è intervenuto lo scrittore Raffaele Lauro (www.raffaelelauro.it), già ordinario di Filosofia e Storia presso il prestigioso istituto della penisola sorrentina. “Se dovessi salvare, nell’arca di Noè della vita – ha esordito Lauro – uno dei periodi più significativi della mia esistenza, non esiterei a indicare gli anni dell’insegnamento di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Statale ‘Gaetano Salvemini’. Il ‘nostro liceo’, lo ricordo agli alunni e ai colleghi docenti di quegli anni pionieristici di questo prestigioso istituto. Il ‘nostro liceo’, lo ripeto agli alunni e ai docenti di oggi, in questa giornata celebrativa del cinquantenario dall’istituto. Di quegli anni fervidi di confronto dialettico, che animava il comune e intenso percorso culturale, anche attraverso la lettura dei giornali e il dibattito sugli eventi di attualità, voglio ricordare due mattinate angosciose, oserei dire tragiche, nel corso delle quali abbandonammo la lettura dei filosofi e approfondimmo insieme, i miei alunni e io, due temi drammatici: l’attacco terroristico alle istituzioni democratiche e la minaccia devastante della droga tra i giovani. La mattina, in cui piombò la notizia dell’assassinio di Aldo Moro, per mano delle Brigate Rosse. La mattina, in cui ci raggiunse la notizia della morte, per overdose, in Brasile, del giovane figlio dei prìncipi Caracciolo del Sole, Sergianni Caracciolo, discendente del Gran Connestabile della Regina di Napoli, Giovanna II, un mio allievo privato e amico di molti degli alunni del nostro liceo. Ricordo ancora quei due dibattiti e la maturità degli interventi, commossi e dolorosi, nonché i timori espressi per il futuro. Timori, purtroppo, che si sono rivelati fondati!”. “Dopo la partenza per Roma, negli anni Ottanta – ha proseguito lo scrittore – il mio legame con il ‘nostro liceo’, con i dirigenti, i docenti e gli studenti dei decenni successivi, non si è mai interrotto. Sono tornato a confrontarmi con Voi, nelle mie vesti istituzionali di prefetto e di senatore, in tre occasioni, che molti di Voi presenti ricorderanno: la celebrazione, al Teatro Tasso di Sorrento, del cinquantesimo della scomparsa di Gaetano Salvemini, maestro di libertà e di democrazia, sui ‘vecchi e nuovi nemici della democrazia’; l’incontro al Teatro S. Antonino, sui pericoli, per i giovani, del gioco d’azzardo, una piaga che sta devastando il tessuto sociale del nostro paese, anche per l’omertà dei governi e di tutte le forze politiche, e, indimenticabile, in questo stesso Teatro, la manifestazione culturale e di spettacolo, dedicata a un grande artista, amico dei sorrentini, sul tema ‘Lucio Dalla e i Giovani’. Un evento unico, organizzato alla perfezione da Patrizia Fiorentino, da Antonino Siniscalchi, da Marisa Cimmino e dagli altri docenti, con le relazioni raffinate di tanti di Voi sui miei romanzi su Lucio Dalla e con le interpretazioni dei capolavori dalliani da parte della band musicale dell’istituto. Un esempio, veramente memorabile, di come questo liceo abbia mantenuto sempre, nel tempo, i contatti con la realtà, attingendo anche all’immaginario dei giovani, persino nel campo musicale”. “Sono tornato oggi, in questa giornata di festa – ha concluso Lauro – per ringraziare e rendere omaggio alla dirigenza e al comitato organizzatore ’Salvemini 2020’ per l’invito e per lo straordinario calendario annuale di eventi culturali, economici, sociali e ambientali. E, principalmente, per ricordare a Voi, generazioni di studenti del passato, del presente e del futuro, di essere sempre orgogliosi dell’appartenenza a questa prestigiosa istituzione scolastica e di conservare, nonché attuare, nella Vostra vita, civile e professionale, questa eredità morale, cumulata in cinquant’anni, di valori comunitari di cultura, non solo accademica, di solidarietà, di tolleranza e di partecipazione democratica. Mentre soffiano, non solo a livello internazionale, venti di guerra, di razzismo, di antisemitismo, di intolleranza e di odio sociale, i nemici della democrazia sono sempre in agguato, oggi come ieri, oggi più di ieri, anche sotto mentite spoglie. Forse saremo e sarete chiamati a una nuova resistenza per difendere le nostre libertà e la nostra democrazia, fondata sulla costituzione repubblicana. Sono certo che i ‘salveminiani’ di ieri, di oggi e di domani non si tireranno indietro!”.