Sanità. L’ospedale di Ravello non è a rischio chiusura. Intanto ancora violenza al Ruggi: aggredito il personale
«Pensiamo solo al potenziamento del presidio di Ravello ». Queste le parole di Vincenzo D’Amato riportate dal quotidiano La Città di Salerno. D’Amato è il commissario dell’azienda Ruggi d’Aragona nella quale rientra anche Castiglione di Ravello ed ha detto la sua riguardo al progetto del presidio ospedaliero che coprirà l’intera Costa d’Amalfi e Sorrento.
«Il nostro riferimento rimane il Ruggi – prosegue D’Amato – Non siamo stati coinvolti come azienda in questo discorso e restiamo concentrati sull’ospedale di Ravello. Stiamo cercando di intensificare l’assistenza in base ai posti letto previsti dall’atto aziendale e dal piano ospedaliero». A tal proposito, recentemente si è reso necessario un sopralluogo da parte del commissario sanitario del Ruggi, al fine di constatare le condizioni della sala operatoria non utilizzata da tempo, per poter investire in chirurgia ambulatoriale.
«Abbiamo contatti in corso con i sindaci dei Comuni della Costiera, che hanno sollecitato un nostro intervento in tal senso», aggiunge D’Amato. E tra gli amministratori della Divina, chi meglio di tutti ha il polso della situazione è Giovanni Di Martino, sindaco di Ravello. Quest’ultimo è a sua volta convinto che il progetto del presidio unico della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina non avrà dirette conseguenze rispetto al potenziamento dei servizi al Castiglione: «Già attualmente in quella zona gravitano tre strutture, ovvero Sant’Agnello, Vico Equense e Sorrento. Credo sia necessario proseguire il processo in corso all’ospedale di Ravello, fermo restando che il nuovo presidio, per le popolazioni di territori come Praiano e Positano, può essere una grande opportunità, ad esempio dal punto di vista della viabilità ».
Parole di fiducia, quelle di Di Martino, anche nei confronti della Regione Campania. «Sono convinto che verrà data pari dignità alle due strutture, rendendole un punto di riferimento non soltanto per i residenti, ma anche per le centinaia di migliaia di turisti che arrivano ogni anno nella Costa D’Amalfi».
Intanto, restando in tema sanità, ancora violenza al presidio ospedaliero Ruggi di Salerno. A circa due settimane dall’ultima aggressione da parte di un extracomunitario, ieri si è verificato più di un episodio di violenza. Un medico, un infermiere e altri operatori sanitari sono stati picchiati nell’unità operativa di Pneumologia. A far ricorso alla violenza sono stati i parenti di un paziente purtroppo deceduto. Sempre nella giornata di ieri, un’altra aggressione si sarebbe verificata ai danni di un medico in servizio al pronto soccorso da parte di un paziente.