Sorrento-Vallone dei Mulini, Ambientalisti ed Associazioni mettono alle corde il Comune.
Un corposo esposto del Wwf e dei Vas, dove in modo dettagliato vengono illustrate le varie indiscutibili incongruenze. Richiesti la sospensione dei lavori e la revoca in autotutela delle due Scia, nonché un sopralluogo del Genio Civile. Rincarano la dose le Associazioni contro le illegalità che insieme al Consigliere Esposito, sollecitano una ulteriore indagine da parte della Magistratura circa i discutibili comportamenti dell’Ente regionale, degli Uffici comunali e dei tecnici coinvolti.
Sorrento – Dopo la risposta negativa circa il rilascio del Parere Idraulico da parte del Genio Civile sollecitato dal Consigliere Regionale Maria Muscarà (M5S) non hanno perso tempo Wwf e Vas ad inchiodare alle proprie responsabilità gli Uffici Comunali preposti affinché si faccia finalmente chiarezza sull’intera vicenda. Dopo l’esposto del 31 luglio scorso inviato, oltre a vari Enti Istituzionali, alla Procura Generale della Repubblica preso la Corte di Appello di Napoli ed alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, con apertura di successivo Procedimento Penale, le due Associazioni ambientaliste replicano con un ulteriore segnalazione. Stavolta inviata oltre al Sindaco Cuomo, alla Responsabile Anticorruzione, la Segretaria Generale Dott.ssa Elena Inserra, ai due dirigenti del IV e III Diparimento, rispettivamente Ing. Alfonso Donadio(Antiabusivismo ed edilizia privata), Ing. Elia Puglia(Rischio Idrogeologico-Paesaggio Ambiente-Lavori Pubblici). Oggetto dell’ esposto la richiesta di sospensione dei lavori e la revoca in autotutela delle SCIA del 20 maggio ed il 19 giugno 2019, rilasciate al legale rappresentante della società proprietaria della vecchia struttura del mulino. Oltre i Ministeri dell’Ambiente, dei Beni ed Attività Culturali, il Genio Civile, l’Agenzia del Demanio e la Soprintendenza di Napoli, sono stati informati in modo dettagliato di tale iniziativa, anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione, il Tribunale Superiore delle Acque, nonché il Distretto Idrografico dell’Appenino Meridionale.
Nell’evidenziare che l’Autorizzazione Paesaggistica rilasciata dal Comune di Sorrento, al rappresentante legale della società proprietaria “Il Maccheronificio Srl”,per gli interventi di restauro e risanamento conservativo del mulino sito in località “Vallone dei Mulini”, si sottolineavano le condizioni espresse dalla Soprintendenza di Napoli e Provincia nel rilasciare il provvedimento autorizzativo del 22 giugno 2018 ed il successivo parere favorevole da parte della Commissione Locale per il Paesaggio. Ovvero, che nella fase concreta di realizzazione dell’intervento le pareti del vallone risultassero in sicurezza tramite opportune opere di consolidamento.Prescrizioni che come è noto sono state totalmente disattese con l’avvio immediato dei lavori al vecchio mulino dopo la presentazione di Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Dimenticando, come evidenziato anche dal Wwf e dai Vas, che l’intero sito del Vallone dei Mulini è classificato dal Piano di Stralcio dell’Autorità di Bacino, ex Campania Centrale, a Rischio Idraulico molto elevato e Rischio Frana molto elevato, e necessita del Parere dell’Autorità di Bacino circa la futura destinazione d’uso della struttura. Inoltre che l’area in questione risulta essere attraversata da due importanti corsi d’acqua e pertanto è appartenente al Demanio Idrico, la cui amministrazione spetta al Genio Civile Dipartimento Napoli e Provincia. Tale Ente è preposto, per quanto riguarda la rete idrografica della Regione Campania, a rilasciare il necessario Parere Idraulico e constatare se eventuali costruzioni rispettino la distanza dall’alveo ai sensi del Regio Decreto n. 523/1904 – Testo unico sulle opere idrauliche. L’esposto delle Associazioni ambientaliste, prosegue mettendo in evidenza una precedente segnalazione del Wwf inviato oltre al Comune di Sorrento a vari Enti istituzionali, dove venivano segnalati lavori edili all’ interno del vallone, senza che sul cantiere fosse stata affissa alcuna tabella, con movimento terra e realizzazione muri a secco in area ad altro rischio idrogeologico. Mentre tuttora i lavori proseguivano sia alla vecchia struttura che su suolo demaniale con l’allestimento di un ponteggio di attraversamento nell’alveo; con la realizzazione di una strada sterrata tracciata per l’accesso al cantiere dal Parco Ibsen per il trasporto di attrezzature e materiale edile, realizzata tramite opere di disboscamento della vegetazione (pericolosamente depositata sulla sponda del rivo!); movimento di terreno e taglio di roccia per facilitare il transito di mezzi e operai tra la scarpata e l’alveo; la costruzione di una baracca di cantiere realizzata su suolo demaniale; un deposito di materiale edile e attrezzature varie sempre su suolo demaniale. Lavori che non potevano essere realizzati e proseguire senza i dovuti indispensabili pareri degli Enti istituzionali preposti.Venendo anche meno da quanto disposto dalla Corte di Cassazione con le sentenze: n. 36502 del 03/11/2006 e n. 31022 del 27/11/2019.
L’esposto prosegue poi evidenziando la richiesta(sollecitata dal rappresentante locale del M5S ,Rosario Lotito)del Consigliere regionale Maria Muscarà(M5S) proprio al Genio Civile di Napoli e Provincia (Ente preposto al controllo della Rete idrografica della Regione Campania), circa il necessario rilascio del Parere Idraulico e semmai ne fosse stata fatta dovuta richiesta da parte dell’interessato. Dalla successiva ed alquanto in ritardo, risposta dell’Ente Regionale si evidenziava che in riferimento all’intervento di restauro e risanamento del mulino, sito in località Vallone dei Mulini in Comune di Sorrento, il Genio Civile di Napolinon ha rilasciato alcun parere idraulico concernente tali lavori, ne tanto meno risultava richiesta in merito.
Ovvero,tengono a sottolineare il Wwf ed i Vas, il Dirigente Regionale attesta la mancanza del Parere Idraulico rilasciato dall’Ente Regionale e richiesto dagli artt. 1 e 96 del Regio Decreto n°523/1904 -Testo Unico sulle Opere Idrauliche. Sottolineando come nell’area dei lavori sia stato montato un ponteggio per l’attraversamento del rivo, con tubolari allocati proprio a ridosso e nello stesso alveo, per il quale è necessaria la concessione demaniale e la redazione di un piano di emergenza predisposto per la gestione del rischio specifico trattandosi di area classificata R4, ovvero a massimo rischio idrogeologico.
A tale proposito le Associazioni ambientaliste evidenziano la relazione istruttoria di conformità urbanistica ed edilizia (pratica 122/18p) prot. n° 36116 del 10 ottobre 2018 a firma dell’arch. Daniele De Stefano, in cui si legge nella valutazione dell’ammissibilità dell’intervento: “Stante le problematiche di altissima pericolosità del sito Zona R4 Rischio Frana Elevato, Zona P4 Pericolosità da Frana elevato, Zona P3 Rischio Idraulico elevato con notevole trasporto solido allo stato urbanisticamente gli interventi NON SONO ESEGUIBILI se non a valle della rimozione del vincolo e della redazione della nuova cartografia del PSAI” pertanto si ribadisce, nelle prescrizioni, come“ai sensi delle norme di attuazione del PSAI la fattibilità urbanistica è subordinata al superamento di declassificazione delle zone di pericolosità da parte dell’Ente preposto al Vincolo”.
La pericolosità dell’intero contesto, si sottolinea nell’esposto, viene addirittura evidenziata nella relazione presentata dal Maccheronificio S.r.l. a firma del dott. Geol. Salvatore Palomba nella quale si descrive in premessa (pag. 1) come l’edificio versi in “gravi condizioni di degrado con evidenti pericoli di crollo” … e si evidenziano lungo le pareti perimetrali “blocchi e conci tufacei di dimensioni anche notevoli precipitati dal costone retrostante (foto pag. 3) … costituendo un pericolo … per gli operatori che si troveranno ad agire nel cantiere”.
Successivamente le Associazioni ambientaliste evidenziano, oltre alle prescrizioni della Soprintendenza contenute nell’Autorizzazione paesaggistica, anche ilgrave rischio a cui vengono sottoposti gli operai del cantiere da oltre sei mesi, durante l’accesso all’alveo e alla quotidiana esecuzione dei lavori. A causa di una potenziale caduta massi in un sito già interessato, in passato e di recente, da importanti eventi franosi e pertanto anche il Decreto Legislativo n. 81/2008 – Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro è stato totalmente ignorato. Inoltre la mancanza dell’Autorizzazione Sismica,viene pur essa evidenziata in quanto necessaria per un’ opera privata dichiarata a futura fruizione pubblica e da chiedere, ai sensi della vigente normativa, al Settore Provinciale del Genio Civile di Napoli.
Un capitolo a parte, di grave responsabilità,sembra emergere quando le associazioni pongono l’attenzione circa l’operato degli Uffici Comunali preposti. In particolare quando il 19 giugno 2019, il Responsabile del Procedimento nel disporre la sospensione del procedimento di formazione titolo silente conseguente alla scia del 20 maggio 2019 prot. 20475, in quanto carente del titolo di proprietà e del Durc dell’impresa esecutrice dei lavori, e durante il sopralluogo all’interno del Vallone avvenuto in data 30 luglio 2019 da parte degli Istruttori Tecnici Direttivi del Comune di Sorrento – Settore antiabusivismo, unitamente al Personale della Polizia Municipale. Ebbene in entrambe le occasioni ,evidenziano il Wwf ed i Vas, i Tecnici comunali ed in particolare il Responsabile del procedimento, non hanno verificato tutti gli altri adempimenti di legge. Ovvero non è stato preso in considerazione il rispetto delle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza e contenute nella relazione istruttoria del 10 ottobre 2018 a firma dell’Arch. Daniele De Stefano nonché, di fronte ad una Zona Rossa, non hanno preso in considerazione quanto prescritto dall’Autorità di Bacino e dal Genio Civile in merito alRischio Idrogeologico ed alla mitigazione delRischio Idraulico. Pertanto alla luce di tali fatti, il 16 dicembre scorso, si è invitato: IlDirigente comunale competente ad inibire ad horas i lavori attualmente in corso all’interno del Vallone dei Mulini e a revocare in autotutela la le SCIA n. 20475 del 20 maggio 2019 e n. 24651 del 19 giugno 2019, rilasciate al Sig. Mariano Pontecorvo quale legale rappresentante della società “Il Maccheronificio S.r.l.”nonché adottare le sanzioni previste dall’ art. 31 del D.P.R. 380/01 ordinando il ripristino dello status quo ante con avvertenza che, in ipotesi di inerzia, si procederà a proporre ricorso al TAR competente ai sensi degli art. 31 e 117 c,p.a. nonché ad agire in tutte le sedi competenti. Mentre al Genio Civile di Napoli e Provincia ad effettuare un sollecito sopralluogo nel Vallone dei Mulini, al fine di adottare tutti i provvedimenti necessari di propria competenza, rappresentandone l’estrema urgenza visti anche gli eventi atmosferici estremi che, in maniera sempre più frequente , si stanno abbattendo anche sul territorio sorrentino. Mentre ai restanti enti ed Autorità sollecitate, ad adottare . ciascuno per quanto di propria competenza i provvedimenti del caso che riterranno opportuni.
Alla luce anche di quanto segnalato dagli ambientalisti si registra un ulteriore intervento dei VAS e dell’Associazione contro le illegalità, “I cittadini contro le mafie e la corruzione”(vertici ragionali) nonché del Consigliere Comunale di Opposizione Paolo Esposito. Una ulteriore segnalazione inviata in particolare alla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli ed alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Dove oltre all’ ingiustificato ritardo (cinque mesi) da parte del Genio Civile di Napoli e Provincia nel rispondere alla richiesta circa il Parere Idraulico del Consigliere Regionale dott.ssa Maria Muscarà si è chiesto di indagare circa il comportamento dei tecnici comunali in relazione all’istruttoria delle pratiche presentate come Scia ed anche in seguito in relazione al sopralluogo del 30/07/2019, in quanto non si sono adoperati nel sospendere la Scia che in modo palese mancava dei vari pareri prescritti dalla normativa vigente.Tra cui in primis: il Parere idraulico del Genio Civile; il Parere dell’Autorirà di Bacino circa la futura destinazione d’uso della struttura; la Concessione demaniale come da Regio Decreto 523/1904, anche in relazione al ponteggio realizzato per l’attraversamento del rivolo; mancanza dell’Autorizzazione o Parere ai fini del Vincolo Idrogeologico (art.21 del R.D.L. 16 maggio 1926, n. 1126 e R.D.L. 30/12/1923, n. 3267); le prescrizioni imposte dalla Soprintendenza e contenute nella relazione istruttoria del 10 ottobre 2018 a firma dell’arch. De Stefano; nonchè la incompatibilità dell’intervento con le norme del PUT vigente nel Comune di Sorrento; Autorizzazione Sismica rilasciata dal Genio Civile di Napoli. Infine, qualora venissero ravvisati ulteriori eventuali atti antigiuridici procedere nei confronti dei responsabili ed in particolare di chiunque altro sia eventualmente concorso per i reati p.p. dell’Artt. 328 e 323 C.P. e/o in quant’altro si riterrà opportuno evidenziare dai fatti sopra esposti. Individuandone i responsabili e chiedendone la punizione ai sensi di Legge.
Oltre all’operato della Magistratura, tali iniziative potrebbero contribuire a dare finalmente una svolta a quella che rimane tuttora una intrigata e quanto meno complessa vicenda che ha visto fin dal primo momento il Comune di Sorrento agire in modo passivo. Grazie soltanto all’impegno costante di una parte di Cittadinanza e del contributo fondamentale delle Associazioni presenti sul territorio, non si è tollerato il modo con il quale tale importante pezzo di storia della nostra Città, nella totale e discutibile inerzia del Comune che rinunciando al diritto di prelazione, fosse acquistato per “pochi spiccioli” da un privato (ex assessore ed attuale consigliere comunale) per poi essere trasformato. Ulteriormente intollerabile che Autorità locali ed Uffici Comunali, ignorando vincoli, norme e regolamenti statali, abbiano continuato ad avvallare quella che a tutti gli effetti si presenta come una situazione che presenta ancora vari lati oscuri, circa i quali la Magistratura di sicuro farà presto chiarezza. Il fatto che poi una tale vicenda sia stata nel corso degli anni totalmente ignorata dalla politica e dalla stampa locale e che solo un giornale come Positanonews abbia fornito costantemente informazioni circa l’evolversi degli avvenimenti, rappresenta un ulteriore argomento circa il quale l’intera cittadinanza sorrentina è chiamata a riflettere. – 12 gennaio 2020 – salvatorecaccaviello.