Tragedia a Fisciano, morta una studentessa. I ragazzi dell’ateneo: “sarà l’ennesimo suicidio!”
Dolore e preoccupazione tra i messaggi scambiati e i commenti dei ragazzi all’interno dell’università, protagonista di un fatto di cronaca, in provincia di Salerno. “Dicono sia caduta”; “Come può essere possibile cadere dal multipiano?” . Sgomento e riflessioni dominate dalla tristezza, questo è ciò che esprimono ragazzi e ragazze tra le aule e i corridoi dell’ateneo, protagonista di una tragedia avvenuta la scorsa mattina a Fisciano. Una ragazza ha perso la sua vita, lì nel luogo in cui molti giovani affidano il proprio futuro e dove, purtroppo, non è nuovo sentire notizie affini a quest’ultima.
Proprio questo risulta essere l’argomento di maggiore riflessione all’interno dell’ateneo e non solo : “c’è qualcosa di fondo che non va”. A tal proposito, il Rettore Vincenzo Loia, si esprime sull’importanza di comprendere che, i giovani, non affidano all’università soltanto la necessità di imparare, ma anche la propria vita e la crescita personale.
Il fuoco ora non deve essere, necessariamente, capire le motivazioni che hanno spinto la ragazza, della quale domani avrà luogo il funerale, ad un gesto così forte. Molti si sono posti questa domanda sfacendo emergere così il primo limite davanti al quale ognuno si trova nel momento in cui è chiamato a riflettere: non riuscire a comprendere. Per lei ora è giusto preservare rispetto e silenzio, ciò che deve richiamare l’attenzione sono i pensieri di coetanei, professori e colleghi, nell’apprendere che una notizia così non sarà l’ultima, come non è stata la prima. In questi giorni ci si interroga su cosa si debba fare per fermare episodi come questo, ma è risaputo che, la mente, il privato, il non sapere, non può essere previsto o comandato e questo spaventa chi, in questo tempo, si è confrontato con la vicenda. Tante sono le reazioni che trapelano, ci sono i più ottimisti che vogliono tentare il cambiamento, c’è chi si distacca con un breve “che peccato”, c’è chi si interroga su cosa sia più facile accettare tra un suicidio e una morte accidentale, ci sono i rassegnati e i pessimisti. La verità è che un dolore come questo non è mai facile da accettare e che possiamo scegliere tra interrogarci su cosa possiamo fare anche per una singola persona, il cui sguardo cupo incrociamo sul solito pullman la mattina, oppure credere che tanto, davanti a ciò, saremo sempre impotenti.