Violenze sessuali su minori. Indagati nove religiosi a Prato:

29 gennaio 2020 | 09:59
Share0
Violenze sessuali su minori. Indagati nove religiosi a Prato:

Ancora abusi sessuali da preti pedofili. Stavolta è accaduto a Prato, in Toscana, dove almeno nove figure religiose sono indagate dalla Procura (5 sacerdoti, un frate e tre religiosi).

Presunte vittime degli abusi sono 2 fratelli, che all’epoca dei fatti erano minorenni, affidati dai genitori alla comunità. Proprio dalle loro dichiarazioni sarebbe nata l’inchiesta.

Secondo quanto ipotizzano gli inquirenti, spiega il quotidiano La Nazione, gli abusi si sarebbero consumati per anni fra le mura delle sedi di Prato e di Calomini (Lucca) dell’ex comunità religiosa “I Discepoli dell’Annunciazione”, soppressa ufficialmente un mese e mezzo fa, con decreto emesso dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata della Santa Sede, per una serie di problemi fra i quali “forti perplessità sullo stile di governo del fondatore e sulla sua idoneità nel ricoprire tale ruolo”.

Il ragazzino, insieme al fratello, era stato affidato dai genitori alla comunità religiosa. Otto dei nove indagati, secondo le accuse, si sarebbero approfittati di lui, abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica, e l’avrebbero costretto a compiere e a subire atti sessuali, anche con più persone. L’altro fratello, invece, sarebbe stato oggetto di violenze sessuali da parte di due degli indagati. Anch’egli minorenne all’epoca dei fatti, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stato costretto a compiere e a subire atti sessuali all’interno della sede in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2012.

Nei giorni scorsi sono state eseguite perquisizioni personali a carico dei nove religiosi e una serie di accertamenti approfonditi nelle tre sedi dell’ex associazione religiosa: a Prato, ad Aulla (Massa Carrara) e a Calomini. Due vittime accertate finora, ma potrebbero essercene altre, almeno stando a quanto avrebbero fatto emergere le testimonianze dei due fratelli, che sembrano inoltre suggerire, in occasione degli episodi di violenza, la presenza di altri adulti, le cui identità sono ancora in corso di accertamento.