I 77 anni di Shawn Phillips. l’avanguardia musicale positanese degli anni 70/80 ed il disco con il VEP
Compie 77 anni oggi il musicista Statunitense Shawn Phillips, negli anni ’70 nel suo studio di Positano diede il via ad un una sorta di ‘rivoluzione’ musicale, un’avanguardia nata dalla Beat generation e dai figli dei fiori, che poi coinvolse anche artisti del calibro di James Senese, Tony Esposito, Edoardo Bennato, Luciano Cilio, Bob Fix, Alan e Jenny Sorrenti portando alla nascita del progetto di ‘Napoli Centrale’. Nel 2005 Shawn si esibì in 2 concerti a Napoli ed a Positano, dove ritornò dopo 25 anni, da un articolo de ‘La Repubblica’ dell’epoca, a firma di Gianni Valentino, una intervista al musicista :
Torna Shawn Phillips ‘La mia storia in folk’
Dopo 25 anni, Shawn Phillips torna per due concerti: il folk-rocker “esistenzialista” ed ex maestro di yoga che negli anni Sessanta emigrò dalla California a Positano per vivere da hippie e sostenere l’ avanguardia di un’ intera generazione di musicisti napoletani (James Senese, Tony Esposito, Edoardo Bennato, Luciano Cilio, Bob Fix, Alan e Jenny Sorrenti, per citarne solo alcuni), appoggiato da Raffaele Cascone e dalla trasmissione radiofonica “Per voi giovani”, da oggi torna in Campania per due spettacoli dal vivo. Sarà domani sera sulla spiaggia di Positano, a partire dalle 21, per un concerto a ingresso libero, mentre a Napoli arriverà sabato 28, allo Square Ristofusion di via Coroglio, per l’ anteprima del “Napoli Blues Festival”. «Sarò molto felice di rivedere i miei amici dopo tanti anni di lontananza», racconta Phillips. «Ricordo a memoria le serate passate a parlare e suonare, là nella mia casa-studio. Chissà che faccia hanno oggi». Lei scelse prima una camera con bagno, poi abitò in una casa a due piani accanto alla chiesa nuova di Positano, costruendo lì uno studio di registrazione. Oggi vive in Sudafrica: come l’ ha cambiata la vita? «Quando vivevo in quell’ appartamento bastava restare a guardare la montagna che si trasformava sotto i colori del giorno e le canzoni comparivano da sole. Nel tempo ho capito che il music business è qualcosa di penoso e me ne sono allontanato. La qualità, l’ integrità e l’ intelligenza di un artista non sono doti necessarie secondo le case discografiche moderne, ma nonostante ciò ho continuato a comporre versi. Così, grazie al mio manager Arlo Hennings, tre anni fa abbiamo trovato i soldi per pubblicare “No Category”. Stare su un palco mi emoziona come allora, più di allora: non vi preoccupate, a Positano e a Napoli saranno due show fortissimi». Presenterà solo quest’ ultimo album o pure saggi dal passato, con i brani dei vecchi dischi “Contribution” e “Second Contribution”? «Be’ , avendo a disposizione tre chitarre e un synth per gli effetti posso spaziare nel tempo: ma vorrei che il pubblico sentisse canzoni nuove come “Lost and Lonely”, “Fondest Dreams”, “Sleep Pretty Baby”, “Try to Find a Way”, ai quali partecipa anche Paul Buckmaster, già collaboratore di Miles Davis e David Bowie. Lascerò spazio anche a “Moonshine”, che seppure incisa per il disco “Collaboration” qui gode di un inedito arrangiamento». Eseguirà “Most of Us Don’ t Understand at All”, scritta proprio a Positano nel 1980 dopo il terremoto? «Credo di sì. Ne avverto quasi il dovere. Venticinque anni fui tra i tantissimi volontari che parteciparono al recupero delle vittime del sisma. E dopo quell’ esperienza ho compreso che la musica è solo una piccolissima parte della nostra vita. Il mondo vero è la vita e la morte. è bello aiutare chi non può aiutare se stesso. Perciò nel 1994, dopo un guaio di salute che mi costringe oggi a portare quattro by-pass, sono diventato ufficialmente un pompiere del Texas, un “firefighter”. Più tardi ho preso un brevetto di salvataggio per dispersi nell’ Oceano qui in Sudafrica: sono un dipendente dell’ N. S. R. I. (National Sea Rescue Institute). Vivo lì con mia moglie Juliette e la sua famiglia perché so che l’ amore tra le persone è l’ unica verità da proteggere».
Tra le altre cose, Shawn curò negli anni ’80 gli arrangiamenti di un 45 giri di Raffaele Di Martino, il VEP, ‘A speranza ecologica’, condividendo i suoi ideali ecologisti, a corredo dell’articolo un raro video che riprende Shawn nel suo appartamento positanese negli anni ’70.