Alla vigilia di Napoli – Barcellona, in conferenza stampa mister Gattuso con capitan Insigne.
Alla vigilia della partita di Champions Napoli – Barcellona, in conferenza stampa mister Gattuso con capitan Insigne. Di seguito riportiamo le interviste prese da Tutto Napoli.
Introduzione di Gattuso: “Siamo vicini alle persone contagiate, al governo per quello che sta facendo e speriamo che la problematica possa essere risolta”.
Si parte con Insigne. Come vivi questa vigilia? Messi è l’unico campione che non hai sfidato. “La viviamo serenamente, affrontiamo una grande squadra, dobbiamo prepararla nel migliore modo possibile, poi sappiamo che hanno Messi e non solo, anche se il numero 1 è lui e dovremo limitarlo”.
Come ci arrivate? Il Napoli può giocarsela? “Sì, pure a Brescia abbiamo fatto una buona gara, siamo stati bravi a ribaltarla, grazie al mister che ci aiuta sempre nelle difficoltà. E’ una gara difficile, ma la prepariamo al meglio, sappiamo che in campionato non stiamo facendo benissimo ma la Champions ha un altro fascino”.
Cosa cambia per voi in Champions in queste grandi partite? “Cambia l’avversario, ci stiamo lavorando col mister, ma anche in campionato dobbiamo affrontarle come la Champions perché anche col Brescia puoi avere problemi. E’ già capitato pure col Genk, con altre piccole, mentre poi becchi il Liverpool e fai risultato”.
Prima attaccare o non prenderle? “Dobbiamo fare bene in entrambe le fasi, è una grande sfida e la prepariamo al 100% seguendo il mister per avere la giusta mentalità, per fare gol, non prenderle e fare una grande gara”.
Molti citano il passato, arriva Messi nello stadio di Diego. “Ho già detto che Messi è il più forte al mondo, ma non voglio fare paragoni, per noi Maradona è tutto, è sacro, ma senza togliere nulla a Messi che è il più forte di tutti”.
Ti senti più leader e responsabile? “Sì, merito del mister che mi ha dato subito fiducia, l’ho sentito sempre al mio fianco. Da napoletano queste gare le sento molto, ma con l’aiuto di tutti possiamo fare bene”.
Hai sempre fatto gol in queste serate. “Ci spero, ma anche se segna Ospina va bene uguale, l’importante è il risultato e la prestazione”.
Hai raccontato ai nuovi domani quale sarà l’atmosfera del San Paolo? “Sappiamo l’ambiente che troveremo, ogni volta non mi abituo a quell’urlo, è un’emozione forte, ma anche i nuovi hanno esperienza e sapranno abituarsi all’atmosfera”.
Nelle grandi gare non hai mai tremato, lo dicono i capolavori che hai fatto, ora c’è il rischio? “No, non c’è paura, altrimenti non fai le cose giuste. Ci dobbiamo provare, affrontiamo grandi campioni ma anche il Liverpool era campione d’Europa, se li affrontiamo al meglio possiamo fare una grande prova”.
Il mister disse che non dorme, tu dormi la notte? “Sì, ma il pensiero va alla partita, è un’altra cosa affrontarli in Champions rispetto alle amichevoli”.
Cosa chiedi ai tifosi? “Di aiutarci fino alla fine, ma loro ci danno sempre una grossa mano e lo faranno sicuramente anche domani”
Il Barça ti dà la sensazione di lasciare spazi? Mancherà anche Sergi Roberto. “Ancora dobbiamo vedere le clip, ho visto l’ultima partita e hanno concesso qualcosa, dobbiamo essere bravi a sfruttare qualche errore, non penso poi ci sarà un problema sostituire Sergi perchè hanno grandi giocatori”.
Dalla Spagna: sei stato vicino al Barcellona. “No, il Barça è un grande club ma non ho mai avuto questa opportunità”.
Le vicende extra-campo possono influire? “Non so cosa sia successo, leggo delle cose come gli altri, ma dopo l’Eibar penso non abbiano problemi, dobbiamo pensare a noi”.
Quando è scattata la scintilla con Gattuso per questa inversione di tendenza? “Il mister dal primo giorno ci ha dato carica, ci ha fatto sentire la fiducia, i suoi discorsi sono piaciuti a tutti e l’abbiamo seguito tutti, il mister ci tiene tutti sul pezzo e spero continui a darci una mano ogni giorno perché ha esperienza da giocatore e allenatore”.
Il Napoli ha battuto Liverpool e Juve, se ti dico che si può passare, credi sia una follia? “Sono convinto faremo una grande gara, ma sappiamo che sarà difficile, hanno tanti campioni e dovremo ragionare da squadra, solo così si può fare una grande partita, si vince di squadra, non singolarmente. da me i tifosi si attendono tantissimo, accetto le critiche, sono sereno e sono sempre venuto fuori da questi periodi e lo sto facendo ancora”.
Domani il Barcellona e poi il ritorno con l’Inter, il 2020 sarà l’anno della consacrazione di Insigne uomo-squadra e che sposta gli equilibri? “Ora pensiamo partita per partita, ora c’è il Barcellona, poi ci sarà il Torino per il campionato, se iniziamo a pensare già da ora all’Inter e all’Europeo andiamo fuori di testa”.
12.20 – Ora è il turno di Gattuso.
Il suo debutto in Champions è il migliore o peggiore possibile? “Non lo so, affrontiamo una grande squadra e ringrazio Ancelotti e la squadra perché io non ho fatto nulla e mi ritrovo ad affrontare questa gara. C’è l’emozione, da due giorni smanettiamo col mio staff, è vero che mancano tanti giocatori ad Ancelotti, ma con Setien sono tornati a fare quello che fanno da tempo. Con Valverde riconquistavano dopo 11 secondi, ora dopo 6 secondi, non dobbiamo pensare solo al loro possesso, ma anche alla riconquista e servirà attenzione soprattutto quando teniamo palla, ti aggrediscono e rischiamo grosso se non facciamo le cose al meglio!”.
Insigne è un campione, può fare la differenza? “Non scopro io la sua tecnica, ma non avendo grande fisicità, ha un motore importante, fa 12km, ripiega, è intelligente tatticamente, deve migliorare da capitano nell’essere coerente su tutto quello che fa, farsi sentire, non parlare sempre, ma quelle poche volte entrare nell’anima, un qualcosa che deve migliorare. Mi ha sorpreso perchè è molto intelligente, non solo quando ha la palla”.
Sarà soddisfatto se… “Ci sarà da subire, lo subiscono tutti, ma che giochi a test alta, senza paura pur rispettando l’avversario”.
Su Messi: “Ho letto gabbia, non gabbia, ma noi dobbiamo giocare di collettivo. Messi è un grande, pure Lorenzo ha detto che è il più grande, lo è da anni, ma è il migliore per come ha vissuto tutta la sua carriera, è un esempio mondiale, per i bambini, sempre perfetto, importante per lo sport. L’unica anomalia è essersi fatto crescere la barba, per farti capire (ride, ndr). Fa cose impensabili ma da anni è il più grande di sempre”.
Ha richiamato il Gattuso giocatore? “Stamattina ho ripensato a tutto ciò che ho fatto, ho pensato Creta, Sion, Pisa, tutti i sacrifici per giocare una gara così importante. Ho chiamato il Gattuso allenatore, non quello giocatore, con tutte le problematiche avute. E pure se non ci siamo arrivati noi qui, come gruppo di lavoro ce lo siamo meritati”.
Visto che il Barça aggredisce, partirà meno dal basso? “Lo vedrete domani…”
Come si conquista la squadra? “Col lavoro quotidiano, la coerenza, far vedere che ciò che proponi ha un senso, la cosa più brutta è dire a quei 3-4 giocatori fuori lista che non ci saranno”.
E’ più facile preparare le gare da giocatore o allenatore? “Nettamente più difficile oggi. Col Barcellona negli ultimi anni quando finiva la gara ci dicevamo ‘noi facciamo un altro sport’, avevamo vinto anche tanto, ma facevamo tante corse e Xavi e compagni non te la facevano prendere, per 4-5 giorni dicevi ma come facciamo a giocare a calcio, quegli anni portò qualcosa di nuovo”.