Anastasio a Sanremo da Meta e Sorrento con affetto. Coraggiosa esibizione di “Spalle al Muro” di Renato Zero

7 febbraio 2020 | 05:56
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Anastasio a Sanremo da Meta e Sorrento con affetto. Coraggiosa esibizione di “Spalle al Muro” di Renato Zero

Anastasio a Sanremo da Meta e Sorrento con affetto. Coraggiosa esibizione di “Spalle al Muro” di Renato Zero Il giovane rapper da Meta ( Napoli ) accompagnato dalla PFM, così come aveva annunciato lui stesso sui suoi canali social ufficiale a qualche giorno dall’inizio di Sanremo.

Già avvenuto il debutto con il brano che ha deciso di portare in gara, Rosso Di Rabbia, certamente scritto con una certa maestria ma ancora troppo fuori target per il palco dell’Ariston. Il brano si potrà riascoltare nella serata del venerdì oggi, quando sarà valutata dai giornalisti della sala stampa.

A tornare sul palco, il 6 febbraio, è stato anche (idealmente) Renato Zero, del quale Anastasio porta Spalle Al Muro. Una scelta importante, la sua, se si considerano gli appena 22 anni dell’artista in relazione al testo del brano scelto che parla invece del declino dell’età.

Renato Zero debutta a Sanremo 1991 con un brano di Mariella Nava. Si tratta di un vero e proprio rilancio, per il cantautore romano, che sorprende il pubblico dell’Ariston con un’interpretazione straziante, fino a ottenere una lunga scia di applausi che lo costringono a rientrare in scena per accontentare il pubblico in sala.

Anastasio a Sanremo 2020 con Spalle Al Muro di Renato Zero

Com’era prevedibile, Anastasio si è appoggiato al messaggio del brano scritto da Mariella Nava per scrivere delle barre rap particolarmente incisive, com’è nel suo stile. La partecipazione della Premiata Forneria Marconi ha arricchito l’esibizione del rapper di Rosso Di Rabbia, per la prima volta sul palco dell’Ariston.

Lyrics/Music: Maria Giuliana (Mariella) Nava
Ed. Zerolandia/BMG
Album: 1991 – Prometeo

Spalle al muro
Quando gli anni son fucili contro
Qualche piega sulla pelle tua
I pensieri tolgono il posto alle parole
Sguardi bassi alla paura di ritrovarsi soli
E la curva dei tuoi giorni non è più in salita
Scendi piano, dai ricordi in giù
Lasceranno che i tuoi passi sembrino più lenti
Disperatamente al margine di tutte le correnti

Vecchio
Diranno che sei vecchio
Con tutta quella forza che c’è in te
Vecchio
Quando non è finita, hai ancora tanta vita
E l’anima la grida e tu lo sai che c’è

Ma sei vecchio
Ti chiameranno vecchio
E tutta la tua rabbia viene su
Vecchio, sì
Con quello che hai da dire
Ma vali quattro lire, dovresti già morire
Tempo non c’è ne più
Non te ne danno più

E ogni male fa più male
Tu risparmia il fiato
Prendi presto tutto quel che puoi
E faranno in modo che il tuo viso sembri stanco
Inesorabilmente più appannato per ogni pelo bianco

Vecchio
Vecchio

Vecchio
Mentre ti scoppia il cuore, non devi far rumore
Anche se hai tanto amore da dare a chi vuoi tu

Ma sei vecchio
Ti insulteranno, vecchio
Con tutto quella smania che sai tu
Vecchio, sì
E sei tagliato fuori
Quelle tue convinzioni, le nuove son migliori
Le tue non vanno più
Ragione non hai più

Vecchio, sì
Con tanto che faresti
Adesso che potresti non cedi perché esisti

Perché respiri tu