IN BORSA LA PAURA PER IL CORONA VIRUS FA BRUCIARE 1000 MLD
Giornata pesantissima per Piazza Affari: sull’effetto Coronavirus, che ha coinvolto anche le altre Borse europee, l’indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 5,43% a 23.427 punti, l’Ftse All share in ribasso del 5,51% a quota 25.431. La seduta drammatica di Piazza Affari ha causato una riduzione della capitalizzazione del paniere dei titoli principali della Borsa di Milano (indice Ftse Mib) di 30 miliardi di euro. – L’effetto Coronavirus ha colpito tutti i mercati azionari del Vecchio continente: Francoforte ha concluso in calo del 4,01%, Parigi in ribasso del 3,94%, mentre Londra ha perso il 3,34% finale. La giornata molto difficile sui mercati azionari ha portato a una riduzione dell’indice Euro stoxx 600, dove sono riuniti i principali gruppo quotati del Vecchio continente, del 3,79%, che corrisponde a 352 miliardi di euro ‘bruciati’ in una sola seduta. La diffusione del coronavirus nel Nord Italia fa volare lo spread Btp-Bund a 145 punti base in chiusura, dai 134 di venerdì scorso. Il rendimento per il decennale italiano è allo 0,96%.
Economisti, Italia verso recessione – Recessione tecnica data quasi per scontata dopo il -0,3% del quarto trimestre. E un 2020 che va verso la crescita negativa, con stime fra -0,5% e -1%. Sono le prime stime degli economisti sull’impatto dei contagi di coronavirus in Italia. “Una recessione tecnica ci sarà decisamente”, dice all’ANSA Lorenzo Codogno, fondatore di Lc Macro Advisors a Londra. Per il 2020 la stima è “negativa fra -0,5 e -1%”. Raffaella Tenconi, capo economista di ADA Economics, se la situazione non si risolve rapidamente una contrazione dell’1% del Pil in Italia quest’anno è “plausibile”.
Il petrolio affonda a New York, dove le quotazioni perdono il 4,29% a 51,08 dollari al barile.
Seduta negativa sui listini asiatici dove continuano a dominare i timori legati ai nuovi casi di coronavirus fuori dalla Cina. Proprio alla luce dei numeri Seul segna il peggior risultato con un tonfo del 3,87% seguita da Hong Kong (-1,63% e mercati ancora aperti) mentre fanno meglio i listini cinesi di Shanghai (-0,31%) e Shenzhen (+1,24%) per la percezione che l’espansione del virus stia rallentando nel Paese. Chiusa Tokyo per festività.
Oro in volata questa mattina sui mercati asiatici. Il diffondersi del coronavirus, i cui rischi sono stati riconosciuti anche dal G20, hanno spinto il metallo prezioso con consegna immediata a 1.678,58 dollari l’oncia, il massimo degli ultimi sette anni.