Le parole di Gattuso in conferenza stampa nel pre-partita Cagliari – Napoli.
Alla vigilia della trasferta di campionato con il Cagliari l’allenatore azzurro è intervenuto nella consueta conferenza stampa pre-partita. Il Napoli farà tappa in Sardegna per riscattare il k.o. con il Lecce e provare una nuova risalita in classifica. Di seguito le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Tuttonapoli:
Fuori Allan dai convocati, è la prima notizia di giornata?“Nessuna polemica, non s’è allenato come voglio io e sta a casa. Domani è un altro giorno, senza rancore, quando torneremo se si allenerà come dico io verrà convocato altrimenti no”.
Sulle ultime prestazioni: “C’è tanto lavoro, si dorme poco, guardiamo le partite ed anche noi facciamo fatica a spiegarci perché ci manca continuità. Dobbiamo interpretare le gare in un certo modo, senza dimenticare che dobbiamo mettere in campo quello che facciamo, non ognuno a modo suo”.
Si parla ancora di Champions, di obiettivi. La gara di domani deve dare un segnale di continuità? “Noi non abbiamo bisogno di trovare stimoli, dobbiamo fare 40 punti oggi. Non pensare che siamo fuori dall’Europa, ma di muovere la classifica. Sento dire che mancano gli stimoli perché non siamo in Champions, qui siamo in una zona pericolosa e dobbiamo crescere mentalmente. Bisogna giocare di squadra, senza snobbare nessuno, in tante partite siamo andati in difficoltà. Ci può stare un momento di sofferenza, anche l’ultima nei primi dieci minuti abbiamo sbagliati di tutto. Poi catenaccio o non catenaccio, a San Siro abbiamo fatto 46% di possesso, non c’è stato nessun catenaccio ma abbiamo giocato in modo organizzato, da squadra”.
Le decisioni sui convocati dipendono dal fatto che non sono concessi più sconti? “Lo dissi: quando si chiuderà il mercato bisognerà pensare al Napoli 24 ore al giorno. Io non posso gestire un giocatore (Allan, ndr), ma una squadra e non possono non essere coerente! Bisogna pedalare”.
Nelle tue esperienze passate eri tra le migliori difese. “Anche l’anno scorso facemmo tante gare senza subire gol. Nel calcio ci sono due fasi, possiamo discutere della pressione, l’errore mio più grande quando sono arrivato è di provare subito una pressione ultra-offensiva ma la squadra non sopportava questa situazione e ci siamo messi più dietro. Oggi dobbiamo essere compatti, dare modo alla difesa di salire, poi quando abbiamo palla c’è qualità, ma senza palla spesso ci allunghiamo e col Lecce perdevamo la prima palla, non la seconda”.
Sul VAR: “io sono sempre stato favorevole. Il calcio è cambiato, parlano tutti, deve parlare anche l’arbitro e spiegare cosa ha visto. Bisogna credere alla buona fede, poi qualche arbitro giovane si mette in difficoltà da solo. Ma l’arbitro deve dare spiegazioni”.
Koulibaly non è ancora al 100%, gli altri? “Stanno tutti bene gli altri difensori”.
Su Mertens: “Dissi tanta roba perché ci fece respirare in tante palle mezze e mezze. E’ uno che vede la porta, lega il gioco, è furbo, si sa muovere, mi piace molto e senza di lui abbiamo perso tanto. Può fare tutto, esterno, centravanti, ha grande tecnica e furbizia”.
Che valutazioni fai sui giocatori rientrati e che fanno tre partite tipo Maksimovic o altri che giocano sempre come Di Lorenzo? “Diedi tre giorni a Manolas (per la nascita del figlio, ndr), ha perso due giorni d’allenamento, ma quando la squadra si allena sempre al massimo e uno non si allena poi non è facile fare delle scelte. La squadra funzionava, Koulibaly e Maksimovic si allenavano bene, ma so anche io che ho fatto degli errori, ma non volevo perdere credibilità di fronte alla squadra. Poi ci sta la difficoltà quando sei fermo da tempo, ma bisogna dargli minutaggio altrimenti poi è difficile”.