Massa Lubrense. Cibo scaduto a mensa scolastica, avviate verifiche su tracciabilità

5 febbraio 2020 | 08:35
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Massa Lubrense. Cibo scaduto a mensa scolastica, avviate verifiche su tracciabilità

Massa Lubrense. Cibo scaduto a mensa scolastica, avviate verifiche su tracciabilità . Ieri mattina la protesta delle mamme nel Comune della Penisola Sorrentina . Arrosto di tacchino scaduto servito ai bambini delle scuole: mamme in rivolta ed il sindaco avvia la procedura per sanzionare la ditta. È quanto accaduto lunedì scorso a Massa Lubrense dove nei plessi scolastici Cesaro, Pulcarelli, Pastena e Torca sono state consegnate agli alunni porzioni monodose di affettato scadute il giorno precedente, ossia domenica 2 febbraio 2020. Nessun problema, invece, per quanto distribuito nelle altre scuole del territorio cittadino.

Sarebbero circa un centinaio le vaschette recanti un’etichetta che evidenziava come il contenuto fosse scaduto il giorno precedente, mentre altre 150 circa sarebbero scadute nella stessa giornata di lunedì. Al momento il consumo dell’affettato scaduto sembra non abbia provocato problemi agli alunni, ma la vicenda è giunta ad alcuni genitori che, preoccupati dalle possibili conseguenze per la salute dei bambini, hanno immediatamente allertato gli uffici comunali.

Ed il sindaco Lorenzo Balducelli già nella giornata di lunedì ha inviato una nota al responsabile dell’ufficio Scuola, Antonino Prisco, perché, “in considerazione della gravità dell’accaduto” si attivasse immediatamente «procedendo in base a quanto previsto dal capitolato di appalto e del contratto tra il Comune e alla Prisma, ditta che ha anche la mensa a Sorrento senza problemi, alla formale contestazione di quanto accaduto ed alla applicazione della penale prevista e a provvedere celermente alle analisi dei campioni del cibo scaduto e somministrato allo scopo di verificare la composizione a tutela della salute degli scolari e degli insegnanti”. Il funzionario si è mosso già nella giornata di ieri avviando la procedura per l’applicazione delle penali previste dal contratto. La ditta ha 10 giorni di tempo per presentare le proprie controdeduzioni.

Dal Comune di Massa fanno sapere che la Cooperativa Prisma avrebbe ammesso le proprie responsabilità provvedendo ad avviare verifiche sulla tracciabilità degli affettati distribuiti ai bambini commissionando anche le analisi sui campioni e sui contenitori ancora in suo possesso. La ditta appaltatrice del servizio ha anche avviato la procedura per adottare provvedimenti disciplinari nei confronti del personale che risulterà eventualmente responsabile.