Massa Lubrense. Il testo della lettera di dimissioni del consigliere Maria Cacace

29 febbraio 2020 | 22:48
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Massa Lubrense. Il testo della lettera di dimissioni del consigliere Maria Cacace

Massa Lubrense. Il consigliere Maria Cacace, presidente del Consiglio comunale, ha rassegnato le sue dimissioni. La sua decisione ruota attorno alla questione della mensa scolastica, o meglio del cibo scaduto che sarebbe stato proposto agli alunni dei plessi di Cesaro, Pulcarelli, Pastena e Torca.

Riportiamo integralmente la lettera di dimissioni di Maria Cacace:

«Sono stata uno dei soci fondatori del comitato “Patto con la Città” e ho fatto parte di questo gruppo per più di un decennio con grande senso di responsabilità. Ho sempre onorato i miei impegni con dedizione profonda, mossa dalla piena convinzione nell’idea di governo e con l’unico fine di perseguire il bene comune.

Oggi, però, prendo atto di non poter più dare alcun contributo a questa amministrazione e pertanto ho maturato la decisione di dimettermi dalla carica di Consigliere Comunale, contestualmente a quella di Presidente del Consiglio. La mia intenzione di lasciare la compagine amministrativa era nota già da tempo, tant’è che già nel mese di Ottobre non ho sottoscritto il documento di adesione alla ricandidatura del Sindaco. Il mio disappunto è derivato da incomprensioni dovute ad una mancanza di comunicazione interna e dalla mia esclusione da alcune iniziative. Difatti, nonostante non abbia mai saltato un incontro di gruppo, sono stata spesso all’oscuro di svariate decisioni assunte dal gruppo stesso.

Ebbene, ciò che mi porta ad anticipare la mia uscita dal Consiglio Comunale è l’oscurantismo nei miei confronti e la palese delegittimazione, persino dal ruolo di Delegata alla Pubblica Istruzione. Incarico che ho ricoperto con l’orgoglio di poter fare qualcosa di concreto e sostanziale per la popolazione scolastica del nostro Territorio.

In ragione di ciò, pur essendo questa una separazione tacitamente consensuale e non volendo attribuire a singoli soggetti le ragioni di questa maturata incompatibilità, sento il dovere di tirare le somme della mia attività amministrativa. A conclusione di questa esperienza traggo comunque un bilancio positivo, grazie ai numerosi traguardi raggiunti in virtù di un’idea della politica che presuppone la conoscenza del territorio e dei reali bisogni dei cittadini.

A tal uopo rimetto di seguito alcune iniziative che rivendico con successo:

– Il ritorno a S. Agata, dopo ben 18 anni, di 2 sezioni della Scuola dell’Infanzia (diventate poi 3) ha dato a tante famiglie la possibilità di poter fruire di una grossa opportunità e di risparmiare il costo del trasporto.

– L’utilizzo dello scuolabus (2 corse) su via Nastro Azzurro in sostituzione della tratta S. Agata-Pastena, a costo zero per l’amministrazione, ha reso più sicuro ed agevole il raggiungimento dell’Istituto Pulcarelli e del Plesso Cesaro ed ha in parte arginato la fuga di alunni verso le scuole dei comuni limitrofi.

– I 40.000 € circa stanziati per l’acquisto degli arredi scolastici sono stati guadagnati grazie ad un certosino recupero crediti di quote mensa, in virtù dell’introduzione del ticket. In precedenza il contributo per la quota mensa veniva facilmente evaso. Faccio presente che tale cifra comprende anche i miei onorari per la carica di Presidente del Consiglio Comunale, ai quali avevo rinunciato per destinarli all’acquisto di arredi scolastici.

– L’installazione di beverini da cui si può attingere acqua sanificata e refrigerata in tutti i plessi scolastici. Finalmente, nel mese di gennaio, a due anni dalla programmazione nel mio DUP, ho portato a termine tale iniziativa che si coniuga con l’idea che le scuole vanno dotate di strumenti che consentano di concretizzare i progetti programmati e patrocinati.

– Dulcis in fundo, la mensa. La refezione scolastica è stata argomento per me addirittura di campagna elettorale e, appena investita della delega alla Pubblica Istruzione, ho indirizzato il funzionario preposto affinché venissero rispettate le prescrizioni normative a garanzia della salute dei bambini e dei ragazzi massesi. A tal proposito, senza il timore di essere smentita, posso tranquillamente affermare che la mensa scolastica a Massa Lubrense ha rappresentato per 3 anni il fiore all’occhiello della nostra amministrazione. Purtroppo, ultimamente non si riesce a trovare la quadra. Dopo il grave episodio del 3 febbraio, ormai noto a tutti, ho ritenuto opportuno convocare subito un incontro di gruppo per relazionare in merito all’accaduto. Nel corso della riunione, mentre esprimevo le mie perplessità riguardo all’efficienza del centro unico di cottura, alcuni assessori hanno affermato di non essere consapevoli di aver sottoscritto quell’indirizzo politico durante una seduta di giunta. Siccome ad essa prendono parte solo il Sindaco e gli Assessori, quella decisione, seppur riguardante la scuola, non è stata una scelta di mia competenza. Nonostante ciò, voglio ribadire che durante gli incontri con i genitori infuriati a causa dei disservizi, ho sempre sostenuto la validità dell’indirizzo dato dalla giunta. Ciò a dimostrazione del senso di responsabilità che ha caratterizzato il mio percorso amministrativo.

Questo è il principale motivo che ha determinato il mio distacco definitivo, ovvero la scarsa assunzione di responsabilità in merito alle scelte effettuate. Tutti i traguardi raggiunti mi rendono felice di non aver lasciato prima, ma la consapevolezza di non poter conseguire nuovi obiettivi in seno a questo gruppo, mi rasserena sulla scelta che oggi faccio!».