Penisola Sorrentina. Agrumeti a rischio per cedere il posto ai box auto
La parte meno bella della storia degli agrumi sorrentini è quella che racconta Claudio d’Esposito, il referente Wwf in quella zona. «In una ventina di anni – denuncia – sono stati già realizzati migliaia di box auto, modificando il paesaggio. Al posto degli storici fondi agricoli sono apparsi prima baratri, gli scavi, e poi scatole in cemento armato con i box.
I costruttori avrebbero dovuto, secondo la legge sui parcheggi pertinenziali, ripristinare il paesaggio piantando in superficie gli stessi alberi per numero, specie ed età. In caso di inottemperanza l’opera avrebbe dovuto essere acquisita al patrimonio comunale. Non è accaduto quasi mai». Il Wwf segnala, inoltre, che da Vico Equense a Massalubrense è accaduto anche che siano stati autorizzati box auto sotto agrumeti che ricadevano nei centri storici.
«È il fenomeno boxlandia – conclude il Wwf – ed ha arrecato danni gravissimi al paesaggio della penisola sorrentina». La sfida del futuro sarà dunque di valorizzare sempre più gli agrumeti, anche dal punto di vista economico, e di fermare il cemento. «La legge nazionale di tutela degli agrumeti approvata un paio di anni fa – conclude Vinaccia – è potenzialmente buona, ma va dotata di maggiori risorse economiche».
L’emergenza è evidente, soprattutto perché si rischiano danni irreversibili, compromettendo le caratteristiche distintive del nostro territorio.