Piano di Sorrento: abbattono alberi sani e vivi e lasciano crollare quelli morti!
E’ quanto stavolta evidenzia Claudio d’Esposito, Presidente del Wwf Terre del Tirreno, di fronte al crollo di un vecchio noce, già secco da tempo, in un parco giochi. Un albero, che nonostante il suo stato di pericolo non ha mai riscosso l’interesse da parte del Comune. Fin quando in questi giorni è stramazzato al suolo e soltanto la buona sorte ha evitato una tragedia, poiché in quel momento il parco giochi era deserto. In un periodo in cui si registra una vera e propria corsa da parte delle amministrazioni comunali della penisola sorrentina ad abbattere alberi a più non posso, per accedere poi ai finanziamenti della Citta Metropolitana, per poi piantumare dei nuovi, risulta alquanto incomprensibile che non sia stata data attenzione ad un noce ormai morto da tempo e che effettivamente rappresentava un pericolo. Di seguito l’intervento di Claudio d’Esposito.(s.c.) –
“Quello che è accaduto al centro sportivo di via delle rose, nell’area dedicata ai giochi dei bambini, è semplicemente assurdo e da irresponsabili. E’ crollato un grosso noce e nella caduta ha distrutto una torretta con lo scivolo. Ad impedire il passaggio dei bimbi era stato allocato un nastrino bianco e rosso staccatosi da tempo. Quell’albero era già morto da anni e costituiva un serio pericolo per la pubblica e privata incolumità! Ci si chiede cosa si aspettava ad eliminarlo?
Eppure non è la prima volta che alberi vivi e sani, solo per un millantato e non meglio giustificato timore di crollo, sono stati eliminati, velocemente e senza diritto di replica o contraddittorio. Il pino di via Caposcannato, il pino di Villa Irbicella, i pini della scuola ai Colli S.Pietro, la canfora di piazza Cota e tanti altri alberi non ci sono più perchè qualcuno ha deciso che erano immediatamente pericolosi? Accade ovunque non solo a Piano di Sorrento.
A Meta con i soldi “metropolitani” ne hanno di recente abbattuti una decina dopo le perizie dell’agronomo Tullio Esposito (quattro li ha tenuti in piedi il WWF). A Sorrento è stata una falcidia di alberi, giudicati malati e pericolosi dall’agronoma Elena De Marco, e a nulla sono servite le controperizie del WWF per cercare di salvarne almeno quattro su oltre novanta condannati a morte!!! Il falso pepe del chiostro di San Francesco, i lecci del porto di Sorrento, i pini di via del Mare, i tigli di via Caruso, le tamerici di via Rota, le jacarande di piazza Vittorio Veneto, il cedro dell’Himalaya e il canforo di via Parsano, i pini di via San Renato, quelli di via Fuorimura, e tantissimi altri … sono stati condannati a morte perché giudicati pericolosi per la pubblica e privata incolumità. Tutti tranne i pini del Parco Ibsen: tre esemplari alti e slanciati di Pinus pinea, morti da diversi anni ma lasciati tranquillamente in piedi, tra l’area giochi dei bambini e la zona spettacolo. Gli scheletri arborei hanno pericolosamente dominato il parco per diverse stagioni fino a pochi mesi fa quando, finalmente, hanno finanziato l’abbattimento.
Il noce morto di Piano di Sorrento, invece, aspettava il finanziamento di 162.000 euro della città metropolitana per essere abbattuto. Eppure sarebbe bastato segarlo a tre metri d’altezza per metterlo in sicurezza, con mezz’ora di lavoro non si sarebbe messo in pericolo nessuno (!!!) e oggi, non avremmo dovuto spendere soldi per acquistare un nuovo scivolo!
E’ evidente che della “pubblica e privata incolumità” interessa ben poco ai nostri amministratori, se non quando tale “pericolo” serve come pretesto per eliminare alberi scomodi!!! – Claudio d’Esposito, wwf Terre del Tirreno – 14 febbraio 2020