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Piano di Sorrento, presto un progetto per il restauro dell’acquedotto del Formiello

21 febbraio 2020 | 13:21
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Piano di Sorrento, presto un progetto per il restauro dell’acquedotto del Formiello

Comune di Piano di Sorrento – Una nuova e interessante mission si profila all’orizzonte per l’amministrazione a guida Vincenzo Iaccarino, quella di recuperare l’acquedotto romano del Formiello, analizzarne l’acqua, recuperarlo agli antichi splendori, restituendo alla cittadinanza un’opera architettonica di notevole valore storico culturale, infine riattivare un’antica fontana pubblica realizzata negli anni Trenta  in piazza Domenico Cota. L’acquedotto del Formiello, di epoca romana, è una delle più grandi testimonianze archeologiche di idraulica romana presenti in penisola sorrentina. Scavato nel tufo, si articola in cunicoli sotterranei, che dal monte Vico Alvano (613m) raggiungono “ad formis”, ossia scorrendo “verso i condotti” fin sulla piana di Sorrento. Anticamente l’acquedotto riforniva i cisternoni degli Spasiano e i ninfei di Agrippa Postumo a Sorrento così come al ninfeo presente nella Villa Marittima sui cui resti oggi sorge Villa Nicolini a Sant’Agnello. Un primo fondamentale studio su tale impianto fu portato a termine, su commissione reale, dall’Architetto Luigi Cangiano nel 1855, che per primo ne rintracciò l’intero percorso individuando anche cunicoli mai schedati. Di questo studio l’editore Franco Di Mauro presenterà un’edizione anastatica con prefazione del dottor Alessandro Bifulco presso la Sala consiliare del Comune di Piano di Sorrento il 28 febbraio alle ore 18:30. L’acquedotto romano del Formiello perse importanza grazie alla costruzione, negli anni Cinquanta del Novecento, dell’acquedotto “Castellammare  – Sorrento” fortemente voluto dall’allora Sindaco di Meta Angelo Cosenza, rimane però ancor oggi struttura di ingegneria idraulica di alto valore archeologico che il Comune di Piano di Sorrento ha in progetto di recuperare. Come ebbe modo di scrivere Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C) osservando gli acquedotti realizzati dai suoi genieri: “Chi vorrà considerare con attenzione la quantità delle acque di uso pubblico per le terme, le piscine, le fontane, le case, i giardini suburbani, le ville; la distanza da cui l’acqua viene, i condotti che sono stati costruiti, i monti che sono stati perforati, le valli che sono state superate, dovrà riconoscere che nulla in tutto il mondo è mai esistito di più meraviglioso” (libri XXXI e XXXII della Naturalis Historia).

di Luigi De Rosa