Sant’Agnello, housing sociale: sequestrati i cantieri. Permessi a costruire illegittimi
Sequestrati i cantieri dell’housing sociale di Sant’Agnello. Pochi minuti fa, infatti, la Polizia Municipale ha dato esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata dell’area dove sorgono i cantieri legati all'”housing sociale”, iniziativa privata realizzata a via G.M. Gargiulo, che comprende 53 appartamenti a destinazione residenziale di superficie utile lorda di circa 76.65 mq per appartamento, 67 parcheggi pertinenziali interrati, una palestra, una serra didattica e svariati volumi pertinenziali.
Il documento è stato firmato dal procuratore capo Pierpaolo Fillippelli.
Decisive sono state le denunce del WWF e dell’associazione Italia Nostra, le quali asserivano che i permessi a costruire fossero illegittimi. Come si legge dal documento della Procura: “Nel corso dell’iter instaurato per l’approvazione di detto strumento pianificatorio le citate associazioni formulavano specifiche osservazioni, rilevando che in via M.B. Gargiulo, su area inquadrata dallo strumento comunale come C/2, l’intervento prospettato nel PUA , vale a dire un intervento di housing sociale, ai sensi dell’art.7 della 1.r. n. 19/09, in luogo di quello previsto dal PRG di edilizia economica e popolare ovvero destinata a soddisfare le esigenze indicate dall’art.9 della 1.r. n. 35/87 lettere b) e c) (recupero di vani malsani o sovraffollati) non appariva conforme agli articoli 9 e 12 del PUT L.
Le doglianze delle suddette associazioni si rivelavano fondate alla luce della decisione della Corte Costituzionale n°11/2016, che, sebbene emessa in relazione alla legge regionale n. 15/01 ( ed legge sui sottotetti), si pronunciava in termini generali in ordine alla inapplicability delle norme derogatorie della legge 19/09 nei territori sottoposti al PUT, rendendo di fatto it PUA approvato con delibera 90/2015 non confonne al Put e come tale contra legem”.
Conclude: “I funzionari del Comune di Sant’Agnello e della locale Soprintendenza non tenevano conto della sopravvenuta illegittimita del piano attuativo posto dai privati a fondamento della richiesta di permesso a costruire; ed invero ii 16.02.2016, sulla scorta del parere favorevole reso della Soprintendenza per i beni archeologici e per il paseaggio di Napoli in sede di conferenza di servizi in data 26.01.2016, veniva rilasciata dal tecnico comunale l’autorizzazione paesaggistica n. 4/2016 propedeutica al successivo rilascio del permesso a costruire n. 19/2016 del 13 dicembre 2016”.
Il sequestro avviene proprio a ridosso della presentazione dell’opera oramai terminata da parte dell’ingegnere Antonio Elefante, che ha sempre ribadito che le opere sono legittime, prevista sabato 22.L ‘ultimo post parlava delle opere realizzate e delle tecnologie avveniristiche ora si dovrà far battaglia giudiziaria su una vicenda che è stata al centro di discussioni infinite.