Scala, Parco del Dragone in stato di abbandono: l’interrogazione di Progetto Scala

15 febbraio 2020 | 11:33
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Scala, Parco del Dragone in stato di abbandono: l’interrogazione di Progetto Scala

Nel comune di Scala si torna a parlare di Parco del Dragone, il maxi progetto da circa 2,5 milioni di euro, che doveva essere inaugurato nel 2018, a circa un mese dalla campagna elettorale per le amministrative. Il gruppo di minoranza Progetto Scala nei giorni scorsi ha prodotto un’interrogazione formale sullo stato di abbandono del sito, che doveva ospitare il bosco incantato, in un parco tematico dedicato ad Alda Merini, che doveva far rivivere il Parsifal di Wagner o mondi immaginati da geni della letteratura come l’Ariosto, i fratelli Grimm, Calvino, Rowling e Tolkien.

scala parco del dragone degrado progetto scala

Le foto scattate da Progetto Scala lasciano invece poco all’immaginazione sull’attuale stato dei luoghi, di un’opera considerata volano turistico del borgo più antico della Costa d’Amalfi. I consiglieri di minoranza, dopo aver richiesto un sopralluogo del Parco del Dragone nel settembre 2019, dopo la promessa di una visita guidata alla fine dello scorso anno, a gennaio hanno ricevuto diverse segnalazioni sullo stato di abbandono e di degrado, con le attrezzature e l’intera area del Parco lasciate incustodite.

“Ma la cosa più assurda è che quest’opera doveva essere inaugurata due anni fa, in piena campagna elettorale.
Forse si attenderanno le prossime elezioni?” – si chiede Progetto Scala nel post su Facebook. Infatti il gruppo, nell’interrogazione al sindaco Luigi Mansi, chiede quali sono i motivi della mancata inaugurazione (che doveva avvenire dopo le elezioni), se è stata ripristinata la centralina da mille euro, andata a fuoco nell’incendio al municipio dell’agosto 2018, ma soprattutto qual è la sua funzionalità nel Parco e perché tale evenienza è stata da impedimento all’inaugurazione.

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I consiglieri Antonio Ferrigno, Gerardo Apicella e Massimiliano Bottone intendono inoltre far chiarezza sulla gestione, i costi e la sicurezza del sito: infatti nell’interrogazione è stato anche chiesto come mai non si procede ad una gara d’appalto per la gestione del Parco, a due anni dalla chiusura dei lavori, se la Regione Campania è a conoscenza della mancata inaugurazione, chiedendo di visionare intercorse tra i due enti e se questi ritardi implicheranno dei costi ulteriori. Progetto Scala è inoltre preoccupata se i luoghi possono essere pienamente fruiti e i lavori effettuati garantiscono la loro messa in sicurezza.

Una vicenda intricata, visto che era tutto pronto per l’inaugurazione, ma l’evento non poteva svolgersi poiché erano già stati convocati i comizi elettorali e ciò violava la legge. Ad oggi nella Città del Castagno, sfumata per il momento la grande inaugurazione promessa in campagna elettorale, si attende almeno che al Parco vengano restituite le condizioni di decoro e il presidio che merita, sperando che non diventi un’opera abbandonata e l’ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico.