Sorrento – Francesco Gargiulo, si consenta ai cittadini, come prevede la Legge, di usufruire delle aree superficiali dei box interrati.
Senza sosta la battaglia del coordinatore di “Conta anche Tu” circa il ripristino a norma di legge del verde e sull’ acquisizione a patrimonio pubblico delle aree superficiali dei parcheggi interrati. Un impegno preso e segnalato a vari enti istituzionali nel 2018 quello del neo candidato sindaco per una lista civica alle prossime elezioni amministrative. Sulla questione ancora inerte il Comune nonostante le disposizioni del Ministero preposto.
Sorrento – Continua ad essere accesa l’attenzione delle Associazioni contro le illegalità ,ad oltre due anni dalla risposta del Ministero delle Infrastrutture all’Interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle, circa l’individuazione da parte del Comune dei parcheggi interrarti le cui aree superficiali dovevano per legge essere adibite a verde ed a uso pubblico. Non solo, tuttora dagli Uffici comunali nessun provvedimento sanzionatorio è stato emesso a carico dei proprietari che, ad ultimazione dei lavori, in merito a tali aree, avrebbero dovuto stipulare un idoneo atto di cessione a favore del Comune di Sorrento e quindi dei sorrentini.
L’intera questione,grazie proprio al coordinatore del Movimento civico“Conta anche Tu”Francesco Gargiulo ed i componenti di altre Associazioni contro le illegalità presenti sul territorio, fu sottoposta all’attenzione della Corte dei Conti, dei Ministeri della Pubblica Amministrazione, delle Infrastrutture e dei Trasporti nonché all’Autorità Giudiziaria già nel 2018. Una segnalazione con la quale si rimarcava la mancata trascrizione,da parte del competente Ufficio Comunale all’ Agenzia del Territorio, dell’acquisizione al patrimonio comunale dei cespiti costituiti da aree a fruizione pubblica, poste a copertura dei parcheggi interrati, destinate a verde, senza anche indicare quali fossero le strutture.
Varie volte Francesco Gargiulo e le Associazioni hanno fatto presente in Comune che in merito ai parcheggi interrati, realizzati in difformità rispetto alle concessioni a costruire e la mancata acquisizione al patrimonio comunale, l’Amministrazione comunale aveva il dovere di attivare le procedure per la loro acquisizione al patrimonio pubblico o disporre sanzioni ai sensi della Legge Regionale 19/2001. In quanto venute meno le condizioni per la demolizione delle opere che non avevano ottemperato agli obblighi di concessione. Infatti tale Legge, sottolinea Gargiulo, permise di realizzare i parcheggi interrati (in vari casi tramite lo sventramento dei nostri caratteristici agrumeti), ma prevedeva come condizione fondamentale la sistemazione a verde al di sopra di essi come indicato appunto all’Art.6,commi: 7bis,7ter, 7 quater.- Una condizione ,che per alcuni di essi prevedeva finanche la fruizione pubblica, ma non venne affatto rispettata da vari costruttori, sia nei termini stabiliti che successivamente. Di fronte a tale grave mancanza l’Amministrazione, tramite i Responsabili succedutosi nell’Ufficio Tecnico Comunale, anche a seguito della relazione di un agronomo incaricato dal Comune, applicando le norme dettate dall’Art.31 del D.P.R. n. 380/2001 ,in tutti questi anni non si è mai adoperata con la conseguente acquisizione al patrimonio comunale delle strutture.
In tal senso la risposta da parte di Riccardo Nencini, all’epoca Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sollecitata dal Movimento 5 Stelle ,non lascia dubbi. I parcheggi interrati realizzati senza il rispetto degli obblighi autorizzatori relativi all’uso pubblico delle aree superficiali sono illegittimi e l’Amministrazione comunale ha l’obbligo di acquisirli a patrimonio dell’Ente. Attualmente invece, nel frattempo che le aree di copertura dei parcheggi pertinenziali sono ancora in possesso dei rispettivi proprietari, mentre potrebbero essere utilizzati dalla cittadinanza, non risultano nemmeno noti i nominativi che identificano le strutture da acquisire al patrimonio comunale. Su tale questione ancora un drastico Francesco Gargiulo, di recente proposto da una parte della cittadinanza a candidato sindaco per una lista civica alle prossime elezioni amministrative, che chiede che tale questione venga risolta una volta per tutte. – Ingiustificato per il neo Candidato Sindaco il comportamento degli uffici comunali in questi anni che ancora una volta, come in tante altre situazioni, tentennano ad applicare norme e regolamenti e disposizioni imposte anche da Enti istituzionali superiori . A tale proposito – ricorda Gargiulo – categoriche le direttive del Ministero che stabiliscono: “ i proprietari di concessioni con servitù di uso pubblico delle aree di copertura attrezzate a verde avrebbero dovuto ottemperare a tale obbligo prevedendo “…il permesso a costruire rilasciato per i parcheggi interrati che i privati costituissero detta servitù di uso pubblico delle aree di copertura: la costituzione di detta servitù non è mai avvenuta, per cui i soggetti a cui è stato rilasciato il permesso di costruire sono rimasti inadempienti rispetto a quanto prescritto nel titolo autorizzatorio. Pertanto si può affermare che il mancato rispetto della condizione speciale di servitù di uso pubblico possa configurarsi come abuso edilizio da sanzionare, nella fattispecie, non con ordinanza di demolizione/riduzione in pristino poichè verrebbero meno i fini di pubblico interesse connessi alla realizzazione e all’utilizzo dei parcheggi interrati, ma obbligando i proprietari al rispetto della suddetta condizione speciale adottando il blocco della compravendita dei box interrati ovvero la diretta acquisizione gratuita del costruito al patrimonio del Comune”. Secondo quanto stabilito dal Ministero, dovrebbero essere acquisiti al patrimonio del Comune di Sorrento non solo le aree superficiali ,non adibite alla fruizione pubblica, ma bensì le intere strutture. Intanto dal Comune, come quasi fosse un’abitudine,tentano ancora una volta di non capire le direttive emanate dal Ministero. Alle quali tra l’altro fu risposto che allo stato, i provvedimenti da trascrivere hanno ad oggetto n.ro 3 aree, mentre sono in corso ulteriori provvedimenti giudiziari, dalla cui definizione potrebbe scaturirela medesima esigenza funzionale, nell’ipotesi, in cui si definissero in senso favorevole all’Ente.In effetti non identifica le tre strutture da acquisire a patrimonio comunale ,lascia intendere di non aver compreso completamente le direttive del Ministero.
Secondo il quale, il mancato rispetto di tale primaria condizione, prevista nei permessi a costruire, rappresenta una grave inadempienza e pertanto bisogna procedere all’ acquisizione al patrimonio comunale delle opere abusive e delle rispettive aree di sedime. Senz’altro quanto disposto dal Ministero, compreso l’acquisizione a patrimonio comunale nonché l’uso pubblico delle stesse, continuerà ad essere, per il neo candidato sindaco Francesco Gargiulo ,così come in passato, una assidua e concreta battaglia a favore dei cittadini sorrentini. – 01 febbraio 2020 – salvatorecaccaviello.