Termini. Installata un’antenna della TIM, si teme sia 5G
Termini, frazione di Massa Lubrense. Pochi mesi fa è stata installata una nuova centralina Telecom vicino al distributore di acqua della Regione in piazza a Termini. Si teme sia 5G.
Con il termine 5G si indicano tecnologie e standard di nuove generazione per la comunicazione mobile. Si tratta della tecnologia di connessione che utilizzeranno non solo i nostri smartphone, ma anche i tanti oggetti connessi intorno a noi, destinati ad essere sempre più numerosi. Una delle caratteristiche di questa rete, infatti, è proprio quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto più rapidi. Non si tratta della semplice evoluzione dell’attuale rete 4G, perché le caratteristiche tecniche sono completamente diverse, non solo per la quantità di banda più ampia e per la velocità; si tratta proprio di un modo diverso di gestire le comunicazioni e la copertura, con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati differenti rispetto al passato. Al momento è in fase sperimentale in alcune città e dovrebbe essere lanciata sul mercato italiano a partire dal 2020. La rete è ancora instabile, ma come funzionerà e quali i pro e i contro che potrebbe comportare in futuro?
Rispetto alle precedenti tecnologie, permette maggiore velocità di trasmissione, tempi di risposta (latenza) più rapidi e la possibilità di gestire un numero molto superiore di connessioni in contemporanea. Per quanto riguarda la velocità, potenzialmente il 5G può arrivare fino a 10 Gigabit per secondo. La prospettiva più accreditata ipotizza però una velocità 10 volte più elevata rispetto al 4G. Le prestazioni saranno superiori soprattutto in termini di latenza, cioè di tempi di risposta al comando dato all’oggetto connesso, che scenderà a 1-10 millisecondi, circa 10 volte meno degli attuali 50-100 millisecondi del 4G. Il fatto che gran parte del lavoro, nelle reti 5G, sia fatto dal sistema di antenne e non dall’hardware dello smartphone, potrebbe anche comportare un notevole risparmio energetico, con una maggiore durata delle batterie dei device. I veri cambiamenti per le persone, però, non saranno solo relativi alla velocità e alle prestazioni dei loro dispositivi, saranno legati soprattutto ai potenziali nuovi servizi possibili.
Al momento, non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno. Quello che sappiamo fino ad ora, però, rassicura più che allarmare: il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G (e questo è uno degli elementi che spaventa), ma la rete di antenne, in realtà, utilizzerà segnali dotati di potenza inferiore. Inoltre, la capacità di penetrazione di queste onde nei tessuti umani rimane sempre molto bassa e limitata agli strati superficiali della pelle. Si tratta, comunque, di analisi da cui emerge un quadro contraddittorio, ma tendenzialmente non preoccupante.