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Avviata la “sanificazione” della carta moneta in Italia come negli Stati Uniti

15 marzo 2020 | 20:25
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Avviata la “sanificazione” della carta moneta in Italia come negli Stati Uniti

La Banca d’Italia, per precauzione verso i dipendenti, sta lasciando “decantare”, secondo protocollo, per qualche giorno nei propri depositi grandi quantità di banconote vecchie e sdrucite. E’ bene specificarlo subito: non c’è alcuna prova scientifica che il virus Covid 19 si depositi sulla cartamoneta. La BCE lo ha detto pubblicamente nei giorni scorsi. Ma tutti sanno da sempre che le banconote sono un ricettacolo di germi. Una verità di cui noi italiani dobbiamo essere più consapevoli. L’Italia detiene il record europeo di circolazione di banconote. E così, per precauzione, Bankitalia ha scelto di tenere ferme enormi quantità di banconote, che ogni giorno vengono scaricate presso sei dei suoi centri di stoccaggio. Decine di migliaia di mazzette di euro sono immobilizzate per 7/10 giorni prima di essere avviate alla lavorazione di routine. Lavorazione che prevede il passaggio di ogni banconota vecchia al vaglio di costosissimi macchinari che ne decidono il destino: distruzione oppure riparazione, i soldi al giorno d’oggi non sono di carta ma impastati con una fibra derivata dal cotone oppure con polimeri. La quarantena delle banconote non è una novità assoluta. L’Italia è il quarto paese al mondo che ha avviato processi di controllo sanitario della moneta in circolazione. Il primo è stato la Cina seguita dalla Corea del Sud. Anche la Federal Reserve americana ha deciso di creare un percorso protetto per i vecchi dollari usati in Asia, che ogni giorno vengono scaricati dalle navi nei porti della California. Il Wall Street Journal ha dedicato un lungo articolo alla decisione della Fed di lasciar decantare tonnellate di dollari maneggiati in Asia presso 12 depositi distribuiti negli Usa. “A causa del Coronavirus, dunque, miliardi di euro, dollari, won coreani e yuan cinesi saranno ripuliti legalmente”.
a cura di Luigi De Rosa
(fonte della notizia Il Messaggero – Economia 10 marzo 2020)