Chiede ai singoli la motivazione specifica che li ha portati fuori dalle quattro mura domestiche. Lo spostamento non potrà essere in ogni caso generico perché nel modulo andrà indicato l’indirizzo di partenza e l’indirizzo di arrivo, relativo al luogo in cui ci si sta recando per “comprovate esigenze lavorative”, “assoluta urgenza”, “situazioni di necessità”, “motivi di salute”.
Nella dichiarazione bisognerà non solo scegliere una di queste motivazioni ma anche dare qualche dettaglio in più, indicando dove si lavora, per fare un esempio, o il fatto che si deve effettuare una visita medica.
Ma più chiarezza è richiesta anche per chi si muove per motivi di solidarietà, come i tanti volontari, dalla Caritas a Sant’Egidio, dall’Unitalsi alle singole parrocchie, che portano da mangiare ai senzatetto e alle famiglie in difficoltà. Tra i ‘suggerimenti’ indicati nel nuovo modello di autocertificazione c’è infatti anche “esecuzioni di interventi assistenziali in favore di persone in grave stato di necessità”. Analogo discorso è per chi si sposta perché chiamato ad assistere un disabile, non necessariamente componente della sua famiglia, o un congiunto che per altri motivi ha bisogno di aiuto. Pensiamo a quanti familiari oggi fanno la spesa o portano i farmaci alle persone più anziane per evitare loro contatti con l’esterno. Uno dei grandi quesiti presenti nelle ‘faq’ in questi giorni era poi quello di poter vedere i figli in caso di separazione.
E’ possibile ma occorre motivarlo: “obblighi di affidamento di minori”. Come anche è una giustificazione accettata all’uscita di casa quella per “denunce di reati” o “rientro dall’estero”. Tuttavia le possibilità potrebbero non esaurirsi nella casistica indicata dal nuovo modello, tanto che si lascia la possibilità di indicare anche “altri motivi particolari”.