Coronavirus. La Settimana Santa nella Diocesi di Teggiano-Policastro sarà a porte chiuse – Cav. N. H. don Attilio De Lisa

28 marzo 2020 | 10:54
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Coronavirus. La Settimana Santa nella  Diocesi di Teggiano-Policastro sarà a porte chiuse – Cav. N. H. don Attilio De Lisa
Coronavirus. La Settimana Santa nella  Diocesi di Teggiano-Policastro sarà a porte chiuse – Cav. N. H. don Attilio De Lisa
Coronavirus. La Settimana Santa nella  Diocesi di Teggiano-Policastro sarà a porte chiuse – Cav. N. H. don Attilio De Lisa
Coronavirus. La Settimana Santa nella  Diocesi di Teggiano-Policastro sarà a porte chiuse – Cav. N. H. don Attilio De Lisa

Comune di Sanza – Diocesi Roma Napoli – Il Cav. Attilio De Lisa Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana sottolinea all’ASL Salerno e Regione Campania che il Presidio Ospedaliero Ospedale dell’Immacolata di Sapri dove lavora può entrare nella rete Covid-19 solo se rispettate tutte le indicazioni di sicurezza fino ad oggi assenti e proprio per la tutela della salute nei riguardi di medici, infermieri,dipendenti e malati – Caritas Diocesana – Prefettura di Salerno – Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro

Alla luce delle misure restrittive in atto legate all’emergenza Coronavirus, S.E. Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro ha disposto le regole da seguire durante la Settimana Santa.

I Presbiteri celebreranno i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo. Non è consentita la partecipazione di fedeli. Questi ultimi sono invitati a unirsi alla preghiera nelle proprie abitazioni anche grazie alla trasmissione, attraverso i mezzi di comunicazione dei vari momenti celebrativi, che dovrà essere esclusivamente in diretta. Nei prossimi giorni sarà disponibile un sussidio per la preghiera in famiglia.

Tutte le chiese della Diocesi continueranno ad essere chiuse fino a nuova indicazione del Vescovo.

Per quanto riguarda le celebrazioni seguirà quanto segue:

Per la Domenica delle Palme, l’ingresso del Signore in Gerusalemme viene commemorato in forma semplice all’interno dell’edificio sacro. Mentre il sacerdote si reca all’altare si esegue l’antifona d’ingresso con il salmo o un altro canto con il medesimo tema. Si omette la benedizione dei rami di ulivo e la processione. Non è assolutamente consentita la distribuzione, in qualsiasi forma, dei ramoscelli alle famiglie.
Per il Giovedì Santo si seguirà quanto previsto dal Messale Romano con gli opportuni adattamenti: la lavanda dei piedi, già facoltativa, si omette. Al termine della Messa nella Cena del Signore si omette anche la processione e il Santissimo Sacramento si custodisca nel Tabernacolo senza l’allestimento dell’altare della reposizione.
Per il Venerdì Santo, si seguirà quanto previsto dal Messale Romano. Una speciale intenzione di preghiera per chi si trova in situazioni di smarrimento, per i malati e per i defunti sarà aggiunta alla preghiera universale.
Per la Veglia pasquale è omessa l’accensione e la benedizione del fuoco, si accende il cero e, senza alcuna processione, si esegue subito l’annunzio pasquale (Exultet). Per la “liturgia battesimale”, si rinnovano solo le promesse battesimali, omettendo la benedizione dell’acqua e l’aspersione. Non è assolutamente consentita la distribuzione, in qualsiasi forma, delle boccette con l’acqua benedetta alle famiglie.
La Messa Crismale è rinviata a tempi migliori così da consentire la piena partecipazione di presbiteri e laici.