Domani è Dantedì, giornata in onore di Dante Alighieri. Gli studenti di Agerola si preparano a celebrarla
Sarà digitale la prima edizione del Dantedì con letture virtuali del sommo poeta che vedranno coinvolte scuole, musei, archivi, biblioteche, artisti, Mibact e Miur e Rai. Tutti insieme per celebrare il 25 marzo Dante Alighieri, simbolo della cultura italiana e fondatore della nostra lingua.
Costiera amalfitana. Anche gli studenti di Agerola parteciperanno alla prima edizione del Dantedì e daranno il proprio contributo interamente digitale a causa dell’obbligo di restare a casa per le vicende legate alla pandemia in atto.
Ma il virus non ferma la potenza del messaggio dantesco che unirà un intero popolo messo a dura prova in queste ultime settimane.
«Anche ad Agerola la scuola è in prima linea» aggiunge la professoressa Maria Gentile responsabile del progetto. «Se questa epidemia sta scavando un solco profondo tra le persone, costringendole a casa e separandole momentaneamente l’una dall’altra, la cultura e la scuola rappresentano elementi di unione e di speranza. La pagina Facebook che abbiamo creato ospiterà i contributi degli studenti. E sarà anche un invito a superare l’isolamento condividendo in modo virtuale la lettura di alcune terzine del capolavoro dantesco, la Divina Commedia. Un atto di amore che in questo particolare momento storico assume un significato ancora più importante».
Per l’assessore alla Pubblica Istruzione Regina Milo: «Dante è senza dubbio il simbolo della cultura italiana, dell’unità di un Paese che si proietta verso il futuro. Celebrarlo con i nostri studenti ravviva la consapevolezza dell’impetuoso patrimonio culturale che da sempre fa del popolo italiano un popolo forte ed orgoglioso. Ossigeno puro in un momento di difficoltà come questo. La bellezza della nostra cultura è la nostra forza ed è “l’amore che move il sole e l’altre stelle”».
«La prima edizione del Dantedì avviene in un momento molto difficile per tutti» chiude il sindaco Luca Mascolo. «Ma è proprio in momenti come questi che la cultura si erge a maestoso baluardo dell’identità e dell’orgoglio di un popolo intero e di un Grande Paese che, attraverso la celebrazione di uno dei massimi esponenti della letteratura mondiale, saprà ritrovare la retta via».