L’avvisaglia che tutto o quasi non sarebbe andato per il verso giusto la si è avuta alla fine dell’anno passato, il 2019. Dal mese di novembre , dopo lo “scatenamento” di temporali, mareggiate, alluvioni varie, la costa amalfitana nella sua interezza si fermò, perché martoriata da pericolose e molto preoccupanti colate di fango, massi e detriti che hanno tenuto, investendo le arterie principali, tutto il territorio sotto scacco. La costa è stata a lungo isolata perché l’unica arteria di collegamento con Salerno capoluogo (la 163) e le altre due alternative sono state impedite per troppo tempo.
Attività rallentate,turismo a capo chino, imprese danneggiate e chiuse, progetti di ristrutturazione di aziende annullati.
Poi, quando tutto sembrava rimettersi in riga, è scoppiata la bomba “coronavirus” che ha, purtroppo , investito tutto e tutti.Tutto chiuso, tutto fermo , anche se con colpevole ritardo, con leggerezza di azione: il turismo da noi questa volta non aveva chinato il capo ma è stato ed è in ginocchio, se non completamente per terra, oscurando la costa amalfitana.
Le prenotazioni, anche a lungo termine, cancellate in continuazione impressionante nelle strutture ricettive di qualsiasi tipologia e categoria hanno danneggiato persino i dipendenti che hanno purtroppo un futuro prossimo con seri dubbi.
E il pensiero corre all’anno 2020, anno bisestile: per tutti quasi sempre portatore di cose infauste il bisestile. E sono, siamo, tutti in prima linea in questa grande battaglia (speriamo non guerra) che bisogna assolutamente vincere facendo tutti il proprio dovere, Governo centrale compreso.
Questo, tra le altre cose, ha il preciso dovere di concorrere, con gli Enti indicati, alo risollevamento anche economico di tutti i comparti produttivi, senza scivolare in personalismi e protagonismi di dubbia efficacia e che non pagano.