Lettere da Piano di Sorrento – “In margine al coronavirus”
LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“IN MARGINE AL CORONAVIRUS”
Fra le riga dei messaggi governativi di questi giorni della paura, quando hanno parlato alla Nazione il Presidente della Repubblica ed il Presidente del Consiglio, c’è sembrato di capire che, oltre a rispettare le regole dettate da questa emergenza, per far fronte all’evento “coronavirus” (distanza fra le persone, lavaggio delle mani, areazione degli ambienti, etc) occorrerà cambiare “sistema di vita”. Già da tempo, per la verità, questo suggerimento ci è arrivato da scienziati e da competenti ambientalisti; senza voler apparire catastrofici, l’idea è l’unica alternativa intelligente per salvarsi dall’autodistruzione.
Infatti il “coronavirus” rappresenta , oggi, in questa forma di male insidioso, mortale, di natura sconosciuta, in questa manifestazione virale incognita, la risultante del consumismo, della globalizzazione, delle velocizzazioni tecnologiche, di questo modo ansimante, spasmodico, di vivere all’insegna di una sofisticata tecnologia, smartphone e computer in primis. Il cervello naviga in internet e vive simbolicamente fra meccanismi vari, sfere, lancette. Annullate le distanze fra luoghi con la velocizzazione del lavoro. Ma se ci chiudete in una stanza, ci togliete gli smartphone, ci impedite l’accesso al computer e via discorrendo…siamo capaci di restare da soli, di pensare, di produrre iniziative, idee…siamo capaci di restare soli con noi stessi??
Lo scrittore Carofiglio ha scritto in un suo romanzo “La regola dell’equilibrio”: “il mondo peggiora di giorno in giorno e questo peggioramento lo chiamiamo “progresso”. Io odio il progresso!
Vorrei che fosse ancora il tempo in cui gli avvocati ed i magistrati erano persone colte, quando la scuola era seria e formava i ragazzi, quando i medici curavano il paziente, quando i ragazzini giocavano a pallone nei giardinetti e non al computer, per merenda mangiavano pane e pomodoro, oppure, se non c’erano i pomodori, pane olio e sale. Tutti i nostri guai sono cominciati con l’avvento del computer”.
Cambiare stile di vita? È una parola!
avv. Augusto Maresca