OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI Approfondimento della poetessa stabiese Annamaria Farricelli

24 marzo 2020 | 00:55
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OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI  Approfondimento  della poetessa stabiese  Annamaria Farricelli
OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI  Approfondimento  della poetessa stabiese  Annamaria Farricelli
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OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI  Approfondimento  della poetessa stabiese  Annamaria Farricelli
OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI  Approfondimento  della poetessa stabiese  Annamaria Farricelli
OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI  Approfondimento  della poetessa stabiese  Annamaria Farricelli

MA DI COSA PARLIAMO

di Annamaria Farricelli

25 Marzo 2020. DANTEDI ‘.

Si apre  oggi  il DANTEDI’ per ricordare i 700 anni della morte del “SOMMO POETA”

L’Ass. “ARCHEOCLUBSTABIAE” che si è distinta con eventi culturali orginali, unici e aderenti alla particolarità del territorio stabiano , ha voltuto omaggiare il grande poeta. Ecco come il presidente Massimo Santaniello e la prof. Annamaria Farricelli hanno inteso presentare Dante nella sua veste di modernità.

Omaggio a Dante (1265-1321).

“Dove non pote’ la politica, pote’ la poesia” (G A Borgese).

La modernità di Dante.

L’Italia non fu fatta da re o capitani, essa fu la creatura di un poeta allorché l ‘Italia era ancora divisa in regni, comuni e signorie, fu “Dante” il vate delle “itale genti”, il fondatore dell’ identità nazionale. Perché? Perchè i grandi poeti non muoiono e riescono a parlare al cuore e alle menti degli uomini di ogni tempo. Ma la modernità di Dante va oltre questo concetto, semplicemente perchè è figlio del suo tempo “storico-letterario”, con le sue convinzioni filosofiche, teologiche, morali, scientifiche… e questo lo rende fragile, è un uomo le cui certezze non sono radicate, incrollabili e sicure ed i suoi dubbi li esprime nel suo ” poema infinito” Partecipò attivamente alle complicate vicende storiche del periodo e, per l’Italia, divisa in piccole ” città-stato”, lui auspicava dovesse far parte del “Sacro Romano Impero” capitanato dai Tedeschi che, ai suoi occhi, apparivano come portatori di pace, di giustizia, di prosperità, mentre gli Italiani erano troppo impegnati a scannarsi a vicenda per accaparrarsi il potere :.. “ahi serva Italia e di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello…” (VIc inf). È proprio questo che lo rende moderno. È un uomo fatto di forza e fragilità, di certezze e di dubbi, di ottimismo e di paura… “l’uomo vaga ne lo gran mar dell’ essere e percorre il mare ondoso e le acque tranquille…, rappresentate dalla selva oscura o la montagna illuminata dal sole o gli spazi celesti, ossia i drammi e le speranze di ognuno di noi. Dante è un poeta che s’interroga su tutti gli aspetti dell’esistenza dell’uomo e indaga sul percorso che intraprende, quello che porta” al bene e alla luce “o” al male e al buio ” Insomma, Dante vuole” capire”per ” capirsi”, “conoscere” per “conoscersi”, fino ad arrivare dove nessuno si era mai avventurato, cioè “nell’oltranza” della nostra esistenza. Ecco perchè la “grande modernità” di Dante sta proprio nella sua “umanità”, nel suo sapere interpretare le inquietudini e lo smarrimento che l’uomo prova nei confronti del significato misterioso del proprio esistere. Ed è proprio nella sua modernità che la nostra vita è un intercalare di citazionismi danteschi senza saperlo, basti citare :.. stai fresco.. (XXXIII c inf),… senza infamia e senza lode.. (III c inf),… fa tremar le vene e i polsi.. (I c inf),… nel mezzo del cammin.. (Ic inf),.. galeotto fu il libro… (V c inf),.. non ragionar di lor, ma guarda e pass.. (IIIc inf),… come sa di sale lo pane altrui.. (XVIIc par)…. Si potrebbe continuare all’infinito, ma così parlando del tempo antico, ecco che Dante pensa a noi posteri, connettendo il passato con un presente senza tempo. Il suo vero nome era “Durante” e, parlare di “lui”, sembra percorrere la strada del ” mistero”, quello stesso che ha avvolto la sua vita. Di lui si ha una sola immagine. Boccaccio ne fa una descrizione fisica. Incertezze sulla data di nascita, sul numero dei figli. La Commedia non si sa quando sia stata scritta e non se ne ha mai avuto il manoscritto originale, di conseguenza, non si conosce la sua scrittura. Molti studiosi parlano di vite parallele, quella pubblica e quella nascosta, ancora ci si interroga sul significato esoterico del poema. Ma il mistero affascina, intriga, appassiona ed ecco perché :… un classico è un libro che non ha finito di dire ciò che ha da dire e questo ben si sposa con la Commedia che, nella sua lontananza, non é mai stata tanto vicina a noi… (Italo Calvino)… e a 700 anni di distanza, ha ancora tanto da raccontarci.!

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