Ospedale unico a Sant’Agnello. Una riflessione di Antonino De Angelis

6 marzo 2020 | 11:45
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Ospedale unico a Sant’Agnello. Una riflessione di Antonino De Angelis

Riceviamo e pubblichiamo

LETTERA APERTA
Al Sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani

Caro Sindaco, come ben sai, rispettando la volontà popolare, sono oltre venti anni che non ho messo becco nelle “cose” del comune di Sant’Agnello, tuttavia stavolta ritengo di derogare data l’ampiezza e l’importanza dell’argomento.
Premetto anche che la mia non è ne una posizione ‘contro’ e neppure critica sulla proposta di un nuovo ospedale; vuole, invece, essere solo un invito ad una pacata riflessione nel merito dell’oggetto.

Utenza:
E’ stato detto (De Luca) che quello progettato sarà l’ospedale unico della “penisola sorrentina e costiera amalfitana” (Positano-Amalfi?) pertanto il suo dimensionamento andrà commisurato ad una popolazione almeno di 100.000 abitanti (82.000 solo penisola sorrentina) più l’aliquota per la presenza turistica, distribuita su una superficie di 115, Kmq (72,55 pen.sorrentina).

Dimensionamento:
Per tale utenza il nuovo ospedale, contenendo la previsione nell’attuale media nazionale, (3,2/1000 abitanti), dovrà avere una disponibilità (esclusa l’aliquota turistica) almeno di 320 posti letto (80 in più del S. Leonardo di C/mare). Inoltre (essendo “unico”) disporrà dei servizi per tutte le branche mediche: sale operatorie, ambulatori, laboratori di analisi, servizi, pronto soccorso, ecc. il tutto secondo gli standard idonei previsti per una gestione ottimale e aggiornata anche per le esigenze future.

Ubicazione:
L’area prescelta, di circa 20.000 mq. è quella dell’ ex Mariano Lauro già di proprietà della Regione Campania, e quella più a nord di privati, esse ricadono nel centro urbano di Sant’Agnello a valle del Corso Italia dove intorno esistono due alberghi, un villaggio turistico, due impianti sportivi e naturalmente uffici pubblici e una fitta edilizia abitativa. Una zona che già da molti anni è soffocata da un traffico ingestibile in certi momenti dell’anno, strozzata da tutti i lati da strettoie da infarto (Pozzopiano, Chiesa madre, Ripa di Cassano, via Iommella Piccola) per le quali inutilmente da decenni ci si arrovella proprio perché li il traffico è insostenibile. L’unico elemento positivo di vantaggio è la presenza della stazione ferroviaria che tuttavia da sola non compensa le criticità sopra elencate.

Problemi logistici sul territorio:
Una struttura di tal genere, per le sue enormi dimensioni e le criticità di cui innanzi ,determina inevitabilmente ulteriori problemi legati proprio alla viabilità per il fortissimo incremento del traffico dovuto ad ambulanze, eliambulanze, linee urbane, circolazione su gomma per approvvigionamenti, manutenzione e servizi; accesso e sosta per utenti e familiari sia presso i degenti che presso il pronto soccorso, laboratori di analisi ecc.

L’impatto sul centro abitato:
Preliminarmente occorre decidere, da parte della comunità locale se il centro del comune di Sant’Agnello debba conservare i caratteri di un centro abitato a misura della sua comunità oppure cancellarli e trasformare l’ambito urbano in un angolo della più vasta periferia dei comuni confinanti, come inevitabilmente avverrebbe una volta realizzato questo Molok. Una bomba che farebbe scoppiare il centro abitato rendendolo, appunto, una periferia ancor più caotica e invivibile.
Un’attenta gestione della cosa pubblica, prima di avventurarsi con tanto, improvvisato, fervore nella proposta del dottor Vincenzo Jaccarino, derogando e travolgendo tutte le previsioni dell’assetto urbanistico, avrebbe richiesto da parte della tua amministrazione una puntuale valutazione sull’impatto, che non è solo edilizio, all’interno del territorio comunale anche rispetto alle previsioni del piano regolatore generale e alle leggi regionali. Una valutazione affidata, naturalmente, non agli stessi progettisti del complesso (in tal caso conosciamo già il risultato) bensì a un team terzo di fiducia del comune composto da qualificati urbanisti e qualche sociologo. Questo fin’ora non è stato fatto.

Le possibili conseguenze.
L’esperienza dell’ housing sociale di Via Mons. Gargiulo e la sorte toccata a vari progetti, iniziati e/o progettati negli altri comuni, visto il delicato equilibrio del territorio, devono consigliare chi è chiamato a decidere e ad autorizzare opere pubbliche alla massima cautela e attenzione. Non bastano i “tavoli di concertazione” e le disponibilità dei fondi, occorre che gli amministratori sappiano vedere, prevedere e applicare bene le leggi esistenti se non vogliono lasciare disastri ai cittadini di oggi e a quelli delle future generazioni, Poco vale poi, a cose fatte, chiamare in causa “i soliti signor no” o le associazioni ambientaliste quando la magistratura interviene e blocca tutto.

L’alternativa.
Naturalmente è giusto prevedere un nuovo ospedale purché esso migliori e non peggiori la vita dei cittadini, migliori e non deprima la qualità dei servizi sul territorio. A me pare che quello proposto, per il sito prescelto in rapporto all’entità della struttura, produrrà un risultato esattamente opposto a quello desiderato.
Perché, mi domando, e ti domando caro Sindaco, non è stata individuata un’altra zona lungo la statale Meta/Amalfi (magari verso i Colli di S.Pietro) meglio collegata con la costiera amalfitana, con il comune di Vico Equense e con l’area di Massalubrense attraverso il Nastro Azzurro? a cui agevolmente si collega anche il nostro comune e quello di Piano? Certamente tale più idonea collocazione risulterebbe assai più agevole rispetto agli angusti budelli già saturi e congestionati del nostro centro abitato. Più idonea sarebbe stata perfino l’area di via Cavone in comune di Piano, dove sono nella disponibilità di quella comunità i terreni della “eredità Fienga”; disponibilità ben nota al Sindaco Iaccarino .
Il complesso dell’ ex Mariano Lauro, se non venduto, ben si presterebbe per uffici connessi oppure per essere convertito in abitazioni economiche e popolari (quelle che tu vuoi realizzare nel vicino, promiscuo, ex asilo Manzoni).
Sono profondamente convinto che questa pesantissima ed improvvida realizzazione vada ripensata finché si è in tempo.

Ed in ultimo ti prego, non rispondermi (se ritieni di farlo) con la tua solita amichevole cortesia: “Tonino non ti preoccupare!”; sai bene che la preoccupazione non è per me; la risposta semmai va data, con argomentazioni congrue, ai tanti cittadini che in te confidano e da te si aspettano il meglio per loro.
Con amicizia. Antonino De Angelis

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