Penisola sorrentina-coronavirus. Con sindaci albergatori, oltre alla Chiesa, non si riesce a trovare una struttura per la quarantena di 300 marittimi.
Con tutte le strutture alberghiere chiuse, comprese quelle di famiglia, determinati appelli appaiono del tutto paradossali, quando la soluzione è a portata di mano. Attivarsi poi in modo singolare presso la Curia Arcivescovile,invocando ed ottenendo nell’ immediato la disponibilità di una struttura ecclesiastica, sebbene in circostanze diverse,ci riporta a quanto non successe con il Centro di Igiene Mentale. All’epoca si trattava di poveracci malati, oggi forse MSC fa la differenza.
Sorrento L’emergenza contagio da coronavirus oltre alle difficoltà sanitarie ed economiche sta evidenziando ancora una volta come il gestire un territorio, con cinque amministrazioni, come la penisola sorrentina,sia alquanto complicato. Soprattutto quando ci si trova in una situazione drammatica come quella attuale. Nel ribadire l’assurdità della mancanza di un tavolo unico dove gestire l’attuale criticità, magari con un comitato di protezione civile, tuttora alcuni dei nostri sindaci continuano a mettersi in evidenza esibendosi in iniziative solitarie, talvolta anche molto discutibili. Come se il coronavirus si presentasse in forme diverse tra i vari comuni. Oltre a non interpretare in maniera univoca le direttive emanate dal Governo, dalla Regione e dal Servizio Sanitario Nazionale si continua ad andare in ordine sparso. In questi giorni una delle problematiche da affrontare e quella del ritorno dei marittimi sbarcati dopo lo stop al comparto delle crociere da parte di MSC. Trecento marittimi che una volta sbarcati dovranno osservare un periodo di quarantena(quindici giorni) in una struttura da adibire a tale scopo. Il buon senso , anzi la logica, indicherebbe che in una località turistica dell’importanza della penisola sorrentina, la cosa migliore da fare sarebbe quella di adibire una struttura alberghiera a tale scopo. Ebbene dopo varie evidenti dimostrazioni ,di come la drammaticità del problema sia stata presa sottogamba , come l’assurda decisione di non fermare i cantieri edili, forse perché un tale provvedimento avrebbe danneggiato determinati interessi, da Sorrento il Sindaco Cuomo,tra l’altro apparentato con una famiglia di noti albergatori sorrentini, con un avviso invitava i proprietari di hotel, appartamenti, case vacanza e b&b, a mettere a disposizione le loro strutture per alloggiare i nostri concittadini, marittimi che rientravano in penisola. Immediatamente anche molti cittadini hanno fatto notare che strutture come b&b , affittacamere e case vacanze spesso sono localizzate all’interno di condomini. Il ché ,oltre a dimostrare la impreparazione circa una tale delicata materia, il Sindaco non si è adoperato nel trovare una adeguata soluzione coinvolgendo anche Federalberghi ed insieme ad altri sindaci trovare immediatamente una unica e condivisa soluzione. Nel frattempo però una iniziativa in tal senso si registrava a Meta di Sorrento, dove il Sindaco, anch’egli albergatore e probabilmente socio di Federalberghi, invece di coinvolgere la nota Associazione di albergatori, si rivolgeva alla Curia Arcivescovile di Sorrento, ottenendo immediatamente la piena disponibilità della Casa Diocesana di Spiritualità di Alberi, a poter ospitare alcuni dei marittimi dipendenti MSC per il periodo di quarantena. Inoltre si è chiesto anche di ospitare parte del personale dell’Ospedale di Sorrento per un alloggio provvisorio in modo tale da tutelare i propri familiari da un eventuale contagio. Due iniziative differenti che però avrebbero un unico scopo, ma che ancora una volta stanno a dimostrare come dei comuni così vicini siano totalmente distanti e probabilmente del tutto impreparati, in situazioni moto critiche e drammatiche, nel prendere delle iniziative in cui vi è in gioco la salute e la sopravvivenza dei propri cittadini. In particolar modo se entrambi i primi cittadini risultano essere, sebbene in modi diversi, proprietari di strutture alberghiere e facenti parte di una nota associazione di imprenditori. A differenza di Sorrento tuttavia, l’iniziativa del Sindaco di Meta, sotto certi aspetti, è senz’altro da condividere e plaudire. Ma sebbene la drammaticità del momento e le circostanze sono molto diverse , in molti tuttavia avrebbero voluto vedere lo stesso impegno quando alcuni anni fa si è cercato, invano per mesi, un alloggio per i pazienti del Centro di Igiene Mentale, sfrattati da Sorrento. Poveracci e malati , che da allora si sono perse le tracce di cui nessuno più si è occupato. Nè le amministrazioni comunali, nè tanto, meno come allora, la stessa Curia Arcivesciovile. Probabilmente stavolta oltre alla drammaticità del momento hanno pesato anche altre valutazioni. In un tale scenario si spera che i sindaci dell’intera penisola riescano, anche dopo gli ultimi stringenti provvedimenti varati dal Governo, a trovare una quadra e non proseguire più in ordine sparso e riuscire a parlare ed operare con una unica voce. In particolare si spera che una volta superato un tale critico momento, una esperienza unica che non conosce eguali nella storia della nostra Repubblica, si recuperino quei valori così importanti che un tempo fecero grande nel mondo la nostra nazione. – 22 marzo 2020 – salvatorecaccaviello.