Primo caso positivo al Coronavirus al Vaticano

6 marzo 2020 | 18:03
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Primo caso positivo al Coronavirus al Vaticano

Confermato il primo caso positivo al Codiv-2019 nella Città del Vaticano.

Come riporta il Corriere della Sera questa  notizia è stata diffusa dal direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni: «Sospesi tutti i servizi ambulatoriali del Vaticano per poter sanificare gli ambienti. Resta però in funzione il presidio di Pronto Soccorso». Intanto il Vaticano ha messo a punto le misure per contenere il diffondersi del contagio. Per qualche ora sono stati chiusi anche alcuni uffici della Segreteria di Stato, nella Terza loggia del Palazzo apostolico. C’è il sospetto – le verifiche sono in corso – che un dipendente possa essere contagiato, un caso non collegato al primo. Così gli uffici sono stati chiusi, sanificati e riaperti. La direzione di Sanità e igiene del Governatorato, «considerato l’evolversi della situazione epidemiologica e allo scopo di ridurre il rischio di diffusione del COVID-19 all’interno dello Stato», ha diffuso un avviso interno per tutti i dipendenti che riprende, in sostanza, le norme italiane e «ribadisce la assoluta necessità della corretta applicazione delle norme igieniche». Tramite il profilo Twitter del Papa, sono arrivate le parole di Francesco sull’emergenza globale: «Desidero esprimere nuovamente la mia vicinanza ai malati del Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio».

Le misure

Nel cuore di Roma, il Vaticano ha dimensioni poco più che simboliche, 44 ettari, come un piccolo quartiere della capitale. I cittadini sono 605, per lo più cardinali e diplomatici. Le migliaia di persone che vi lavorano ogni giorno sono romani. Le procedure erano state impostate già da settimane, che prima o poi ci fosse un caso di positività era dato per inevitabile. Ora il Governatorato dispone di «sospendere le riunioni e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità» e di «sospendere o attuare misure di limitazione degli accessi a tutte le attività svolte in ambienti chiusi o di dimensioni limitate che comportino una partecipazione di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro». Sospese anche «tutte le attività formative», si raccomanda di «limitare i viaggi e gli spostamenti se non strettamente necessari». Si sta procedendo alla «sanificazione straordinaria sui mezzi di trasporto ad utilizzo comune».