Come affrontare psicologicamente questo periodo? Lo chiediamo ad un’esperta.
Ad Antonella Romano, psicologa e psicoterapeuta, nonché Presidente dell’ASPPES (Associazione Psicologi Penisola Sorrentina), abbiamo chiesto come si può affrontare questo difficile periodo che stiamo vivendo e quanto può incidere sulla psiche umana. “Stiamo assistendo ad un momento unico nella nostra vita, il primo ostacolo che ci siamo ritrovati a fronteggiare è il cambio radicale: siamo passati dalla vita quotidiana frenetica in cui dovevamo incastrare tutto ad una vita di inattività. Questo è stato il primo forte stress, anche a livello psichico soprattutto. A ciò si è aggiunta la prima grande emozione che ci ha suscitato tutto questo: la paura! La paura è la risposta del nostro organismo ed è quella che in questo momento accomuna tutti noi. La paura della malattia, la paura della morte, la paura del futuro. Adesso stiamo affrontando l’emergenza cercando di restare uniti e di seguire ciò che ci viene richiesto ma, allo stesso tempo, non siamo tranquilli perché stiamo combattendo contro un nemico che non è molto chiaro. Le reazioni alla paura possono essere due: la prima è quella di fronteggiarla, scaricandola mettendo in campo delle risorse positive (c’è chi cucina, chi si dedica allo sport, chi alle serie TV), la seconda è quella di cercare di evitarla. Quest’ultima è più rischiosa perché, rinnegando le emozioni, si possono avere delle somatizzazioni: un’ansia che viene somatizzata nel corpo può far scaturire un attacco di panico piuttosto che la gastrite o segnali che sono campanelli di allarme che determinano preoccupazioni. In questo caso bisognerebbe farsi aiutare anche da un esperto. Un altro aspetto delicato è quello delle famiglie e/o coppie problematiche, dove possono esserci episodi di molestie e in questo caso la quarantena non aiuta. E’ però importante sapere che c’è chi può essere di aiuto. I bambini, invece, seguono gli adulti: la loro salute dipende molto dall’ambiente familiare in cui vivono. Anche il web si è attivato per far trovare degli stimoli di gioco e di creatività. Questa è una fase in cui bisogna resistere. Quanto più noi mamme riusciremo a stare tranquille nell’affrontare questo periodo, tanto più riusciremo a trasmettere loro la resistenza e la resilienza. E’ un momento in cui siamo costretti a riflettere e dobbiamo sfruttare al massimo il tempo che abbiamo ora, che prima ci è mancato e che tornerà a mancarci. Dobbiamo fare un bilancio della nostra vita e tenerci pronti per quando torneremo alla normalità. L’essere positivi ora ci aiuterà poi perché attualmente stiamo affrontando l’emergenza sanitaria, dopo ci troveremo di fronte ai problemi sociali ed economici e noi psicologi sappiamo che ci sarà il rischio di avere un trend che vada verso un calo dell’umore, aumento di ansie, depressioni, comportamenti autolesivi ed antisociali. In questa fase dobbiamo fare prevenzione per ciò che verrà e non avere timore di parlare e di chiedere aiuto. A tal proposito, con l’associazione abbiamo messo a disposizione uno sportello telefonico gratuito, aperto dal lunedì al venerdì dove risponderà un professionista pronto ad ascoltare e ad assistere.”